FIRMA MIM-CEI PER IL NUOVO CONCORSO INSEGNANTI DI RELIGIONE 2024
Torna in Italia un concorso per insegnanti di religione cattolica a 20 anni dall’ultima volta: il lungo appello lanciato negli anni dal settore scolastico legato all’insegnamento della religione trova finalmente ascolto nell’intesa siglata il 9 gennaio dal Ministro dell’Istruzione e del Merito (MIM) Giuseppe Valditara alla presenza dei vertici della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), tra cui il Presidente dei vescovi italiani card. Matteo Maria Zuppi. L’accordo – informa il comunicato apparso online – prevede un concorso ordinario per la copertura del 30 per cento dei posti vacanti di insegnanti di religione.
Il concorso viene bandito nel pieno rispetto dell’Accordo di revisione del Concordato lateranense stipulato tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana il 18 febbraio 1984, oltre all’intesa tra il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sottoscritta il 28 giugno 2012. Complessivamente in Italia vi sono 6.400 posti per insegnanti di religione: ebbene, con il nuovo concorso verrà coperto circa il 30% dei posti vacanti, mentre il 70% dei disponibili «sarà coperto grazie a una procedura straordinaria, riservata ai docenti con almeno 36 mesi di servizio».
CONCORSO PER INSEGNANTI DI RELIGIONE: TUTTE LE INFO NEL DETTAGLIO
Secondo quanto anticipato dal Ministero dell’Istruzione sul concorso per insegnanti di religione al via da febbraio 2024, i titoli di qualificazione professionale per partecipare al concorso sono quelli indicati al punto 4 dell’Intesa del 28 giugno 2012: nello specifico, tra i requisiti è prevista «la certificazione dell’idoneità diocesana all’insegnamento della religione cattolica di cui all’articolo 3, comma 4, della legge 18 luglio 2003, n. 186, rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente, nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di partecipazione».
Il concorso si articolerà in una prova scritta e una orale e servirà per «accertare la preparazione dei candidati con riferimento alle materie ed alle competenze indicate dalla normativa vigente e dalle intese richiamate in premessa». Articolazione, punteggio e criteri delle prove, oltre alla valutazione dei titoli, sono determinate dal bando di concorso, tenuto presente che «tutti i candidati sono già in possesso dell’idoneità diocesana, che è condizione per l’insegnamento della religione cattolica». Secondo le prime ipotesi, si presume che nel mese di febbraio dovrebbe essere pubblicato il bando del concorso ordinario in cui sarà stabilita la data della prova.
INSEGNANTI DI RELIGIONE, ZUPPI: “COL CONCORSO SI RIAFFERMA VALORE A SCUOLA”. VALDITARA: “IMPARARE LE RADICI DEL MESSAGGIO CRISTIANO”
«Ringrazio il ministro Valditara per aver colmato un vuoto e per la collaborazione aperta e feconda che si è instaurata in vista di questo importante passaggio»: così il cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, alla firma per il nuovo concorso per insegnanti di religione, ultimo dei quali fu bandito nel febbraio 2004. Al di là dell’atto formale, richiesto dalla legge – ha aggiunto il n.1 dei vescovi italiani – «il presente accordo riconosce e riafferma il valore degli insegnanti di religione nelle nostre scuole: educatori preparati e appassionati che arricchiscono l’esperienza scolastica con un’occasione unica di dialogo, approfondimento culturale e confronto interdisciplinare. È giusto che sia data loro maggiore stabilità e sicurezza».
Come riportato nel comunicato del MIM, soddisfazione per la firma sul concorso anche per il Ministro dell’Istruzione Valditara: «L’insegnamento della religione è un’occasione di confronto e di dialogo sui principi etici e morali che da sempre accompagnano le civiltà nel loro cammino». Il bando del nuovo concorso per insegnanti di religione è poi un’occasione importante, chiarisce il ministro leghista, «per andare alle radici della nostra civiltà imparando a conoscere il messaggio cristiano. Approfondire questi temi significa fornire agli studenti gli strumenti per conoscere alcuni aspetti imprescindibili della nostra storia. Grazie a docenti motivati e competenti sarà possibile creare sempre più momenti di approfondimento e di arricchimento culturale». L’obiettivo di Valditara è di rimettere ancora al centro gli studenti secondo il modello di “scuola costituzionale”: il Ministro infatti sottolinea come nella nostra Carta «la persona è al centro, grazie all’azione di quei costituenti, penso a Giorgio La Pira, che si sono ispirati anche al pensiero cristiano che mette, appunto, al centro la persona».