La stagione dei concorsi pubbliciitaliani si è risolta in un flop clamoroso: i vincitori del concorso non ricoprono le cariche, domande sbagliate al concorso e ore di attesa e date spostate. Facciamo il punto della situazione.

Concorsi pubblici: domande errate e pochi vincitori

Ad esempio lo scorso 17 maggio si sarebbero dovute tenere le prove scritte relative al corso-concorso selettivo di formazione dirigenziale che aveva come obiettivo quello di reclutare 210 dirigenti nella pubblica amministrazione. Il concorso è stato indetto dalla scuola nazionale dell’amministrazione, purtroppo i candidati, tutti radunati alla fiera di Roma hanno atteso 4 ore per problemi tecnici. La giornata per loro è cominciata soltanto alle 13.40, dopo ben 4 ore di attesa. La seconda prova invece è stata spostata al primo giugno.



Questo modo di organizzare concorsi pubblici, purtroppo sta creando molti disagi ai candidati, visto che a partecipare sono persone provenienti da tutta Italia, e un concorso comporta molte spese per ciascun partecipante. Lo stato invece incassa le quote di partecipazione così da sostenere i costi e, la modifica di date relative alle prove da sostenere, può creare disagi anche alle casse pubbliche. Ma cos’è che ha creato tutto questo? Secondo l’ultima conferma del TAR del Lazio sarebbe la presenza di una domanda sbagliata nel concorso dei docenti per la scuola secondaria a022. Anche in questo caso i ricorrenti avranno la possibilità di ripetere la prova. Ma resta aperta anche la strada di dover bandire nuovamente il maxi concorso per il Comune di Roma, finalizzato all’assunzione di 1521 persone. Anche in questo caso le domande sarebbero sbagliate secondo il TAR del Lazio.



Concorsi pubblici: la pubblica amministrazione “a tempo indeterminato”

E poi ci sono i concorsoni che avrebbero dovuto reclutare 2800 funzionari per le regioni del sud Italia, in modo da attuare i progetti previsti dal Pnrr. Il risultato? Pochi vincitori per poter coprire tutte le posizioni, tanto che a stento si è riuscito a coprire il 30% dei posti. E la motivazione non risiederebbe tanto nella mancanza di preparazione, quanto nella mancanza di motivazione: infatti, la prassi vorrebbe che da un concorso statale ne deriverebbe un’assunzione a tempo indeterminato, ma questo concorso, rinominato concorsone Sud, prometteva invece contratti a tempo determinato e stipendi non edificanti. Anche nel 2022 il concorsone Sud ha ripetuto il flop: su 2022 posti , gli idonei sono risultati 728.



Nulla da fare anche per il tanto agognato concorso dell’Ufficio del processo, che avrebbe dovuto reclutare 8171 assistenti di giudici ma sono rimasti 600 posti: 500 di questi sono stati colmati attraverso il ripescaggio delle graduatorie di sedi distrettuali differenti.