Il concerto di Salmo a Olbia alla presenza di migliaia di persone non ha avuto l’esito sperato. Come era ipotizzabile, le immagini che immortalavano il mega assembramento di 5000 persone (soprattutto giovanissimi senza mascherine) non potevano passare inosservate scatenando un grande polverone. In principio l’obiettivo del cantante era quello di raccogliere fondi per aiutare gli agricoltori sardi dopo i gravi incendi che hanno messo in ginocchio l’intera regione ma poi le cose sono cambiate: concerto gratis e nessuna raccolta fondi. Lo stesso Salmo ha fatto sapere: “Ho messo i soldi di tasca mia”.
Raggiunto da FqMagazine, nella serata di ieri il vice questore aggiunto e dirigente della Digos di Sassari ha fatto sapere: “Stiamo indagando, l’intera dinamica dei fatti è al vaglio degli inquirenti, sia dal punto di vista amministrativo che penale”. Fino all’ultimo, ha spiegato, nessuno in Questura sarebbe stato messo al corrente del concerto attorno al quale vi erano solo voci. “Appena abbiamo intuito indicazioni più precise i nostri uomini hanno preso servizio sul posto, sia in divisa che in borghese: non c’erano le condizioni per sgomberare in sicurezza tutti quei giovani, contando che oltretutto tra loro c’erano anche minorenni. Per questo ci siamo limitati a documentare tutto quanto stava avvenendo”, ha aggiunto, spiegando che il materiale raccolto era al vaglio e che in caso di responsabilità “nessuno resterà impunito”.
CONCERTO SALMO A OLBIA: IL “NO” DEL GOVERNATORE
Secondo fonti di FqMagazine, lo staff di Salmo avrebbe intrapreso una trattativa con il Comune di Olbia, la Prefettura di Sassari e persino con la Regione Sardegna. La richiesta del rapper era quella di poter organizzare un concerto a pagamento come accadeva prima del Covid e “assolutamente non sedute perché è una follia pensare di fare un live con le persone ferme immobili al loro posto”. Pare fosse stata discussa anche una organizzazione con tamponi gratuiti e green pass ma le autorità hanno posto un veto assoluto alla violazione delle regole anti-Covid. Quindi, dopo il “no” del governatore sardo Christian Solinas, Salmo avrebbe deciso di fare di testa sua organizzando il tutto “sottotraccia”. Anche il Comune di Olbia avrebbe confermato a FqMagazine di non aver mai autorizzato alcun concerto senza aggiungere altro.
Una fonte anonima vicina al cantante ha riferito: “È stato un gesto istintivo di esasperazione, una forma di protesta contro lo Stato. Tutti gli altri settori ripartono, si pensi allo sport, mentre per noi è più di un anno che i concerti sono fermi e si dovrà aspettare ancora fino al 2022”.
PROCURA APRE INCHIESTA CONTRO IGNOTI
A distanza di 24 ore dal polverone sollevato dal concerto a Olbia di Salmo, ecco la novità: la procura di Tempio Pausania ha aperto un fascicolo d’inchiesta, al momento contro ignoti. Oltre al Comune di Olbia e alla Regione Sardegna si sono dissociati dall’evento anche l’autorità portuale e capitaneria di porto.
Il presidente della Regione Christian Solinas, come riferisce ancora FqMagazine, ha commentato: “Non si rimedia ai danni di un incendio appiccandone un altro. Il concerto improvvisato ad Olbia con l’intento, almeno così è stato detto, di sostenere le popolazioni danneggiate dai roghi, potrebbe averne acceso un altro, pandemico, considerata la grande folla di giovani accalcati e privi di protezione”. Il governatore ha considerato il concerto di Salmo “un grave e pericoloso errore”, smentendo categoricamente che sia stato autorizzato dalla Regione, come aveva invece sostenuto il collega Fedez.