«Con questo decreto legge abbiamo anche regolamentato in maniera più puntuale e trasparente i rapporti con il Parlamento. Prevediamo che ogni iniziativa venga trasmessa ai presidenti delle Camere e che io o un ministro delegato vada a riferire in Parlamento»: così comincia la conferenza stampa del Premier Conte dopo il varo del Decreto 24 marzo che di fatto “riassume” tutti i precedenti Dpcm come ampiamente anticipato nei nostri aggiornamenti. «Dpcm sono strumento flessibile che ci hanno permesso di adottare misure estreme nel rapido tempo possibile: con questo Decreto li riassumiamo tutti e tutti verranno così portati in Parlamento», spiega il Presidente del Consiglio introducendo i passaggi fondamentali del testo che diverrà disponibile nelle prossime ore. «Vengono regolamentati i rapporti tra attività del Governo e il Parlamento: si prevede che ogni decreto adottato venga poi trasmessa alle Camere e che il Premier riferisce periodicamente ogni 15 giorni sulle misure adottate. Così anche il Parlamento può seguire in maniera continuata su tutti gli aggiornamenti delle misure»; non solo Parlamento, ma anche con le Regioni arrivano importanti novità (già contenute nella bozza circolata in giornata) «regolamentato anche i rapporti tra interventi Governo e Regioni: i Presidenti potranno adottare nell’ambito delle proprie competenze anche misure più restrittive, severe, ma previa il via libera del Governo che resta garante del coordinamento».



A livello di sanzioni, prevista multa da 400 a 3mila euro; «invece che la contravvenzione valida finora, si sale fino ad un massimo di 3mila euro. Se tutti rispettano le regole mettiamo in sicurezza l’intera comunità nazionale di uscire da questa fase di emergenza»; chiusura dettata al tema più delicato, ovvero alle misure che si pensava in un primo momento prorogate fino al 31 luglio (per colpa di una bozza che come spesso già avvenuto anticipa i contenuti ma crea più che confusione che altro, ndr). Conte si spiega così al termine dell’intervento in conferenza stampa «diffusione di una bozza in versione già superata, non tenete conto della bozza: si è creata discussione sul fatto che l’emergenza durerebbe fino al 31 luglio. Nulla di vero: questo è lo spazio dell’emergenza, ma noi siamo pronti in qualsiasi momento per allentare la morsa delle misure restrittive. Siamo confidenti e fiduciosi che ben prima si possa tornare alle nostre abitudini di vita, ad un migliore stile di vita».



CDM TERMINATO, A BREVE CONFERENZA STAMPA

Dalle 18.20 in poi è prevista la diretta video streaming su Facebook Conte e le principali dirette tv dei canali all news (oltre ai canali social di Palazzo Chigi) della conferenza stampa del Presidente del Consiglio per illustrare le principali novità del nuovo Decreto coronavirus che di fatto “riassume” tutti i precedenti dall’inizio dell’epidemia. Poco prima delle 18 il CdM si è concluso varando il nuovo decreto con misure e sanzioni più dure contro chi contravviene alle misure messe in campo contro il coronavirus: «a breve terrò una conferenza stampa per aggiornarvi su quanto deciso dal Consiglio dei Ministri», spiega Conte che ha deciso di aprire alle domande dei giornalisti da remoto dopo le fortissime polemiche per la diretta video Facebook di sabato notte sull’ultimo Dpcm 22 marzo. Per riassumere quanto poi contenuto nel testo del decreto (che uscirà nelle prossime ore), occorre sapere: multe fino a 4mila euro per chi non rispetta i divieti di circolazione e le regole di contenimento; stop fino a 30 giorni per le attività commerciali; possibile estensione fino al 31 luglio per le restrizioni anti-coronavirus, con la spiegazione che facciamo qui nel nostro approfondimento in merito.



