Terminata la Conferenza Regioni sulla riapertura degli Stadi: raggiunto l’accordo tra le parti, Lazio escluso. Come reso noto da diverse testate, La Gazzetta dello Sport in primis, l’intesa prevede un numero di spettatori per una capienza massima del 25% del totale dei posti disponibili, nonché l’obbligo di indossare la mascherina. Queste le parole di Giovanni Toti, vicepresidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome: «Oggi abbiamo elaborato e approvato un documento di proposta al Governo per l’adozione di linee guida per la partecipazione del pubblico agli eventi ed alle competizioni sportive ed uno per la ripresa degli sport di contatto», riporta Il Fatto Quotidiano. Ora la palla passa al Governo: l’accordo definitivo potrebbe arrivare nella prossima Conferenza Stato-Regioni e il ministro della Salute, Roberto Speranza, è abbastanza ricalcitrante all’idea.



CONFERENZA REGIONI, RIAPERTURA STADI: LAZIO ABBANDONA VERTICE

Dopo il viceministro Pierpaolo Sileri, il ministro Speranza si è soffermato sul dossier riapertura stadi ai microfoni di Rai Radio 2: «La scuola è una priorità assoluta, non credo che gli stadi abbiano la stessa priorità». L’esponente di Liberi e Uguali ha sottolineato di essere un tifoso e di non vedere l’ora di riportare il figlio allo stadio, ma la priorità va alla scuola: «Mio figlio deve andare a scuola, deve incontrare i suoi compagni e gioire dei momenti di socializzazione che la scuola offre».



Intesa nella Conferenza Regioni, ma non totale. Come dicevamo, il Lazio ha abbandonato la riunione, così in una nota il governatore Nicola Zingaretti: «Dopo l’appello dell’Associazione Nazionale dei Presidi che solo ieri ha richiamato il senso di responsabilità di studenti e genitori invitandoli ad usare sempre mascherine e distanziamento agli ingressi e le uscite delle scuole, evitando gli assembramenti di gruppi, ritengo sbagliato, oggi, anche solo ipotizzare la riapertura degli stadi fino al 25% della loro capienza creando quindi assembramenti che possono raggiungere il numero di migliaia di persone – ha scritto – Stamattina il delegato della Regione Lazio ha abbandonato la Conferenza delle Regioni perché in disaccordo con questa ipotesi. Non c’entra niente lo sport o il calcio, ma mantenere un minimo di logica e coerenza nelle scelte che si fanno per garantire la sicurezza degli italiani».

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