Francesco Paolo Sisto, viceministro alla Giustizia tra le file di Forza Italia, ha commentato sulle pagine della Stampa il recente DDL Nordio con il quale sono state apportate diverse modifiche sostanziali al sistema giustizia, funzionali alla più ampia riforma attesa nel corso del mandato governativo. Un disegno di legge che il vice definisce “un cambio di prospettiva: una riforma che si occupa di garantire i diritti del cittadino alla luce dei principi costituzionali”.



Il DDL Nordio, spiega Sisto, tra i suoi punti principali abroga il reato di abuso d’ufficio, che il vice definisce “inutile e dannoso, che nel 93% dei casi finisce in assoluzione, proscioglimenti e archiviazioni”, oltre a provocare nei pubblici amministratori “la paura dell’atto lecito”. Con l’abrogazione “abbiamo cercato di togliere un ingiustificato freno a mano a sindaci e dirigenti, dando loro più fiducia e fluidità di azione”. Similmente, come auspicano e chiedono i sindaci, Sisto conferma, oltre al DDL Nordio approvato, che è nell’agenda del dicastero della Giustizia una revisione “della [legge] Severino. La violazione della presunzione di non colpevolezza nei confronti degli amministratori”, spiega, “a me risulta sinceramente incomprensibile”.

Sisto: “DDL Nordio pone fine al Bronx delle intercettazioni”

Passando oltre all’abuso d’ufficio, Sisto ci tiene anche porre l’accento sulla parte del DDL Nordio dedicata alle intercettazioni, con la quale “abbiamo posto fine al Bronx” che da sempre aleggia attorno a questo tema. Dal conto suo, infatti, ritiene “giusto tutelare la riservatezza di coloro che non hanno attinenza con i fatti processuali, con il limite ragionevole della rilevanza per le indagini”, affidando peraltro “al giudice l’individuazione di quelle pubblicabili”.

Martedì, invece, sempre nall’ambio del DDL Nordio, spiega Sisto, verrà votata una norma, che “esplicita e rafforza l’articolo 24 della Costituzione”, vietando “l’acquisizione di ogni forma di comunicazione tra l’imputato e il suo avvocato“, fuorché ovviamente “non ci sia fondato motivo di ritenere che sia corpo di reato”. Una misura, questa, che prevederà anche “l’interruzione immediata dell’ascolto delle intercettazioni tra difensore e cliente” al fine di preservare l’integrità del segreto professionale. Infine, conclude Sisto, nel DDL Nordio potrebbe trovare spazio anche un dibattito per introdurre i test attitudinali per i magistrati che ha già ottenuto il favore “della presidente Bongiorno”, e che, ci tiene a precisare, non avrà “carattere punitivo”.