La questione sul concordato del preventivo biennale sta mettendo alla luce diverse opinioni pubbliche. In una recente intervista a PMI, è intervenuto Andrea Di Dio, un noto fiscalista e partner subordinato allo studio legale “DLA Piper”.
Secondo Andrea Di Dio, in alcuni casi accordarsi preventivamente sull’eventuale fatturato potrebbe essere perfino un rischio per un imprenditore, specialmente nei casi in cui lo stesso non prevede un aumento di fatturato per via di alcune azioni non particolarmente diverse da quelle attuate fino a quel momento.
Il concordato preventivo biennale secondo l’esperto legale
Andrea Di Dio è stato molto chiaro sui rischi e sulle condizioni da considerare nel momento in cui ci si accorda con il fisco per il “concordato preventivo biennale”. Infatti, proprio nell’intervista a PMI, il responsabile dello studio legale ha dichiarato:
«Il reddito oggetto di concordato riguarda solo l’attività ordinaria e non eventuali plusvalenze o minusvalenze o sopravvenienze attive o passive».
Un’altra chiarezza che Di Dio ha voluto esprimere riguarda il punteggio ISA. Lo strumento che permette all’imprenditore di imporre un limite sul reddito imponibile sul quale versare le tasse fa riferimento ad una specifica platea di soggetti interessati:
«Le partite IVA che applicano gli ISA riguardano una platea di circa 2,5 milioni di contribuenti, a cui limitatamente al 2024 si aggiungono i forfettari».
Ma il consulente a tal proposito fa un accenno importante, soprattutto perché anticipa una parte che era inclusa nel testo preliminare: i soggetti che la Legge vorrebbe includere nella misura, sono soltanto coloro che applicano il voto ISA, e non più i contribuenti che vengono valutati per “indici di affidabilità fiscale“.
La differenziazione sulla nuova Legge è estremamente importante, perché se all’inizio si teneva conto dei contribuenti che applicavano gli ISA, il testo finale sottolinea che si fa riferimento soltanto a coloro che “li applicano”. In breve: la platea di beneficiari si riduce e i paletti sarebbero sempre meno.