Conad compra supermercati Auchan e Simply, pronta a lanciare la sfida alla Coop, ma tiene banco il timore esuberi. Il segretario nazionale della Fisascat Cisl, Vincenzo Dell’Orefice, ha sottolineato: «Il disimpegno di un primario gruppo europeo come Auchan è un segnale inquietante per il nostro Paese. Il notevole salto di qualità delle politiche di acquisizione portate avanti da Conad e dalle tante entità societarie che operano sotto la sua insegna, di contro, inevitabilmente modificherà la struttura del comparto. È necessario non disperdere il patrimonio di professionalità e di esperienza rappresentato dalle migliaia fra lavoratici e lavoratori dipendenti da Sma Simply e da Auchan col passaggio di mano degli asset aziendali a Conad», riporta Agi. Filcams Cgil ha inoltre sottolineato: «Anche il Ministero dello Sviluppo economico può e deve giocare un ruolo importante per impedire che i costi di questa operazione si scarichino sui dipendenti determinando una crisi occupazionale dal forte impatto sociale». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



AFFARE DA UN MLD, SERVE OK ANTITRUST

Conad compra i supermercati Auchan e Simply in Italia: operazione da un miliardo di euro, secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, che cita fonti vicine al dossier. Con questa acquisizione Conad diventerà leader di mercato: per ora è il secondo “retailer” per grandezza in Italia con una quota di mercato del 13 per cento. Ma dopo l’operazione la sua quota di mercato salirà al 19 per cento circa. Il perfezionamento dell’acquisizione è atteso entro il secondo semestre del 2019, dopo la valutazione dell’Antitrust. Il gruppo che nascerà avrà un giro d’affari da circa 17 miliardi di euro: Auchan è infatti il quinto operatore della grande distribuzione in Italia, con una quota di mercato del 6 per cento e un giro d’affari nel 2018 di 3,7 miliardi di euro. I dipendenti invece sono 18mila. «Desideriamo migliorare l’attuale difficile situazione delle attività di Auchan e permettere a Conad di continuare, attraverso questa acquisizione, il suo ambizioso piano di sviluppo nel Paese», ha dichiarato il presidente di Auchan Retail, Edgard Bonte. (agg. di Silvana Palazzo)



CONAD RILEVA AUCHAN E SIMPLY IN ITALIA

Conad acquisisce i supermercati e negozi Auchan e Simply in Italia. È stato chiuso oggi l’accordo con il quale Conad, la più ampia organizzazione in Italia di imprenditori indipendenti del commercio al dettaglio, rileva la quasi totalità delle attività di Auchan Retail Italia. E quindi in Conad entra una parte molto importante dei circa 1.600 punti vendita di Auchan. Parliamo di ipermercati, supermercati e negozi in prossimità con i marchi Auchan e Simply, che sono dislocati sul territorio italiano in maniera complementare alla rete Conad. Come riportato dal Sole 24 Ore, l’operazione sarà perfezionata dopo l’approvazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in Italia. Da questo accordo sono esclusi i supermercati gestiti da Auchan Retail in Sicilia e i drugstore Lillapois. Invece prevede che anche i centri commerciali in cui sono situati i punti vendita di Auchan Retail Italia continueranno ad essere gestiti dalla società Ceetrus, che quindi prosegue la sua attività in Italia. Ad occuparsi con Conad dell’acquisizione anche la società WRM Group.



L’ALLARME DEI SINDACATI

Con questa acquisizione Conad lancia la sfida alla Coop per diventare la più grande catena della Grande distribuzione in Italia. Repubblica, citando quanto filtrato dai sindacati, ha spiegato che a passare di mano sono nel dettaglio 46 ipermercati e circa 230 supermercati (che fanno capo alla controllata Sma Simply). L’amministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese, ha commentato: «Siamo soddisfatti di aver acquisito e riportato nelle mani di imprenditori italiani una rete di distribuzione di grande valore, che sta attraversando un periodo di difficoltà ma che ha grandi potenzialità ed è complementare a quella di Conad». Ma tra i sindacati prende subito posizione Filcams, per la quale «è assolutamente prioritario attivare rapidamente un confronto con tutti gli attori di questa operazione commerciale per ottenere garanzie sul futuro dei quasi 20mila addetti interessati dal passaggio». L’obiettivo è scongiurare che questa acquisizione determini «esuberi e licenziamenti o anche sensibili peggioramenti delle condizioni attuali di lavoro».