Le tasse degli automobilisti tedeschi sarebbero state usate per finanziare progetti climatici inesistenti all’estero: è questa la bomba che arriva dalla Germania e che potrebbe far esplodere l’ennesimo eco-scandalo. Secondo gli esperti dell’ADAC, associazione degli agricoltori e dell’industria dei biocarburanti, dei 75 progetti finanziati in Cina solamente uno non sarebbe sospetto. Tutto ciò si configurerebbe in un danno non sottovalutatile ai danni dei consumatori: si parlerebbe di diversi miliardi di euro, ma non finisce qui.



Il caso dell’eco scandalo-infatti, potrebbe generare un ulteriore danno economico considerando la perdita di fiducia nella transizione energetica da parte dei tedeschi, già restii ad accettare le auto elettriche. “Per quanto riguarda la dimensione: non si tratta di noccioline, ma di miliardi di danni”, ha affermato l’esperto ambientale della CDU Christian Hirte in una discussione pubblica con i rappresentanti dell’industria al Bundestag. I progetti ecologici finanziati dalla Germania all’estero, in materia di emissioni di CO2, sarebbero dunque finti: secondo gli esperti tedeschi, l’accettazione e il collaudo da parte dei certificatori tedeschi sarebbero stati falsificati.



Eco-scandalo in Germania: nuovo stop alla transizione?

In Germania gli automobilisti tedeschi avrebbero pagato circa 80 milioni di euro di tasse sul clima facendo rifornimento: questi soldi sarebbero stati spesi per un presunto progetto di protezione del clima in una provincia cinese, che si è rivelato essere falso. Infatti, durante un’ispezione, al posto dell’indirizzo indicato è stato individuato un pollaio abbandonato. La ricerca è stata condotta da aziende bioenergetiche tedesche, che erano state avvisate da un informatore cinese autore della soffiata, poi confermata anche dalla rivista ZDF “Frontal”, televisione pubblica tedesca.



La situazione potrebbe disencentivare ancor di più la transizione, già di per sé molto lenta, in Germania. Basti pensare che dopo lo stop agli incentivi, circa 100.000 auto elettriche sono rimaste ferme in alcuni piazzali perché rimaste invendute dopo la decisione del governo. Dunque il nuovo eco-scandalo potrebbe bloccare ulteriormente il passaggio alle auto elettriche, che è risultato essere indigesto fin da subito ai tedeschi.