CDM APPROVA RIFORMA DELLE CONCESSIONI BALNEARI

Il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità la riforma sulle concessioni balneari, di fatto un emendamento al Ddl Concorrenza che prevede la messa a gara dal 1 gennaio 2024 dei nuovi bandi: in questo modo il Governo pone stop al regime di proroga (come stabilito dal Consiglio di Stato), acconsentendo il pieno rispetto della Direttiva Bolkestein.



La riunione del CdM era stata sospesa a metà pomeriggio per la richiesta dei partiti (in particolare del M5s) di valutare la bozza della riforma delle concessioni insieme alle richieste di ulteriori integrazioni e precisazioni avanzate dal ministero del Turismo (il leghista Garavaglia). Viene confermato l’impianto centrale della bozza: si prevedono investimenti per migliorare la qualità dei servizi (la condizione necessaria per ottenere la concessione) e pure interventi ad hoc contro il caro-ombrelloni con prezzi ritenuti più equi. Nella riforma approvata dal CdM si trovano misure “paracadute” per i proprietari di piccoli lidi balneari e per chi ha mutui da sostenere dovuti agli investimenti fatti negli ultimi anni. Si va verso nuovo CdM venerdì 18 con in agenda le nuove regole sul Superbonus e soprattutto il Decreto sul caro bollette.



LA BOZZA DELLA RIFORMA

Alle ore 17 prenderà inizio il Consiglio dei Ministri con ordine del giorno legato alla questione delle concessioni balneari, «emendanti al disegno di legge annusare per il mercato e la concorrenza approvato a novembre 2021».

È in corso l’incontro della Ministra per gli Affari Regionali Gelmini con i rappresentanti di Regioni, Province e Comuni per presentare la bozza con le nuove regole: l’iter poi in CdM rimarrà il medesimo per la riforma del Cdm, ovvero un via libera ad un pacchetto di emendamenti alla delega sulla concorrenza (da consegnare poi in Parlamento per il voto definitivo). Secondo quanto filtrato al momento dalla bozza della riforma, le concessioni balneari non saranno “eterne” e la proroga rimarrà solo fino al 2023: spiega l’ANSA, si seguirà l’iter decreto dalla sentenza del Consiglio di Stato dello scorso autunno. Ovvero, le nuove concessioni saranno messe a gara a partire dal 2024: diverrà poi obbligatorio «dichiarare gli investimenti programmati, spiegare come si vuole migliorare il bene demaniale e soprattutto con quali tariffe». Secondo le linee guida della riforma sulle concessioni, anticipate a “La Repubblica”, si avrà una forte spinta agli investimenti futuri collegati al miglioramento del servizio balneare: in primis contenimento dei prezzi ma anche un freno al “caro-ombrellone”, sempre a tutela dei consumatori.



CONCESSIONI: COSA ARRIVA OGGI IN CDM

Nel giorno in cui scatta l’obbligo vaccinale per i cittadini over-50 sul luogo di lavoro, il Governo Draghi è pronto a convocare un nuovo Consiglio dei Ministri per discutere le misure in materia di concessioni balneari e ambulanti con l’annosa applicazione della Direttiva Bolkstein.

La riforma sulle concessioni dovrebbe trovare oggi in CdM l’approvazione definitiva per poi essere introdotta con un maxi-emendamento al disegno di legge sulla Concorrenza al momento in discussione al Senato. Nel Consiglio dei Ministri dello scorso 4 novembre Draghi aveva deciso in sede di approvazione del Ddl Concorrenza di rinviare l’applicazione della Bolkstein che impone l’introduzione di gare e bandi per concessioni balneari e ambulanti (da tempo richiesti dall’Europa). Si era scelta la strada della “mappatura” di tutte le concessioni per poter arrivare oggi alla riforma completa che ottemperi gli impegni del PNRR in materia di concorrenza: in protesta il mondo dei balneari, così come quello degli ambulanti, che trova una “sponda” nella mozione presentata da Fratelli d’Italia in Parlamento e che chiede l’approvazione della direttiva europea escludendo del tutto balneari e ambulanti prorogando di altri 15 anni le concessosi demaniali in essere. Il voto slitterà alla Camera visti i decreti in scadenza (proroga Stato d’emergenza fino al 31 marzo e Dl Milleproroghe) e nel Governo si medita un maxiemendamento comune per lo stop ad eventuali altre proroghe: combattuto il Centrodestra che da tempo porta avanti la battaglia contro la Bolkestein applicata ai settori coinvolti.

SLITTA DL BOLLETTE E SUPERBONUS

La riforma giunge in CdM il giorno dopo l’ennesima protesta del mondo dei balneari, in particolare con il presidente di Assobalneari Fabrizio Licordari che all’ANSA spiega «Siamo sotto un attacco inaudito da circa un mese a questa parte. Riteniamo che ci sia un piano ben organizzato e con un regista preciso. Abbiamo di fronte la magistratura e Palazzo Chigi che sta cercando di fare tutto il possibile per mettere in liquidazione le spiagge italiane, oltre all’attacco da parte dei soliti media organizzato e ben confezionato». Lo stesso presidente riconosce che Lega e Forza Italia stanno tentando la difesa della categoria dei balneari come degli ambulanti, «ma allo stesso tempo sorreggono il governo. Anche loro non conoscono il testo che andrà domani (oggi, ndr) in Cdm». Se Pd-M5s sono invece compatte per lo stop alla proroga delle concessioni, Battilocchio di FI sottolinea «gli impegni che Forza Italia chiederà di sottoscrivere alle altre forze politiche nell’ambito di una eventuale mozione. Sono le ragionevoli richieste del settore». Differentemente da quanto emerso ieri in una prima comunicazione, non saranno presenti in questo Consiglio dei Ministri le nuove misure del Decreto Bollette contro il caro energia e nemmeno le norme sul Superbonus 110%. Gli stanziamenti per affrontare il rincaro delle bollette così come le regole per far ripartire in sicurezza i lavori legati al Superbonus (bollino che accompagnerà le operazioni di cessioni del credito e limite massimo di tre cessioni del credito se queste operazioni avvengono all’interno del sistema bancario) dovrebbero arrivare nel prossimo Cdm previsto per giovedì, al massimo venerdì di questa settimana.