Dopo il punto stampa di Arcuri ecco invece giunto il momento del bollettino nazionale della Protezione Civile con tutti gli aggiornamenti sull’andamento quotidiano del coronavirus: le buone notizie riscontrate ieri restano, anche se il numero dei decessi purtroppo anche oggi supera quota 300 e si ferma a ben +382 morti su 27359 totali. Secondo i dati raccolti dalla Protezione Civile, il bollettino del 28 aprile conta un totale di 201.505 contagiati dal Covid-19 dall’inizio della pandemia (+2091), a fronte di 1.846.934 tamponi effettuati (+57.272): tra questi, i casi di malattia attuali sono 105.205 con importante decremento di 608 casi rispetto alla giornata di lunedì. Nuovo boom molto positivo dei guariti-dimessi, ovvero +2.317 sui 68.941 mentre è assai positivo il saldo anche per le terapie intensive con -93 ricoverati rispetto a ieri e quota generale ferma a 1.863: il bollettino poi vede ancora 1.274.871 casi testati (37.554) ma soprattutto -630 pazienti positivi al Covid-19 ricoverati con sintomi (19.723 totali).

A livello di diffusione regionale del contagio, i contagiati attualmente positivi in Lombardia sono 35.744, 15.506 in Piemonte, 12.003 in Emilia Romagna, 8.601 in Veneto, 5.896 in Toscana, 3.571 in Liguria, 4.562 nel Lazio, 3.334 nelle Marche, 2.802 in Campania, 2.919 in Puglia, 1.565 nella Provincia autonoma di Trento, 2.143 in Sicilia, 1.239 in Friuli Venezia Giulia, 1.990 in Abruzzo, 910 nella Provincia autonoma di Bolzano, 275 in Umbria, 772 in Sardegna, 209 in Valle d’Aosta, 764 in Calabria, 205 in Basilicata e 195 in Molise.

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BOLLETTINO ARCURI “CAUTELA IN FASE 2”

«Mancano 6 giorni al 4 maggio, conoscete le decisioni del governo, inizia un graduale alleggerimento delle misure di contenimento che tutti abbiamo dovuto sopportare. Resto un convinto assertore di prudenza e cautela, penso sia necessario aver cura di noi stessi e dei nostri cari e che i fatti valgono più dei nostri desideri. Non si può attendere che il rischio sia pari a zero per uscire dal lockdown, avete ragione, ma non ci si può illudere di uscirne sottovalutando i rischi che corriamo», spiega il commissario all’emergenza Domenico Arcuri nell’ultima conferenza stampa che anticipa i dati epidemiologici del bollettino Protezione Civile del pomeriggio. Un Arcuri piuttosto seccato per le critiche ricevute sul fronte mascherine che arriva addirittura a lanciare pesanti contro-repliche «Avrei tanta voglia di parlare dalla trincea in cui da 40 giorni mi trovo con il dottor Borrelli e i nostri collaboratori, di parlare dei liberisti che emettono sentenze quotidiane da un divano con un cocktail in mano. Ma non lo farò, il mio dovere è lavorare».

Secondo il commissario scelto dal Premier Conte, lo Stato non solo ha agito rapidamente ma lo ha fatto anche bene: «lo Stato deve acquistare tutte le mascherine che trova. Ho fissato il prezzo massimo nell’interesse dei cittadini, non ho fissato il prezzo massimo di acquisto. Lo Stato deve incentivare la produzione italiana, come con il ‘Cura Italia’». In merito alla fase 2, Arcuri conferma la linea Conte-Borrelli e chiede forte cautela per i giorni dopo il 4 maggio: «I dati che arrivano dalla Germania», spiega il commissario commentando la notizia che l’R con zero, l’indice di contagiosità del virus, è tornato a salire in Germania da 0,7 a 1,1 «dimostrano come sia alto il rischio di tornare ad un lockdown totale se mi alleggeriscono troppo in fretta le misure di contenimento prese».

VIDEO CONFERENZA STAMPA ARCURI

È attesa attorno alle ore 12 la diretta video streaming della conferenza stampa del commissario all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri, appuntamento ormai fisso di ogni martedì e sabato al posto della conferenza consueta delle ore 18. Oggi pomeriggio usciranno lo stesso i dati del nuovo bollettino su contagi e decessi da tutta Italia ma nella formula del comunicato stampa sempre attorno alle ore 18: i temi che invece Arcuri tratterrà nel punto stampa delle 12 non potranno che partire da tutti i dubbi e i quesiti rimasti dopo la pubblicazione dell’ultimo DPCM 26 aprile dove tra app Immuni, test sierologici, tamponi e tracciamento si è osservato ben poco di quello che ci si aspettava per l’inizio della fase 2 (fissata comunque da Conte per il 4 maggio prossimo per alcune categorie di imprese e lavoratori).

Altro punto nodale è l’accordo raggiunto proprio tra il Commissario Arcuri e le farmacie sulla vendita delle mascherine a prezzo calmierato di 50 centesimi: alle farmacie che però negli ultimi giorni hanno acquistato dispositivi di protezione ad un prezzo superiore ai 50 centesimi verrà garantito – secondo quanto prevede l’ordinanza siglata dal commissario all’emergenza – «un ristoro ed assicurate forniture aggiuntive tali da riportare la spesa sostenuta, per ogni singola mascherina, al di sotto del prezzo massimo deciso dal Governo».

Qui la diretta video streaming su RaiPlay della conferenza stampa di Arcuri

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BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE, I DATI DI IERI

Venendo al tema sanitario, i dati che sono emersi ieri nell’ultimo bollettino coronavirus da tutte le Regioni mostrano un confortante calo di decessi e contagi come trend settimanale anche se – come spiegato ieri da Brusaferro e Borrelli in conferenza stampa – non si può affatto definire conclusa l’emergenza Covid-19. 26.977 vittime (+333 rispetto a domenica), 199.414 casi totali con aumento rispetto al giorno prima di 1739 unità, e poi ancora tra gli attualmente positivi un decremento di 290 persone con dato dunque raggiunto a 105.813 pazienti.

Gli altri aggiornamenti pervenuti dalla Protezione Civile vedono poi sul fronte guariti-dimessi nuovi 1696 sui 66624 totali, con invece calo dei ricoverati in Terapia Intensiva ora giunti a 1.956 a livello nazionale (-53, -2,6% rispetto a domenica). Dopo i dati elaborati dal bollettino, il n.1 dell’ISS Silvio Brusaferro ha commentato «il trend è in progressivo decremento tanto nei morti quanto nelle infezioni, si va verso importante riduzione. Vuol dire che c’è comunque circolazione del Covid-19 e quindi occorre sempre molta attenzione». Qui sotto nel grafico anche tutti gli altri numeri riferiti alla diffusione del contagio a livello regionale.

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