Massimo Ciccozzi, epidemiologo del campus biomedico di Roma, è intervenuto nella serata di ieri, martedì 16 novembre 2021, ai microfoni di “Porta a Porta”, trasmissione di Rai Uno condotta da Bruno Vespa. L’esperto medico ha provato ad analizzare la situazione legata alla pandemia di Coronavirus e, in particolare, alle diagnosi di contagio. Più dettagliatamente, Ciccozzi ha criticato il mantenimento del tampone ogni due giorni per il mantenimento del Green Pass.



“Il tampone andrebbe di regola fatto tutti i giorni per evitare i falsi negativi – ha asserito –, ma questa soluzione non ha senso in termini di costi, poiché non ci sarebbero equilibri. Le mascherine vanno indossate al chiuso e anche all’aperto in caso di addensamento di persone, inclusi tutti i tifosi che vanno allo stadio, luogo nel quale abbiamo visto persone estremamente vicine, seppur in possesso di certificazione verde. Il punto è il tampone delle 48 ore: non soddisfa, perché è la fotografia del momento. Abbiamo osservato l’Inghilterra, che ha tolto le mascherine e le ha rimesse adesso, per tornare ai controlli”.

MASSIMO CICCOZZI: “TERZA DOSE SERVE, DOPO 6 MESI DALLA SECONDA GLI ANTICORPI CIRCOLANTI SONO MOLTO POCHI”

Nel prosieguo del suo intervento a “Porta a Porta”, su Rai Uno, Massimo Ciccozzi ha affrontato anche il tema della terza dose di vaccino, ampiamente dibattuto nelle ultime settimane, anche e soprattutto dopo l’abbassamento dell’età minima a 40 anni per ottenere la dose booster in Italia.

Il professore, a tal proposito, ha inteso chiarire che, a distanza di 6 mesi dalla seconda dose di siero anti-Covid, gli anticorpi circolanti sono molto pochi. Inoltre, “con la terza dose si è in una situazione assolutamente tranquilla. Gli anticorpi, grazie al richiamo, vanno subito in alto, più di quanto non fossero cresciuti con la seconda dose: Schizzano alle stelle e noi avevamo già i dati degli israeliani che lo dimostravano, seppur su un campione di vaccinati ridotto”.