L’appello degli amministratori dei condomini
La categoria degli amministratori dei condomini in Italia è nel vero e proprio caos, arrivando a lanciare un appello, sulle pagine del Sole 24 Ore, affinché il Governo li consulti al più presto. A finire al centro del loro appello, come sta avvenendo i diversi settori economici, soprattutto dal punto di vista delle aziende impegnate nelle ristrutturazioni, è il decreto definito blocca cessioni, che annulla la dinamica della cessione del credito per i bonus e i superbonus edilizi.
Ne parla il presidente di Anaci, ovvero una delle sigle sindacali nazionali che raccolgono gli amministrazioni dei condomini e degli immobili, Francesco Burrelli con il Sole 24 Ore. “La decisione del Governo spazza via tutta la partita della riqualificazione energetica, proprio nel momento in cui l’Europa è intenzionata a sollecitare interventi in tal senso”. Aumenteranno, secondo Burrelli, la morosità e i debiti nelle casse dei numerosi amministratori di condomini in Italia, a causa “di quelle delibere (..) per giocare la partita del 90%”. “Si sono bloccate le Regioni e le Province che per rilanciare l’economia nei propri territori avevano acquistato i crediti”, spiega ancora, “bloccato i professionisti coinvolti nei vari passaggi della complessa procedura di avvio dei lavori, con l’amministratore a far da parafulmine dell’intera operazione”.
Gli amministratori dei condomini: “Decisioni improvvisate, pressapochiste e poco professionali”
Ancora più ampio, invece, l’appello di Appc, altra sigla sindacale per gli amministratori dei condomini, che tramite la parole del presidente Vincenzo Vecchio chiede di “ripensare a tutta la filosofia dei bonus edilizi, tornando ad immaginare e praticare soluzioni nello spirito del Piano Fanfani del secondo dopoguerra. Si costituisca subito”, conclude, “un tavolo interparlamentare emergenziale intorno al quale si confrontino tutte le forze politiche e sindacali rinunciando ad istanze populiste e corporative“.
Il presidente di Unai, altra sigla sindacale sui condomini che ha parlato con il Sole 24 Ore, Rosario Calabrese, spiega invece che questo decreto “non fa bene al mondo del condominio e all’intero paese”. Secondo lui si tratta di “decisioni che si innestano in una tradizione di improvvisazione, pressappochismo e scarsa professionalità che ha contraddistinto tutta l’epopea dei bonus e superbonus negli ultimi anni. Una operazione che poteva invece essere proficua per l’economia del nostro Paese”. Saranno gli amministratori dei condomini, secondo Calabrese, “a dover subire le conseguenze più pesanti nel raccogliere le proteste dei condòmini per lavori che nella gran parte dei casi sono iniziati e nemmeno saranno conclusi”.