Uscito ieri in Gazzetta Ufficiale, il bando per concorsi pubblici nel settore Sanità della Puglia vede la chiamata in selezione di 65 posti per dirigente medico in varie discipline all’interno dell’Asl della provincia di Bari. La selezione del concorso pubblico pugliese prevede la ricerca di aspiranti dirigenti medico nei seguenti settori: medicina e chirurgia di accettazione e d’urgenza; medico di disciplina di igiene epidemiologia e sanità pubblica; anestesia e rianimazione; medico di radiodiagnostica; medico nefrologo medico urologo; ortopedia e traumatologia. Il bando scade il prossimo 6 febbraio 2020 e l’Asl di Bari prevede la seguente modalità di spedizione della domanda di partecipazione e selezione: in primis, collegandosi all’indirizzo dell’Azienda; in seguendo luogo, selezionare sulla Homepage la voce Albo Pretorio – Concorsi/Domanda on-line; in terzo e ultimo luogo, compilare, registrare e inoltrare, secondo le istruzioni indicate sul sito, la domanda di partecipazione al concorso utilizzando l’apposito modulo di domanda on-line riportante tutte le dichiarazioni che, secondo le norme vigenti, i candidati sono tenuti a fornire. I tre principali requisiti richiesti per partecipare al concorso sono la presenza della Laurea in Medicina e Chirurgia; la Specializzazione nella disciplina di concorsi; l’iscrizione all’albo professionale dell’Ordine dei Medici. Per conoscere le novità sulle prove d’esame e ulteriori requisiti richiesti, ecco tutti i bandi di concorso con testo integrale (fonte ConcorsiPubblici.com).



DECRETO MIUR: ATTESO A BREVE IL BANDO 2020

Si apre l’anno e fioccano nuovi concorsi pubblici che affollano la Gazzetta Ufficiale con le scadenze nelle prossime settimane: su tutti però, occhi puntati sul mondo scuola dove è atteso ormai come imminente il bando del Miur per Infanzia e Primaria con circa 17mila posti a disposizione come annunciato dal Decreto ministeriale Miur ormai del 9 aprile 2019 scorso. In quel caso erano state date disposizioni concernenti il concorso per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola dell’infanzia e primaria su posto comune e di sostegno, le prove d’esame e i relativi programmi: si trovano qui nel decreto ufficiale, ma ora è atteso il bando che possa dare il via libera definitivo al concorso pubblico e alla selezione per quei posti in palio nel settore Infanzia e Primaria. Al momento non è ancora definito se si potrà utilizzare i vincitori di quel concorso già per le immissioni in ruolo a settembre 2020, ma resta evidente che più tempo passa senza l’uscita del bando e più i tempi si restringono decisamente. Al momento ciò che possiamo dire con certezza e che il concorso ordinario scuola 2020 verterà in una prova scritta, una orale e la successiva valutazione dei titoli.



CONCORSI PUBBLICI: SCUOLA INFANZIA-PRIMARIA, I REQUISITI

Come ovvio che sia, tra le possibilità di questo imminente bando in uscita su Gazzetta Ufficiale – come per tutti gli altri maxi-concorsi pubblici – potrebbe essere prevista anche una prova preselettiva per “scremare” il numero di aspiranti candidati al concorsone per Infanzia-Primaria. Come annota La Tecnica della Scuola, tale prova sarà disposta se il numero di candidati sarà superiore a 4 volte il numero dei posti messi a concorso dal bando sempre più attesi. Sul fronte requisiti, il decreto del Miur dell’aprile scorso stabilisce che i candidati al concorso dovranno avere in possesso almeno uno dei titoli seguenti: scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente; diploma magistrale con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali, o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, conseguiti, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002. Spiega ancora La Tecnica della Scuola come sul fronte insegnanti di sostegno, «è richiesto inoltre il possesso dello specifico titolo di specializzazione sul sostegno conseguito ai sensi della normativa vigente o di analogo titolo di specializzazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente».