Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, ha pubblicato un intervento sulle pagine del giornale il Riformista, nel quale ha riflettuto sulla questione degli affitti brevi, in merito ai quali il Governo sta pensando di varare una nuova legge. Il fattore scatenante sono le numerose proteste di studenti che sono scattate nelle ultime settimane, dibattito che per Testa “è viziato dalla continua diffusione di affermazioni infondate, oltre che dalla forte influenza di interessi corporativi”.



Il presidente di Confedilizia, infatti, ritiene che definire gli affitti brevi una “giungla”, o “un far west” sia semplicemente una “fallacia” argomentativa. Allega, infatti, un elenco non esaustivo, perché “non include le numerose regolamentazioni regionali o comunali”, delle numerose norme in merito varate negli anni che vanno dall’obbligo di ritenuta fiscale per le imposte sui redditi, a quello di trasmettere all’Agenzia delle entrate i dati relativi ai contratti, all’obbligo “di trasformazione del proprietario in imprenditore in caso di locazione di più di quattro unità immobiliari”. Elenco fine a far capire come, per Confedilizia, vi sia la necessità “di una riduzione e di una sistemazione” delle norme, piuttosto che di una varata ex novo.



Confedilizia: “Governo azzeri le tasse sugli affitti lunghi”

Tra le tante affermazioni che Confedilizia ritiene fallaci all’interno del dibattito sugli affitti brevi vi è, poi, “quella secondo la quale questa tipologia di locazione sarebbe la causa della riduzione del numero di residenti nei centri storici“, riportando come argomentazione a suo favore l’esempio di Venezia. “La semplice analisi dei dati pubblici”, spiega, “permette di verificare che la città perde un migliaio di abitanti ogni anno dal 1981”, mentre AirBnB “opera sa una decina di anni”.



Andando oltre, il presidente di Confedilizia ci tiene poi a smentire “l’accusa di evasione fiscale“, soprattutto per via della “tracciabilità della gran parte delle transazioni, attraverso i portali web”. Ma spiega anche che, a suo avviso, “vi è qualcosa che il Governo potrebbe fare se desiderasse favorire in alcune aree una riduzione del numero di appartamenti destinati alla locazione breve”. Sicuramente “incentivare l’attività gradita anziché vietare o limitare quella ritenuta troppo estesa”, che per Confedilizia si potrebbe fare introducendo “un regime di tassazione zero per tutta la durata della locazione di lungo periodo”.