Novità dal fronte balneari-Governo-Comunità europea, un braccio di ferro che si trascina da tempo all’ombra della direttiva Bolkestein, che impone la messa a gara dei rinnovi delle concessioni costiere. La nuova strategia di operatori e Governo sembra adesso quella di arrivare alla determinazione della non scarsità della “risorsa naturale” disponibile, in questo caso coste e litorali vari, fattore non da poco, visto che proprio la Bolkestein va applicata solo nel caso contrario, cioè con la risorsa naturale scarsa.



Ed effettivamente, con 8.300 chilometri di coste, senza considerare laghi e fiumi, l’Italia sembra essere in abbondanza. La tendenza è emersa chiaramente dalla prima riunione del tavolo tecnico consultivo conclusa al dipartimento per il coordinamento amministrativo presso la presidenza del Consiglio, che ha visto riuniti tecnici, rappresentanti dei ministeri competenti e dei partiti di maggioranza, e undici associazioni balneari, proprio allo scopo di definire i criteri tecnici per la determinazione della risorsa naturale disponibile, così come richiesto esplicitamente dalle associazioni di categoria in una lettera consegnata alla coordinatrice del tavolo Elisa Grande.



Il timing è fissato sul 27 luglio, data entro la quale il Governo dovrà esercitare la delega legislativa in materia di mappatura delle concessioni. “Al tavolo sono state poste le fondamenta di questo lavoro – ha commentato Maurizio Rustignoli, presidente Fiba, a MondoBalneare – con l’obiettivo di procedere con la mappatura delle coste italiane e fare finalmente chiarezza. Siamo assolutamente fiduciosi che nei prossimi mesi si possa dunque confermare ciò che sosteniamo da tempo: nel nostro Paese non esiste la scarsità della risorsa spiaggia e dunque si può procedere ad una diversa applicazione della direttiva Bolkestein sul riordino delle concessioni”.



Una nota della presidenza del Consiglio precisa che “nella riunione sono state concordate, con la piena condivisione delle associazioni, le fasi nelle quali si articoleranno i lavori, che partiranno dall’acquisizione dei dati relativi ai rapporti concessori in essere e alla quantità e qualità delle risorse demaniali marittime, lacuali e fluviali disponibili. Successivamente si passerà alla definizione dei criteri tecnici per la determinazione della sussistenza della scarsità della risorsa naturale disponibile, tenuto conto sia del dato complessivo nazionale, sia di quello disaggregato a livello regionale e della rilevanza economica transfrontaliera”. La prossima riunione del tavolo tecnico è fissata per il 4 luglio: si dovrà affrontare anche la spinosa questione della riassegnazione dei titoli, in scadenza a fine anno, mentre alcuni Comuni già stanno provvedendo a istituire i relativi bandi di gara.

“Abbiamo sostenuto il ministero delle Infrastrutture – ha riferito Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari-Confindustria – per la realizzazione della mappatura poiché è il ministero che sovrintende il Sistema informatico del demanio (Sid), unica banca dati oggi attendibile che riesce a dare una fotografia abbastanza precisa della consistenza delle concessioni in rapporto al dato morfologico del territorio. I Comuni non hanno elementi in più rispetto a quanto contenuto nel Sid, perché sono loro stessi che lo implementano fornendo i dati dai quali deriva il pagamento del canone”. Antonio Capacchione, presidente Sib-Confcommercio, ha invece evidenziato “la necessità e l’urgenza di un intervento normativo che impedisca l’avvio delle procedure competitive nelle more del lavoro di mappatura, che costituisce il presupposto per l’applicabilità o meno della direttiva Bolkestein, così come deciso dalla recente sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea. È urgente anche l’abrogazione o la modifica delle norme contenute nella legge sulla concorrenza dello scorso anno (articoli 3 e 4 della legge 5 agosto 2022 numero 118), superate dalla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 20 aprile scorso, che impone l’accertamento preliminare della scarsità o meno della risorsa”.

Mauro Vanni, Presidente Confartigianato imprese demaniali, ha ricordato “la necessità di accelerare i tempi per dare certezza alle imprese. Riguardo alle richieste di dati ricevute da alcune Regioni sull’incameramento delle opere non amovibili costruite dai concessionari, ritengo necessario che il Governo si attivi per non rendere vani i lavori del tavolo e al fine di definire puntualmente le procedure di rinnovo delle concessioni”. “Occorre mettere ordine al rapporto con gli enti concedenti – ha sottolineato Marco Maurelli, presidente Federbalneari – che si stanno muovendo in disaccordo con la norma statale. Va sospesa subito la pianificazione turistica delle aree demaniali e va portata avanti in modo corretto la determinazione della mappatura delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali. Occorre mettere ordine anche al rapporto tra Comuni, Stato e Regioni per le specifiche competenze in ordine alle valutazioni sulla scarsità della risorsa naturale”.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI