Il Covid continua ad avanzare e dilagare, spiega il commissario anti-Covid Domenico Arcuri aprendo la conferenza stampa nella sede di Invitalia: «dovunque si fa fatica a debellare la seconda ondata, per non dire che non ci si riesce proprio. Da noi l’Rt a fine novembre era 1,8, a quel punto abbiamo fatto fare altri sacrifici agli italiani e prima di Natale quel numero era stato più che dimezzato (0,82)». Ora però, dopo il Natale con altre limitazioni, l’Rt nazionale sta cominciando a crescere: 0,86, 0,93, 1,03 e purtroppo ancora sopra quota 1. Con oggi 80.848 italiani non ci sono più: «il virus è ancora tra noi ma almeno la pressione sulle terapie intensive si riduce ed è contenuta l’occupazione dei reparti ospedalieri».



Arcuri ha fornito nuove attrezzature alle Regioni, pronte a partire se serviranno. 95,4% ha sintomi lievi in isolamento, il 4,1% ricoverato in ospedale, lo 0,5% in terapia intensiva: «serve tenere alto il livello di guardia, la partita non è stata ancora vinta. Serve attendere che vaccini e vaccinati siano tanti, anche se al momento l’Italia è già in testa in tutta Europa per dosi somministrate». Molte Regioni hanno messo da parte il 30% delle dosi per permettere il richiamo: «vaccini vengono somministrati in tempi molto breve, ringrazio Regioni e provincie per lo sforzo straordinario che stanno dimostrando». In Italia l’1,5% della popolazione è stata vaccinata, in Germania l’1%, in Francia lo 0,3%: «trionfalismo questo? Tutt’altro, siamo all’inizio del lungo cammino, ma almeno lasciateci condividere che lo abbiamo cominciato nei migliori dei modi, dobbiamo continuare così». Per uscire dall’incubo Covid servono tre fattori: quantità di vaccini, sistema logistico-organizzativo efficiente, insieme di persone e strutture per somministrare quelle dosi arrivate in breve tempo alle categorie identificate.

A BREVE PARTE VACCINAZIONE DEGLI OVER-80”

«Se ci fermassimo solo con Pfizer e Moderna avremmo “solo” 60milioni di dosi, che potrebbero vaccinare 30 milioni di italiano entro l’autunno e 6 milioni nel primo trimestre: ma stiamo attendendo anche i prossimi vaccini di AstraZeneca e Johnson & Johnson si spera entro la fine del trimestre», continua il commissario all’emergenza Arcuri ribadendo la data del 29 gennaio come decisiva per il possibile vi libera dell’EMA per il vaccino AstraZeneca. Se accadrà l’ok, per l’Italia arriveranno ulteriori 40 milioni di dosi nel 2021 (8 milioni nel primo trimestre), arrivando così a 50 milioni di italiani complessivi che potranno essere vaccinati (compreso Pfizer e Moderna). All’Italia il compito di velocizzare le operazioni in vista della fase 2 della vaccinazione, quella più intensa e su ampia scala: «molte categorie chiedono di essere sottoposte ai vaccini il prima possibili, ognuno espone ragioni ammissibili. Voglio dire a loro che il Parlamento ha approvato un piano di vaccinazione molto dettagliato in cui sono incluse le varie categorie e la gerarchia delle priorità, ordinate in funzione di due elementi fondamentali, il livello di esposizione al contagio e il livello di fragilità». Arcuri annuncia che non è possibile modificare al momento il piano, benché spesso le richieste arrivate siano comunque legittime: «è possibile però al crescere delle dosi a nostra disposizione, anticipare le somministrazioni di queste dosi a numero crescente di categorie, quello sì che è in nostra possibilità. Fra pochissimo inizierà la vaccinazione delle persone con più di 80 anni». Per questo numero crescente di dosi, il Governo ha messo in campo diversi strumenti:

– arriva il primo nucleo di 1.500 medici-infermieri per ampliare le fasi di vaccinazione dal 20 gennaio prossimo, in aggiunta ai sistemi sanitari già in esercizio. Il numero crescerà progressivamente all’arrivo delle dosi supplementari

Ogni fiala del vaccino contiene 6 dosi e non 5 (Pfizer e Moderna) e così dalla prossima settimana considereremo questa prescrizione di EMA e così la contabilizzeremo i nostri sistemi. «Stamattina con le Regioni abbiamo lavorato su migliorare le fase di distribuzione, dato che ora dovremo vaccinare le persone con più di 80 anni: i criteri devono cambiare e tendiamo a sofisticare il meccanismo evitando che le Regioni possano conservare un numero di dosi disponibili per il secondo richiamo superiore al 30% e perché si normalizzi la loro capacità di somministrare velocemente la restante fase di 70% delle dosi», continua il Commissario Arcuri

incremento dei punti di somministrazione: «da 293 iniziali si estenderà fino a 1500, da oggi discutiamo di come incrementarli e con quale ordine di priorità (e dove collocarli)», spiega Arcuri riferendosi sia a ospedali o anche le “primule” nelle nostre città. È nata una piattaforma nazionale già a regime per le distribuzioni e per le prenotazioni (in via di sviluppo), sistema che darà più celerità e trasparenza al piano vaccini

LE DOMANDE AD ARCURI

Come funzionerà la vaccinazione per le persone che già hanno avuto il Covid?

