Scoppia la polemica dopo il concerto di Cristina D’Avena tenutosi due giorni fa in quel di Rieti: all’evento hanno preso parte migliaia di persone, senza rispettare le misure anti covid. L’episodio, come sottolineato dai colleghi del quotidiano La Stampa, si è verificato di preciso fra piazza Oberdan e piazza Mazzini, dove si sono ritrovate circa 4.000 persone, praticamente senza alcun distanziamento. La manifestazione, come fa notare il giornale torinese, era stata organizzata per 400 persone distanziate, ma evidentemente qualcosa è andato storto, anche se bisogna capire nel dettaglio cosa.



E c’è già chi è preoccupato che il Festival di Rieti possa trasformarsi una vera e propria bomba virale, tenendo conto che la variante Delta è molto contagiosa, ed ha preso il sopravvento da settimane in Italia (al momento è presente nel 100% dei tamponi analizzati dall’Istituto superiore di sanità). Ma di chi è la colpa, sempre che vi sia qualche responsabilità in merito al concerto di Cristina D’Avena a Rieti? E’ partita la caccia al colpevole, e nel frattempo si teme anche per altri eventi inerenti sempre la Fiera Mondiale del Peperoncino. Sono infatti attesi sul palco Adriano Pappalardo, Briga e Michele Zarrillo, e di conseguenza, altre migliaia di persone in piazza con tutto ciò che ne consegue.



CONCERTO CRISTINA D’AVENA A RIETI, LA DENUNCIA DI ANZALDI

Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva, ha denunciato l’episodio attraverso il proprio profilo Facebook, scrivendo: “Il ministero della Salute, la Regione Lazio, il Comitato tecnico-scientifico, la Prefettura e la Questura di Rieti diano pubbliche rassicurazioni ai cittadini sulle misure di sicurezza sanitaria previste per lo svolgimento della Fiera del Peperoncino”.

E ancora: “Davvero ci sono stati i via libera sul rispetto del distanziamento e delle norme anti contagio per una manifestazione che si svolgerà in pieno centro storico, come in era pre covid, con gli stand liberi per le strade? Davvero le migliaia di persone previste non rappresentano rischi per i residenti? Davvero è prudente consentire concerti gratuiti di artisti di grande richiamo come Cristina D’Avena e Zarrillo? A fine giugno la pluriennale processione dei ceri in onore a Sant’Antonio di Padova non è stata fatta perché si disse che c’era il rischio di assembramenti. Se la situazione ora è diversa, è doveroso che i cittadini siano correttamente informati e rassicurati”. Sono attese novità nei prossimi giorni.