Dopo le copiose polemiche che avevano persino portato ad una petizione con migliaia di firme, Giulio Ferrara, presidente Cotrab, si è dimesso. Lo scorso 20 agosto era stato riconfermato a capo dell’azienda di trasporti della Basilicata nonostante la condanna in via definitiva per stupro nei confronti di una dipendente. Nella giornata di ieri, come riferisce Corriere della Sera, era intervenuta anche la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli che si era detta “sgomenta” annunciando di aver messo in atto “tutto quanto nelle mie possibilità affinché venga rimosso dall’incarico”. Ancor prima della rimozione però sono giunte le dimissioni con una lettera pubblicata sul sito angeloma.it in cui Ferrara spiega che la decisione scaturisce “dalla violenta campagna di stampa”. All’Ansa ha poi aggiunto di essersi dimesso anche da direttore di esercizio della Sita-Sud Trasporti della Basilicata. Formalmente la rielezione di Ferrara era avvenuta secondo le regole e a tal proposito la ministra De Micheli aveva annunciato via Facebook l’intenzione di “proporre una norma con la quale chi ha subito condanne per gli stessi motivi del sig. Ferrara non acceda mai più a simili incarichi”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ASSESSORE “CACCIA ALLE STREGHE”
Lo scorso 20 agosto, Giulio Leonardo Ferrara è stato rieletto presidente del consorzio che gestisce i trasporti pubblici della Basilicata (Cotrab) nonostante su di lui pesi fortemente una condanna per stupro. Una cosa non da poco, dunque, che ha spinto la popolazione a domandarsi come ciò sia potuto accadere. Dopo cinque giorni di silenzio, ad esprimersi sulla nomina scottante è stata Donatella Merra, assessore alla mobilità della Basilicata, 34 anni e candidata con la Lega, la quale come riferisce La Stampa ha voluto scrivere una riflessione sul sito della Regione prendendo le parti dell’uomo: “Chi si trova a gestire il delicato mondo dei trasporti, nella sua più ampia e palese complessità, non può abbandonarsi ad una semplice caccia alle streghe”, ha esordito. Per questo, ha aggiunto, nel suo ruolo di assessore “non si lancerà in valutazioni di natura etica e morale”, lasciando queste ultime “alla competenza di chi è deputato a valutarla”. Tuttavia sono in migliaia ad aver aderito ad una petizione online con la quale si chiedono le dimissioni dell’uomo ora a capo dell’azienda di trasporti Cotrab.
CONDANNATO PER STUPRO: RIELETTO CAPO COTRAB, È POLEMICA
I fatti si sono svolti a Potenza nel 2009 e per quelli Giulio Leonardo Ferrara fu condannato con l’accusa di stupro a 2 anni e 6 mesi in via definitiva. Si legge nel capo di imputazione, come riporta ancora La Stampa: “Per aver afferrato la dipendente all’interno del suo ufficio da direttore regionale, abusando di relazioni d’ufficio e di autorità, portandola con forza e contro la sua volontà a subire atti sessuali”. La sentenza della Cassazione è stata depositata solo lo scorso febbraio ma a parte un breve periodo di sospensione dall’incarico l’uomo non ha mai smesso di lavorare. Adesso è stato riconfermato per un secondo mandato a capo dell’azienda ma chiaramente la notizia ha sollevato del malcontento. Tra coloro che non hanno preso bene la nomina, anche l’avvocatessa Cristiana Coviello, che in Basilicata si occupa tra le altre cose anche di violenza sulle donne: “Sapere di quella nomina è stato uno schiaffo in faccia. Ho sentito il bisogno di prendere posizione. Sapevo che, dopo la sentenza definitiva, era stata avanzata una richiesta di dimissioni da alcuni consiglieri di minoranza. Ma non solo le dimissioni non sono arrivate, ecco un nuovo mandato. E nessuno che ci trovasse niente da ridire. Quanto vale la dignità di una donna?”. Intanto la petizione in due giorni ha già raggiunto le 20 mila firme.