C’è un altro G20: è il G20s, dove la s sta per spiagge. È il network nazionale delle destinazioni balneari con almeno un milione di presenze turistiche, impegnato per definire al meglio il futuro delle coste italiane. Quello che sembra essere praticamente un summit di operatori e stakeholder è terminato mercoledì, a Riccione, dopo gli interventi di Giorgio Palmucci, Presidente Enit, e del ministro al Turismo, Massimo Garavaglia, e dopo il convegno nazionale su “Transizione ecologica, innovazione, sicurezza ed economia: definiamo insieme il futuro del turismo balneare”.



Al centro dei lavori, inevitabilmente, è finito il dl Concorrenza, che comprende le norme per le nuove concessioni balneari, che entreranno in vigore dal gennaio 2024. “Una rivoluzione – ha detto Antonio Capacchione, presidente del Sib Confcommercio – che coinvolge decine di migliaia di aziende, moltissime a conduzione familiare. Ma non è più rinviabile un percorso di riforma della materia”. Il Sib però giudica inaccettabile il dl, soprattutto “per la mancanza di adeguate ed effettive tutele dei concessionari attualmente operanti”. Da qui le proposte per sostenere una modulazione di transito delle norme, che riesca a tutelare i concessionari in essere, il valore delle aziende.



Stessi temi (con in più uno sguardo preoccupato a mutamenti climatici ed erosione delle coste) anche alla Fiera dell’Alto Adriatico, domenica scorsa a Caorle. Dove Alessandro Berton, Presidente di Unionmare Veneto, ha ribadito: “Ci eravamo adagiati troppo sulla logica delle proroghe”. Un cambiamento era insomma prevedibile e necessario, verso il quale già molto si è fatto in Veneto. “Qui – ha detto il Governatore Luca Zaia – insiste un turismo coraggioso, dove imprenditori, operatori, amministratori locali e associazioni di categoria fanno squadra per difendere un’offerta capace di raggiungere numeri che pongono la nostra regione al primo posto tra le industrie turistiche italiane. Li ringrazio di cuore perché se Caorle, Bibione o Jesolo oggi sono destinazioni è grazie agli imprenditori che hanno creato il fenomeno turistico Veneto. Siamo alla terza generazione che riceve il testimone per confermare i 72 milioni di presenze turistiche, di cui il 66,6% è rappresentato da turisti stranieri, e i 18 miliardi di fatturato”. 



“Come sarà la prossima estate? È difficile dirlo e fare previsioni, con quello che sta accadendo a livello internazionale, ma penso che assisteremo a un nuovo rinascimento. C’è voglia di Veneto, c’è voglia di estate. Abbiamo trascorso un 2021 in cui abbiamo fatturato e performato meglio rispetto alla stagione 2019, la migliore pre-Covid – ha proseguito il Governatore del Veneto -. Questo è il segnale con cui i nostri ospiti premiano il Veneto e dimostrano di rafforzare il legame con un territorio in cui ci sono imprenditori che continuano a fare miracoli tra le mille difficoltà”.

Quindi vicinanza con gli operatori balneari, che in Veneto hanno saputo inaugurare un virtuoso processo d’impresa. “La Regione c’è ed è al fianco del comparto – ha concluso Zaia -. In primis con il recepimento della direttiva Bolkestein: dobbiamo riconoscere la fatica e la visione delle nostre imprese venete, che non hanno occupato il demanio, ma hanno dato valore a un bene pubblico. Quindi, quando si parla di concessioni e di gare, è fondamentale prevedere il riconoscimento degli investimenti e dare un valore economico alla loro storia imprenditoriale. Difenderemo la Costa Veneta, con i suoi 32 milioni di presenze turistiche, in tutti i tavoli affinché siano riconosciuti i meriti di una categoria che ha contribuito a rendere grande il Veneto. Se non avessimo le spiagge non avremmo metà delle presenze turistiche venete”. 

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