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NUOVO DECRETO, CONFERENZA STAMPA

E così dopo l’ultimo CdM con a tema il nuovo decreto sulle sanzioni e le misure di contenimento anti-coronavirus, il Governo attraverso il Premier Conte darà comunicazioni tramite consueta conferenza stampa in diretta tv e video streaming sui canali social di Palazzo Chigi e Facebook Giuseppe Conte: una nuova stretta, uniformata a carattere nazionale, per disporre delle ordinanze uscite in questi giorni dopo l’ultimo Dpcm del 22 marzo 2020. Nella bozza del nuovo Decreto, il Governo intende inasprire l’ammenda ora prevista, introducendo una sanzione amministrativa (ma non penale) per chi violi le limitazioni agli spostamenti o le altre disposizioni del dpcm: da 206 euro odierni fino ai 4mila massimi. Non solo, al vaglio del Governo l’inserimento della norma per cui sarà resa prorogabile fino al 31 luglio 2020 l’intera filiera di misure di contenimento anti-Covid-19: nella bozza del Decreto vi sarebbe la proroga “potenziale” fino a fine luglio di tutte le misure per il contenimento del Covid-19 decise dal Governo con gli ultimi Dpcm. «Le varie strette stabilite, dal divieto di lasciare la propria abitazioni perché in quarantena alla chiusura di ville e giardini, ecc., possono essere adottate per periodi predeterminati, ciascuno di durata non superiore a trenta giorni, reiterabili e modificabili anche più volte fino al 31 luglio 2020 e con possibilità di modularne l’applicazione in aumento ovvero in diminuzione secondo l’andamento epidemiologico del predetto virus», riporta la bozza DL pubblicata dall’Ankronos. (a cura di Niccolò Magnani)

LE ULTIME NOVITÀ DEI DECRETI DEL GOVERNO

Dobbiamo aspettarci una nuova conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo l’ultimo decreto con le ulteriori misure restrittive mirate a contenere la diffusione del Coronavirus. Nell’ultima diretta Facebook della tarda serata di sabato 21 marzo, il premier Conte ha annunciato un ulteriore stop dei cantieri e di tutte le attività produttive non essenziali fino al 3 aprile. L’inasprimento delle misure straordinarie per il contenimento del Covid-19 si era reso necessario in seguito alla crescita dei casi di contagio e conseguenti decessi. Dopo l’ultimo decreto che ha scatenato non poche polemiche e divisioni per via dell’assenza di qualunque norma a distanza di oltre 12 ore dalla conferenza, così come dalle modalità di comunicazione – la consueta diretta Facebook – adesso l’attenzione è rivolta alle nuove decisioni che potrebbero giungere in queste ore. Non si esclude che le misure ancora più stringenti adottate in Lombardia possano riguardare presto l’intero paese. L’ultima ordinanza giunta dopo l’aggravarsi dei casi di Coronavirus nella Regione, infatti, prevede misure ancora più severe oltre le quali è impensabile andare: dalla sospensione delle attività degli Uffici Pubblici (ad eccezione dell’erogazione dei servizi essenziali) allo stop nei cantieri e dello sport all’aperto anche da soli.

CONFERENZA STAMPA CONTE: PROROGA LOCKDOWN OLTRE IL 3 APRILE

Le misure finora adottate dal premier Conte per far fronte all’emergenza Coronavirus, nella maggior parte dei casi hanno solo ripreso ed esteso a tutto il Paese quanto già deciso dalla Regione Lombardia, dove si registra la situazione più delicata. L’ultima ordinanza firmata dal governatore Attilio Fontana è entrata in vigore lo scorso 22 marzo e resterà tale fino al 15 aprile. Alla luce dei dati emersi dai recenti bollettini della Protezione civile, non si esclude l’estensione delle misure ad oggi adottate in tutta Italia con una ulteriore proroga del lockdown oltre il 3 aprile. Decisioni potrebbero essere prese anche in merito al mondo della scuola in riferimento al quale al momento non si hanno notizie certe circa un possibile rientro degli studenti. Sicuramente si parla anche in questo caso di una data successiva al 3 aprile. Lo aveva anticipato il premier Giuseppe Conte nei giorni scorsi ed è poi giunta la conferma anche da parte della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, la quale ha aggiunto che al momento “non è possibile fornire una data per l’apertura delle scuole, tutto dipende dall’evoluzione dei prossimi giorni dello scenario epidemiologico”. Adesso però, l’attenzione è tutta concentrata sulle future dichiarazioni del premier che lasciano intravedere una possibile ulteriore stretta con un blocco prorogato oltre la data finora annunciata.