Conferenze stampa annunciate e poi annullate, riprogrammate e rinviate. Accade di tutto mentre l’Italia è in quarantena e si appiglia ad ogni minima comunicazione per restare aggiornato in attesa che arrivi la fatidica (ma comunque graduale) riapertura. Accade senza che nessuno intraprenda una qualche iniziativa nei confronti della comunicazione di Palazzo Chigi e di come viene gestita. Non ci resta che muovere delle critiche, consapevoli che purtroppo cadranno nel vuoto insieme agli annunci disattesi. L’esperienza di ieri, con la conferenza stampa annullata, poteva rientrare negli errori da non ripetere, ma se c’è una cosa che sa far bene chi si occupa della comunicazione a Palazzo Chigi è perseverare. Quindi si lascia trapelare la notizia della nuova conferenza stampa alle 14, poi «ultime voci» spostano l’orologio alle 15 e c’è chi parla addirittura delle 17, in un gioco al rialzo in cui viene meno il rispetto nei confronti di chi lavora per offrire la migliore comunicazione possibile ai cittadini, ma soprattutto a loro che si ritrovano in trepida attesa. Al momento è in corso una riunione con i capi delegazione, con i quali si sta discutendo del nuovo Dpcm, quello che sarà annunciato in conferenza stampa. Non sarebbe meglio organizzare meglio l’agenda in modo tale che i provvedimenti vengano prima discussi, poi scritti e quindi annunciati? Forse chiediamo troppo. (agg. di Silvana Palazzo)
CAOS CONFERENZE STAMPA CONTE
L’hanno fatto di nuovo: un altro caos nella comunicazione del Premier Conte ma questa volta non sono le “bozze” di Decreti annunciate, poi stravolte e cambiate a fare imbestialire l’Italia in quarantena. Succede che nel giorno in cui da più parti il Presidente del Consiglio e il Governo fanno sapere che la proroga delle misure di contenimento e di lockdown anti coronavirus sarà con ogni probabilità spostata ad inizio maggio (QUI TUTTI I DETTAGLI) verso le ore 19 inizia a trapelare da più parti la voce che attorno alle ore 20.20 il Premier Conte parlerà alla nazione in conferenza stampa.
A pochissimi giorni da quella sul doppio Decreto Scuola e Imprese del 6 aprile scorso e con una cadenza che ormai gli italiani hanno imparato avvenire praticamente una volta a settimana, la conferenza stampa da Palazzo Chigi si appresta a venire cominciata tramite autorevoli giornalisti ed esperti del settore. Ne citiamo tre su tutti, Enrico Mentana (direttore Tg La7), Senio Bonini (giornalista e “chigista” per Rai News24) e Lorenzo Pregliasco (fondatore YouTrend): ricevono indicazioni dalla comunicazione di Palazzo Chigi (alias, Rocco Casalino) secondo cui il Premier starebbe per parlare agli italiani per annunciare la proroga della quarantena e lo slittamento della “fase 2” al 3 maggio, come minimo.
DISASTRO COMUNICAZIONE CONTE (E NON È IL PRIMO)
Quel che succede dopo è tutto un correre nelle redazioni e negli smart working per preparare l’annuncio e gli articoli in modo che per le ore 20.20, col fiatone visto il pochissimo preavviso, ma ci siamo abituati ormai ed è anche giusto così in momenti di assoluta emergenza sanitaria come questi. Da Palazzo Chigi Senio Bonini annuncia su Rai News24 che il Premier starebbe per annunciare il nuovo Dcpm anche perché, occorre ricordarlo, il prossimo “scade” il 13 aprile, Pasquetta, praticamente tra 3 giorni. Poi verso le ore 20 l’incredibile ed ennesimo disastro della comunicazione si materializza: «il Premier Conte non terrà il confronto in serata ma potrebbe avvenire domani» e ancora più nel dettaglio (qui ci avvaliamo ancora dell’ottimo Pregliasco che come tutti noi ha fatto semplice dovere di cronaca) «Contrariamente a quanto comunicato in precedenza, non si terrà oggi la conferenza stampa del premier Conte». Semplice, tranquillo e pacifico come se nulla fosse: ecco, ci permettiamo di avanzare una piccola e infinitesimale critica ai signori della comunicazione di Palazzo Chigi (alias.. beh ormai avete capito). In un’Italia fragile, costretta alla quarantena e con misure e Dpcm che variano ogni 15 giorni, un annuncio come quello di riapertura o chiusura (che comunque andrà fatto entro il 13 aprile) è atteso come non mai.
Dare false illusioni o comunque una cattiva informazione è la cosa peggiore che si possa fare di norma sempre ma a maggior ragione in questo delicato momento. Le motivazioni dell’annullamento di questa sera ci sono tutte: non c’è ancora l’accordo sul Mes (l’Eurogruppo non è neanche cominciato), era ancora in corso l’incontro in videoconferenza con Regioni e Comuni per discutere della “fase 2” e la libera scelta di qualsivoglia Governo di annunciare in tempi e modi che lo ritengono opportuni. Permettersi però per l’ennesima volta di mandare con “fonti di Governo” annunci e poi cambiarli/ritirarli/ritrattarli/slittarli (non ci siamo dimenticati le innumerevoli conferenze stampa di marzo convocate a mezzanotte del sabato sera, incutendo ancora più ansia a degli italiani già sottoposti a forte stress e costretti in casa) non ci sembra una modalità seria e rispettosa verso gli italiani e neanche verso lo stesso intenso lavoro che il Governo comunque sta portando avanti in condizioni sicuramente difficili.
Chiedere poi di non fare polemiche e di “rimanere tutti uniti” con una comunicazione allineata alle “lune” di Palazzo Chigi, ecco su quello ci permettiamo ancora di dissentire. Perché per amore della libertà di pensiero, il 1984 di Orwell non possiamo permettere che possa riaccadere. Mai più.