«Hanno un tempo di immunità di alcuni mesi, consideriamo questo tempo dando priorità alle persone che non hanno contratto il Covid e verifichiamo il tempo di immunità stimata ancora residuo nelle categorie. Quando il tempo scade anche chi ha contratto il Covid dovrà e verrà vaccinato».

Come avviene la prenotazione/sviluppo dei vaccini? E la patente vaccinale ci sarà nei prossimi mesi?
«Attiveremo le categorie dei vaccinatori (medici, pediatri) in base alla disponibilità di dosi, i farmacisti arriveranno in un secondo momento soprattutto per le dosi AstraZeneca che saranno più semplici da somministrare rispetto a Pfizer e Moderna specie per la catena del freddo da conservare. Non credo che l’attivazione dei farmacisti, che pure intravedo nel medio-periodo, sarà ravvicinata». Sul patentino vaccinale Arcuri aggiunge «non è una cattiva idea ma aspetto che si prenda decisione definitiva a questo riguardo».

La crisi politica nazionale può influenzare il lavoro del Commissario e il piano vaccinale?
«No, il Governo ha già approvato alcuni decreti e altri li sta per produrre per la gestione sanitaria, economica e organizzativa della pandemia e anche della campagna vaccinale anti-Covid. Non abbiamo né rallentamenti né pause nella nostra attività».

Da domani i test rapidi saranno inseriti nel bollettino del Ministero della Salute: come andrà comunicata?
«Modo migliore è la trasparenza e la tracciabilità specifica del numero: ormai siamo noi che troviamo il Covid e non lo subiamo, riusciamo a rintracciarlo presto quando ancora non ha fatto troppi danni. Il test rapido aiuterà ancor di più questa fase di “pre-visione”, con una corretta comunicazione dovremo imparare a fare i conti con numeri con dimensioni differenti ma scopriremo che ci aiuterà visto che alzeremo ancora il numero delle persone in isolamento piuttosto che i ricoverati con sintomi».

LA CONFERENZA STAMPA DI ARCURI

Alle ore 18.30 si rinnova l’appuntamento settimanale con la conferenza stampa del Commissario all’emergenza Covid Domenico Arcuri: con la consueta diretta video sul canale YouTube di Invitalia, il commissario si appresta ad aggiornare pubblicamente l’evoluzione della pandemia nel nostro Paese con dati, monitoraggi ed eventuali novità sulla campagna di vaccinazione. Nel pieno di una crisi di Governo ormai consumata con l’addio di Italia Viva, l’esecutivo è riuscito la scorsa notte comunque ad approvare il nuovo Decreto legge anti-Covid con le misure valide dal 16 gennaio fino al prossimo 5 marzo: il Dl serve da “cornice” normativa al nuovo Dpcm in arrivo domani e attivo anch’esso dalla giornata di sabato prossimo.

Stamane nell’incontro con le Regioni il commissario Arcuri ha anticipato alcuni dei punti che saranno all’ordine del giorno della conferenza a breve: «E’ necessario innalzare l’ efficacia della campagna di vaccinazione, garantendo sempre la massima somministrazione possibile delle dosi consegnate (il 70%) e, allo stesso tempo, un 30% di stock per le dosi di richiamo».

CONFERENZA ARCURI: NOVITÀ SUI VACCINI

Ad oggi l’Italia resta il primo Paese in Europa per velocità di vaccinazione e da questo partirà la disamina del commissario Arcuri in conferenza stampa: in attesa dell’arrivo dal 20 gennaio del primo gruppo di medici e infermieri assunti tramite bando pubblico, Arcuri ha ricordato alle Regioni che «si sta stabilizzando il rapporto tra dosi consegnate e somministrate». Nel frattempo nel nuovo Decreto anti-Covid approvato ieri in Cdm è stato introdotto un nuovo strumento aggiuntivo per agevolare l’attuazione del piano vaccinale: «in coerenza con le vigenti disposizioni europee e nazionali in materia di protezione dei dati personali, è istituita, una piattaforma informativa nazionale idonea ad agevolare, sulla base dei fabbisogni rilevati, le attività di distribuzione sul territorio nazionale delle dosi vaccinali, dei dispositivi e degli altri materiali di supporto alla somministrazione, e il relativo tracciamento».

Inoltre, sottolinea il comunicato del Governo al termine del Consiglio, «su istanza della Regione o Provincia autonoma interessata, la piattaforma nazionale esegue, in sussidiarietà, le operazioni di prenotazione delle vaccinazioni, di registrazione delle somministrazioni dei vaccini e di certificazione delle stesse, nonché le operazioni di trasmissione dei dati al Ministero della salute».