Chi è Concita De Gregorio ospite di Che tempo che fa

Concita De Gregorio è attualmente in libreria con “In tempo di guerra”, il nuovo libro edito da Einaudi Stile Libero. Ospite di Fabio Fazio, ne parlerà nel corso della nuova puntata di Che tempo che fa in onda stasera sulla seconda rete di Casa Rai. Intervistata da FanPage, ha raccontato da dove nasce l’idea del suo romanzo: “Io adoro le storie degli altri, sono una ragione profonda del mio mestiere e della mia esistenza. In questo caso, l’idea nasce da una semplice osservazione della realtà: in Italia nessuno parla dei trentenni. Si parla molto di adolescenti, di adulti e anziani, ma non di loro, eppure trent’anni sono un’età complicata da vivere per molti versi. A maggior ragione in un’epoca dagli orizzonti così chiusi come quelli che stiamo vivendo. Non a caso Marco, il protagonista del mio libro, che esiste per davvero, a un certo punto allude chiaramente a “un pasto che avete già consumato”. È questa sensazione di non contare, di venire dopo, di essere in qualche modo postumi a se stessi, che accompagna i trentenni di oggi e non li lascia mai, come un cappio”.



Concita De Gregorio:”ecco perché la politica è in crisi”

Tra le pagine del nuovo libro di Concita De Gregorio si osserva una fortissima crisi politica, e non solo italiana: “La crisi della politica oggi, a mio avviso, non si nota tanto nella rabbia, nel disinganno e nemmeno in quel sentimento di vendetta che pare essere la cifra dell’epoca in cui viviamo, ma nel fatto che non parla più dei trentacinquenni e dei quarantenni. Tra l’altro, commettendo un errore di miopia pazzesco. Perché tra non molto questa generazione diventerà maggioranza nel Paese. E se da un lato la politica ignora queste persone, queste persone hanno deciso di ricambiare la politica con la stessa moneta: ignorandola, disimpegnandosi”, svela sempre intervistata da FanPage. Nel libro indica delle possibili luci in fondo al tunnel, chiamiamole delle ripartenze. Dai riferimenti al “Gioco del mondo” di Cortàzar fino ad Alexander Langer: “Quando parlo con i miei figli, che come tanti della loro età sono ragazzi in cerca di qualche riferimento nel deserto che li circonda, gli dico sempre: “C’è già tutto, è già tutto lì. Bisogna solo studiare, informarsi, applicarsi”. Alex Langer è stato un pacifista, un ambientalista, un uomo marginalizzato in vita e poi quasi santificato dopo la morte. Le sue parole, a rileggerle oggi, sono un manifesto politico molto attuale per un qualsiasi partito politico di sinistra che guardi ai giovani e al futuro…”.

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