MELONI “CHIUDE” LA POLEMICA SULLA GIUSTIZIA IN MERITO AL CONCORSO ESTERNO
La Premier Giorgia Meloni da Pompei prova a chiudere almeno una delle polemiche aperte tra Governo e magistratura sul tema giustizia: rispondendo a domande specifica sulla volontà del Ministro Carlo Nordio di portare avanti una “rimodulazione”/revisione del reato di concorso esterno in associazione mafiosa, la leader di FdI non “stronca” il suo Guardasigilli ma fa intuire che tale percorso non sia al momento una priorità del Governo.
«Sul problema del concorso esterno comprendo benissimo sia le valutazioni del ministro Nordio, sempre molto preciso, sia le critiche che possono arrivare. Però mi concentrerei su altre priorità», spiega la Presidente del Consiglio nel punto stampa al termine del primo viaggio sul nuovo Frecciarossa Roma-Pompei. Dopo le polemiche del Centrosinistra e di parte della magistratura, così come dal mondo dell’Antimafia, Meloni risponde non è mai mancata alla commemorazione in Via D’Amelio, «non mancherò neanche quest’anno» assicura confermando la sua presenza alle celebrazioni in ricordo di Paolo Borsellino e dei cinque agenti della scorta uccisi il 19 luglio 1992 a Palermo. Come già ribadito in più occasioni, conclude Meloni, «ho cominciato a fare politica a 15 anni il giorno dopo la strage di Via D’Amelio, ero ispirata dall’esempio di quell’eroe».
NORDIO: “PERFETTA SINTONIA CON MELONI, REVISIONE DA FARE MA NON È IN PROGRAMMA DI GOVERNO”
Dopo i casi Delmastro, Santanché, La Russia e sull’abuso d’ufficio, la riforma della giustizia messa a punto dal Ministro Nordio è divenuta oggetto di critiche ancora più feroci dalla magistratura quando negli ultimi giorni ha sottolineato in più occasioni che il concorso esterno in associazione mafiosa andrebbe «rimodulato» creando una «norma ad hoc». «La mia interpretazione è anche più severa, perché anche chi non è organico alla mafia, se ne agevola il compito, è mafioso a tutti gli effetti. Se si affrontassero questi argomenti con animo freddo e pacato, e non con polemiche sterili, troveremmo una soluzione: scrivere una norma ad hoc molto semplice e molto chiara», così spiegava il Ministro Nordio nell’intervista al “Corriere della Sera” venerdì scorso.
Dopo l’intervento di Salvini ieri e Giorgia Meloni oggi – entrambi in difesa del Guardasigilli dai magistrati, ma diretti a spingere sulla riforma della giustizia affermando come il concorso esterno non sia una priorità – è lo stesso Nordio a commentare in una nota, «Con la premier siamo e siamo sempre stati in perfetta sintonia. Il problema del concorso esterno è stato da me trattato nei miei scritti di questi ultimi venti anni, è essenzialmente tecnico, e mira semmai a rafforzare la lotta contro la criminalità organizzata. Ma la sua revisione non fa parte del programma di governo, ed infatti non è stata da me nemmeno prospettata nel discorso alle Camere all’inizio del mio mandato». Nella nota il Ministro della Giustizia risponde a tono a chi ricostruire in maniera «fantasiosa» e talvolta in maniera «maligna» su «nostri ipotetici dissidi»: «sono vani tentativi di minare la nostra risolutezza nel portare a compimento le riforme sulla giustizia, secondo il mandato ricevuti dagli elettori, e sulle quali non vacilleremo e non esiteremo», conclude Nordio.