Era stato condannato per omicidio volontario a oltre 23 anni di carcere, ma dopo un anno e mezzo è stato fatto uscire di cella per scontare la pena ai domiciliari (con braccialetto elettronico). Questa è la vicenda che ha per protagonista Giacomo Casalati, un ex tossicodipendente di 48 anni che era stato condannati dalla Corte d’Assise di Livorno per l’assassinio di Nazzario Cerrai, un 94enne del quale era diventato amico.
Come riferito dal “Corriere della Sera”, il motivo della scarcerazione coincide con “la buona condotta processuale dell’imputato, il suo pentimento (chiese scusa ai parenti della vittima), ma anche il suo percorso terapeutico che l’ha fatto uscire definitivamente dalla tossicodipendenza. Casalati aveva soffocato l’anziano nel suo appartamento dopo che l’uomo aveva rifiutato di dargli alcuni soldi. Poi aveva rubato alcuni gioielli che la vittima teneva nascosti in casa. La refurtiva non è stata mai trovata”.
CONDANNATO PER OMICIDIO VOLONTARIO, LASCIA IL CARCERE DOPO 18 MESI: LA REAZIONE DI AMICI E PARENTI DELLA VITTIMA
Peraltro, giova rammentare che anche I.R., compagna del 48enne condannato e messo ai domiciliari dopo 18 mesi di carcere, era stata rinviata a giudizio, ma i giudici “l’avevano assolta dall’accusa di omicidio e condannata a 2 anni 4 mesi di reclusione per ricettazione”.
Intanto, il “Corriere della Sera” ha riportato il parere di Marco Brucioni, titolare del ristorante “Ci Piace” di Livorno e figlio della compagna della vittima: “Nazzario era una brava persona, si era fidato del suo omicida ed è stato ucciso. Come è possibile che una persona colpevole di omicidio esca fuori di carcere dopo appena un anno e mezzo? Noi non vogliamo vendetta, ma solo giustizia, e mi sembra che stavolta giustizia non ci sia stata. Non si può concepire che a un omicida basti chiedere scusa per uscire dal carcere”. La notizia, anticipata da “Il Tirreno”, sta facendo discutere in tutta la città.