Bufera concorso presidi, sindacati e associazioni prendono posizione dopo la decisione del Tar di annullare le prove per irregolarità. Come riporta Quotidiano.net, l’Associazione nazionale presidi, guidata da Antonello Giannelli, ha auspicato che «il Consiglio di Stato sia adito con urgenza per esprimersi in via definitiva sulla questione» e che «qualunque ulteriore decisione venga assunta con la dovuta tempestività anche per garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico. I dirigenti scolastici in servizio stanno sopportando un inaccettabile numero di reggenze». La Gilda del Sindacato, sindacato, ha fatto sapere: «La creazione del ruolo dirigenziale in sostituzione dei vecchi ma efficienti presidi ha ingessato in senso burocratico e aziendalista la scuola italiana. Contro questa deriva, rilanciamo la nostra proposta di introdurre la figura del ‘preside elettivo’ che deve essere nominato dal Collegio dei Docenti e al quale va affidata l’organizzazione della didattica». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CONCORSO PRESIDI, PROVE ANNULLATE: PRONTO RICORSO MIUR

Concorso presidi: il Tar del Lazio ha annullato lo scritto, prova da ripetere. Come evidenzia Repubblica, il Tribunale Regionale ha accolto un primo ricorso tra quelli che avevano denunciato delle irregolarità. E non è finita qui: fonti Miur hanno fatto sapere che il Ministero sta già predisponendo, con l’Avvocatura dello Stato, appello al Consiglio di Stato. Una sentenza giunta, sottolineano, dopo ore di discussione nel tardo pomeriggio sulla base di una censura giudicata infondata dai tecnici del ministero, secondo il quale non sussistevano i presupposti per la ritenuta incompatibilità di alcuni commissari. Questo quanto hanno scritto i giudici: «Il ricorso va accolto a seguito della riconosciuta fondatezza della doglianza che ha contestato la legittimità dell’operato della commissione plenaria nella seduta in cui sono stati fissati i criteri di valutazione, con conseguente annullamento in toto della procedura concorsuale in questione».



CONCORSO PRESIDI, TAR ANNULLA PROVA

Nel mirino, dunque, l’incompatibilità di tre commissari: parliamo di Elisabetta Davoli e Francesca Busceti, che svolsero corsi di preparazione nei mesi scorsi per gli aspiranti presidi, e Angelo Francesco Marcucci, sindaco in Campania e per questo motivo incompatibile con la presenza in commissioni per concorsi pubblici. Buone notizie per coloro che hanno fatto ricorso, dunque, ecco le parole dell’avvocato Massimo Vernola: «Ci sembra un sogno dopo mesi di lotta. Siamo molto soddisfatti, è una sentenza coraggiosa, c’è stata poca trasparenza in questo concorso. Le conseguenze? Le sentenze del Tar sono immediatamente esecutive, a mio parere va fermato il concorso. Significa rifare la prova scritta, ma è chiaro che questo travolge anche gli orali». Ricordiamo che i posti messi a bando per i nuovi presidi erano 2425, ma durante il ricorso si era deciso di aumentare i posti a oltre 2900 per oltre 38 mila insegnanti candidati, sia per evitare ulteriori ricorsi che per la carenza di dirigenti scolastici.

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