La terza dose di vaccino anti-Covid aumenta sensibilmente la protezione dalla malattia. Lo rivela uno studio statunitense, finanziato dal Dipartimento della Salute della California (Fondazione Nazionale della Scienza) e condotto dai suoi ricercatori. In esso si fa notare come i sieri abbiano notevolmente ridotto l’impatto del Coronavirus a livello globale, ma “le prove indicano che l’immunità diminuisce dopo la vaccinazione, specialmente con la variante Delta. La protezione contro la malattia grave e la morte rimane alta, ma la protezione contro la malattia più lieve e l’infezione è diminuita significativamente”.



Per questa ragione, com’è noto, una terza dose booster è stata approvata in diversi Paesi per gli individui a più alto rischio di malattia grave, ma il beneficio di aumentare l’immunità negli individui sani più giovani e gli effetti sulla trasmissione non sono ancora stati chiariti fino in fondo. Ecco perché gli esperti a stelle e strisce hanno usato “le relazioni tra i titoli anticorpali neutralizzanti e la protezione del vaccino contro l’infezione e la trasmissione, combinati con i dati sulla diminuzione e sull’aumento dei titoli anticorpali neutralizzanti, per esaminare l’impatto di una terza dose di vaccino Pfizer”.



TERZA DOSE, ESPERTI USA: “BENEFICIO NOTEVOLE”

Nel lavoro di ricerca si è visto che dopo otto mesi dalla seconda dose, la protezione del vaccino Pfizer contro le infezioni da Covid-19 è calata in misura drastica. La somministrazione di una terza dose, invece, ha aumentato i titoli anticorpali neutralizzanti di 25,9 volte e incrementato la protezione, portandola all’87,2%. Inoltre, la crescita della protezione contro l’infezione e la trasmissione dalla terza dose ha ridotto l’indice Rt dal 21% al 66%, portandolo addirittura sotto 1 quando la copertura vaccinale era alta o i tassi di contatto erano ben al di sotto dei livelli pre-pandemici.



Pertanto, secondo i medici, “una terza dose del vaccino Pfizer potrebbe ridurre la trasmissione del virus SARS-CoV-2, diminuendo il rischio di infezione negli individui non vaccinati e le infezioni improvvise negli individui vaccinati. Mentre la vaccinazione degli individui non vaccinati, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, sarebbe più efficace per ridurre la malattia, il beneficio di una terza dose nei vaccinati è notevole e aumenta con la copertura vaccinale e i tassi di contatto tra gli individui”.