Ancora poco tempo per aderire al concordato preventivo biennale, che permetterà agli autonomi di poter farsi classificare come “affidabili” dal fisco italiano e allo stesso tempo godere di “meno controlli” dalla Guardia di Finanza.

L’ultimo giorno utile per inviare la domanda è il 31 ottobre, e una volta trascorso questo periodo si passerà al piano operativo e al monitoraggio dell’andamento. Questa soluzione dovrebbe garantite all’erario un’entrata extra di 2 miliardi di euro da destinare alla prossima manovra 2025.



Concordato preventivo biennale: chi verrà monitorato?

Al concordato preventivo biennale possono aderire i lavoratori autonomi e i titolari d’impresa con un reddito più ridimensionato. Ma quel che non si sa su questa misura, è che alcune categorie saranno nel mirino nel fisco italiano.

Da 7 mesi la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate hanno concluso una task force in cui analizzano le transazioni e le entrate delle attività commerciali e dei lavoratori, sfruttando le banche dati a cui hanno accesso.



Per l’anno 2022 ecco qualche dato significativo:

  • Pasticcerie e bar hanno dichiarato ricavi medi pari a 12.266€;
  • I ristoranti ricavi per 15.153€;
  • Taxi da 15.449€ annui;
  • Discoteche da17.566€;
  • Dentisti circa 55.000€ di reddito;
  • Avvocati 46.000€;
  • Commercialisti 65.000€;
  • Società di noleggio auto 258.000€.

Dall’analisi emersa dalla task force tra l’ente previdenziale e la GdF si evincono anche delle differenze – dello stesso settore – tra i datori di lavoro delle varie province italiane.

Ad esempio, i bar a Roma dichiarano all’incirca 9.412€ mentre Napoli 13.742€, Milano 20.573€ e Torino 9.073€. Gli stabilimenti balneari a Rimani dichiarano ricavi per 29.841€ e quelli di Tropea 32.769€, ma un numero certamente di gran lunga inferiore ai ricavi di Taormina (89.132€) e dei 270.302€ di Lignano Sabbiadoro.



L’obiettivo dei controlli su determinate categorie è quello di far riscontrare eventuali irregolarità come è già accaduto nei mesi estivi del 2024, dove nel 50% dei casi su 36.000 controlli della Fiamme Gialle le attività non emettevano scontrini fiscali.

I contribuenti che hanno goduto di regime fiscali agevolati e sottoposti al controllo, hanno evitato un’evasione di almeno il 75%.