A distanza di poco tempo un nuovo emendamento cambia parte del concordato preventivo biennale. La variazione nello specifico, riguarda l’emendamento al decreto Omnibus che prevede di non considerare nel ravvedimento speciale l’anno 2023 (e di tenere in considerazione soltanto il periodo 2018 – 2022.

Questo strumento mira a non avere controlli sul fisco per un anno, e per favorire l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti quali: professioni, esercenti attività d’impresa o arti.



Concordato preventivo biennale: cosa cambia?

Il concordato preventivo biennale nasce con l’intento di aiutare gli esercenti e gli imprenditori a definire un reddito imponibile fisso su cui appunto, calcolare le tasse da pagare. In caso di cifre eccedenti la somma presunta, si applica una “flat tax”.

Il cambiamento riguarda l’esclusione dell’anno 2023, che non sarà oggetto di ravvedimento speciale come invece era previsto nella Legge di Bilancio dello scorso anno. Ne potranno usufruire coloro che hanno deciso di applicare gli indici sintetici di affidabilità e aderire entro il 31 ottobre.



Ad aver ufficializzato il cambiamento è stato l’emendamento della maggioranza al decreto Omnibus sul concordato, che è stato a sua volta depositato in commissione al Senato.

Anche i controlli per chi non ha più il beneficio del Concordato sarà ampliato, tanto che i termini di decadenza dell’accertamento saranno così regolati: “in scadenza dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2026, sono prorogati al 31 dicembre 2027”.

Attenzione ad un dettaglio importante: il decreto ha la scadenza fissata all’8 ottobre e dovrà passare per il Senato (a cui spetta approvarlo), e poi sarà trasferito alla Camera per una seconda lettura.



Perché l’anno 2023 è escluso

Il motivo per cui il concordato preventivo biennale escluderà il 2023 è presto spiegato: in quest’anno di imposta ci sono ancora dichiarazioni reddituali in corso (con scadenza al 31 ottobre), e questo implica prevenire eventuali errori di calcolo.

Una volta trascorso questo periodo, il Governo deciderà se in futuro poter recuperare quest’anno di imposta con delle integrazioni particolari o no.