La moglie Concetta Strano e i figli di Luigi Ilardo hanno combattuto per anni per ottenere verità e giustizia sulla morte dell’ex boss che collaborava con le autorità da infiltrato in Cosa nostra. La loro conclusione è che Luigi Ilardo  sia stato vittima di un “omicidio di Stato“, avvenuto sotto casa, mentre la moglie si truccava. La donna raccontò che tornò a casa, dopo aver capito che il marito era morto, per proteggere i figli. Concetta Strano rivelò che un uomo citofonò per chiederle del marito prima del suo arrivo, ma è un giallo anche il furto a casa loro un mese prima del delitto. Ma Concetta Strano è la seconda moglie di Luigi Ilardo, che nella sua prima vita, quella da uomo della mafia, era legato a Margherita che, come raccontato dalla figlia Luana nel libro sulla storia del padre, “non resse il colpo“.



Dopo aver perso il suo amore, Concetta Strano era diventata dipendente dall’alcol. Poco dopo l’arresto di Luigi Ilardo, la moglie lasciò la Sicilia per trasferirsi a Belluno. “Non l’ho mai perdonata per aver lasciato me e mia sorella, crescendo però ho compreso il calvario e l’immensa sofferenza che tutta la situazione aveva provocato nel suo fragile e instabile animo“. Così però i figli, Luana Ilardo e la sorella Francesca, persero i genitori: il padre in carcere, la madre lontana, quindi andarono a vivere con i nonni paterni e la zia paterna, a cui l’uomo forniva le indicazioni per l’educazione delle figlie, cui mandava una lettera a settimana. Nella vita dell’ex boss poi entrò Concetta Strano, diventata sua seconda moglie.



LA LUNGA BATTAGLIA DELLA FIGLIA DI LUIGI ILARDO

Luana Ilardo nel libro sulla storia del padre Luigi racconta che l’uomo chiese alle sue figlie di poter sposare la moglie Concetta Strano, che considerava una figura importante non solo come compagna, ma anche per le figlie, che infatti non si opposero, ma anzi parteciparono ai preparativi del matrimonio. Non tutti, però, erano d’accordo in famiglia, a causa delle origini molto umili di Concetta Strano, non ritenuta all’altezza di essere la moglie di Luigi Ilardo. Ci furono litigi anche violenti, ma alla fine ci furono le nozze, poi la famiglia si allargò.



Tra le figure di spicco della famiglia, oltre alla moglie, ci sono i figli e, senza dubbio, Luana Ilardo, perché dopo l’omicidio del padre ha lottato prima per verità e giustizia, poi ha ricostruito tutta la storia e l’ha portata anche nelle scuole. In un’intervista a Mow ribadì che suo padre aveva sbagliato, ma aveva pagato i suoi errori col carcere e aveva condotto il resto della sua vita per cambiarla e per redimersi: nonostante ciò, non è stato protetto, a detta di Luana Ilardo, da coloro a cui aveva affidato le sue rivelazioni.

“MIO PADRE POTEVA FAR SALTARE TRATTATIVA STATO-MAFIA”

Luana Ilardo a Wordnews raccontò che suo padre Luigi aveva avuto “la sfortuna di nascere in un contesto sbagliato“, una verità che non si può né negare né nascondere. Per quanto riguarda l’omicidio del padre, dichiarò che fu pianificato per chiudere la bocca al padre rivelando la sua infiltrazione a chi non doveva saperlo. La figlia di Luigi Ilardo non ha mai smesso di cercare informazioni sull’omicidio del padre per “dimostrare che lo Stato infedele, l’ha venduto come bestia da macello“.

Per quanto riguarda il motivo, ritiene che sia legato al fatto che poteva far saltare la trattativa tra mafia e Stato, mentre per quanto riguarda il colonnello Riccio, a cui il padre affidava le sue rivelazioni, sarebbe stato attaccato a colpi di delegittimazioni. “Non è stato ucciso fisicamente ma letteralmente perseguitato dai suoi stessi superiori per aver disobbedito ai loro ordini scrivendo il Rapporto Grande Oriente 2 dove racconta e documenta tutte le loro nefandezze“, aggiunge Luana Ilardo, che torna a parlare di tutto ciò a “Cose nostre” su Rai 1.