Il condono edilizio è un intervento (o più interventi) che viene richiesto da coloro che vorrebbero sanare gli abusi e quindi mettersi in una posizione regolare. Ma sul tema ci sono degli errori piuttosto significativi (che vedremo presto).

Un primo errore che si commette da chi deve regolarizzare degli abusi edilizi è quello di ricorrere al Decreto Salva Casa. In realtà questo Decreto non può essere definito come un condono in quanto è utilizzabile soltanto per le variazioni minori e piccole difformità.



Condono edilizio sulle verande abusive: è possibile?

Il condono edilizio sulle verande costruite abusivamente (una difformità sempre più comune) è molto difficile da richiedere. Questo perché occorre avere una “doppia conformità“: sia rispettare la normativa urbanistica rispetto a quando è stata montata la veranda sia la normativa che vige nel momento in cui si fa la richiesta.



In questo caso a nulla serve il Decreto Salva Casa che invece viene attuato soltanto per le piccole difformità. In questo caso invece occorre far domanda per la sanatoria ordinaria che come anticipato è molto complessa da poter ottenere.

Neanche a fronte delle tolleranze esecutive sarebbe possibile applicare una veranda abusiva in quanto l’aumento della cubatura potrebbe violare le normative urbanistiche (soprattutto se ci si trova in contesti condominiali).

Sanatoria semplificata

La sanatoria semplificata è prevista nell’articolo 36 bis del Testo Unico dell’edilizia che può essere approvata soltanto per variazioni o difformità parziali.



Questo implica l’impossibilità di sanare l’abuso di una veranda montata senza un regolare permesso o autorizzazione. Le uniche due eccezioni per poterci riuscire sono: dimostrare di non aver aumentato significativamente la cubatura e aver effettuato una modifica minima.

Il rischio è quello di ricevere delle multe amministrative con tanto di demolizione della veranda stessa. Un abuso non sanato inoltre, può comportare delle conseguenze economiche in fase di prestiti o mutui.