Il concordato preventivo biennale è una misura temporanea e in via sperimentale, che permette alle P.IVA in regime forfettario di stimare un presunto fatturato evitando i controlli fiscali e cercare di abbattere un po’ di tasse.
Chi vuol aderire ha tempo fino al 31 ottobre 2024 e prima di accettare è bene consultare le guide operative rilasciate dall’Ade. Nell’articolo vediamo come funziona e qualche esempio pratico dei vantaggi che ne potrebbero derivare.
Concordato preventivo biennale: come funziona?
Il concordato preventivo biennale permette un risparmio fiscale non indifferente, oltre che un anno (per chi è in regime forfettario) e due anni (per chi si avvale degli ISA) di assenza di controlli da parte del fisco.
Sull’importo che eccede la stima del fatturato il fisco applicherà una flat tax agevolativa (pari al 10% commisurato all’importo in eccesso).
L’unico ostacolo di applicare il CPB è limitato ai contribuenti che hanno delle condanne penali (per reati commessi negli ultimi 3 anni) oppure chi ha una situazione debitoria per un ammontare minimo pari a 5 mila euro.
Coloro che accettano di aderire al CPB dovranno dichiararlo nel Modello Redditi Persone Fisiche 2024 attraverso il Quadro ML. In questa sezione gli aderenti dovranno porre attenzione ai dati da inserire:
- Requisiti: assicurarsi che vi siano i presupposti per aderire al concordato preventivo biennale;
- Eventi rari: fa riferimento ad eventuali situazioni straordinarie che influiranno anche nell’intero periodo d’imposta del 2024.
- Proposta CPB: una volta proposta e accettata nel quadro ML figurerà sia il reale fatturato che quello stimato preventivamente dal contribuente.
Tra gli eventi rari si intendono quelle situazioni particolari dove l’attività economica del forfettario potrebbe essere stata sospesa. Il vantaggio del concordato preventivo biennale è proporzionato all’eventuale sospensione.
La proposta del CPB si riduce del 10% per la sospensione dell’attività da 30 a 60 giorni; del 20% per la sospensione dell’attività da 60 a 120 giorni e del 30% per la sospensione dell’attività oltre i 120 giorni.
Concordato preventivo biennale: esempio pratico
Il concordato preventivo biennale prevede una flat tax al 10% da applicare al reddito che eccede la stima e l’importo presunto dal contribuente forfettario. Ecco un esempio pratico di come funziona:
- Una partita IVA forfettaria che opera nel commercio ambulante dichiara un reddito d’impresa del 2023 pari a 24.000€ (si tiene conto del coefficiente di redditività al 40% come da codice ATECO in essere).
- Immaginiamo che la cifra in eccesso sia di 900 euro (ovvero 24.900€ ricavati a fronte dei presunti 24.000€).
- Grazie al CPB il contribuente può applicare la flat tax al 10% sui 900 euro eccedenti il reddito presunto e pagare 90 euro.
Nel caso del rinnovo il fisco provvederà a considerare valido l’ultimo reddito effettivamente ricavato e non più quello “concordato” inizialmente e né tanto meno verrà considerata una nuova stima.