L’appalto a Mediaset per il concerto di Capodanno a Genova è finito sotto inchiesta. Martedì scorso presso la sede del Comune, a Palazzo Tursi, si sono presentati i carabinieri per acquisire le tre determine dirigenziali firmate dalla dirigente Monica Bocchiardo del Settore Comunicazione ed Eventi, con cui l’amministrazione comunale e il sindaco Marco Bucci il 19 dicembre scorso hanno assegnato la promozione dello spettacolo ai canali televisivi di Berlusconi, escludendo a priori tutti gli altri. Repubblica ha ricostruito le ragioni per le quali i fari della procura di Genova puntano al concerto di Capodanno targato Mediaset, visto da 3 milioni di telespettatori.
Regione Liguria è stato capofila del progetto, inoltre il governatore Giovanni Toti, già giornalista di Mediaset, è sposato con Siria Magri, condirettore di Videonews, testata giornalistica delle tv della famiglia Berlusconi. Regione Liguria e Comune di Genova hanno affidato a Publitalia, concessionaria esclusiva di Mediaset, circa 136mila euro, più 29mila euro di Iva, in cambio di “servizi” a trattativa diretta. Altri 135mila euro più 13mila di Iva sono andati a DuemilaGrandiEventi Srl, mentre 109mila euro più Iva, per un totale di 133mila euro, a Genetico Communication, società che ha sede in Puglia ed è legata a Radionorba, a cui il Comune ha affidato il supporto organizzativo per il Concerto di Capodanno.
CONCERTO CAPODANNO GENOVA: REBUS APPALTO
Giovanni Toti ha parlato di un evento storico «che ha portato Genova nelle case di tutta Italia», e in effetti il Concerto di Capodanno di Canale 5 è stato comunque un successo anche se a livello di ascolti ha vinto Amadeus con la Rai. Ma i problemi sono altri. La procura di Genova vuole capire quali criteri sono alla base della scelta del contraente e nella determinazione dell’importo totale dell’appalto di 241mila euro che compete al Comune, riporta Repubblica, che cita una fonte qualificata. Regione Liguria avrebbe pagato in totale circa 500mila euro. Gran parte di questi soldi sono finiti nelle casse di Fininvest, si aggiungono a quelli sborsati da Esselunga e altri brand nazionali come sponsor. Pertanto, la magistratura vuole capire perché i contratti con chi doveva occuparsi dell’organizzazione e della messa in onda del Concerto di Capodanno a Genova sono stati stipulati con Publitalia & Co, e non con altri soggetti, quindi il motivo per il quale non è stata indetta alcuna gara pubblica.
IPOTESI REATO E’ TURBATIVA D’ASTA
Dalla procura di Genova trapela, secondo quanto riportato da Repubblica, che l’inchiesta nascerebbe da uno o più esposti, non anonimi e circostanziati. E non è da escludere che dietro ci siano Rai e La7, che però d’altra parte non avevano manifestato alcun interesse a trasmettere quel concerto sulle loro reti. Il Comune di Genova spiega, però, che non era richiesta alcuna gara, visto che si trattava di un «servizio ed evento in esclusiva su rete nazionale» proposto da Mediaset. Il Codice degli Appalti fissa però delle soglie, oltre le quali è obbligatorio indire una gara anziché procedere con trattativa privata e affidamento diretto. Nei casi specifici, le tre determine si sono mantenute sotto la soglia, ma va valutato se volutamente, col cosiddetto metodo “spezzatino”. Per ora il fascicolo che il procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati ha affidato al pm Walter Cotugno ipotizza il reato di turbativa d’asta e vi sarebbero già degli iscritti nel registro degli indagati, sempre secondo il quotidiano. Ma sulla vicenda c’è il massimo riserbo.