La conferenza stampa del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha stabilito le misure che tutto il Paese dovrà osservare durante le festività natalizie, per cercare di limitare il più possibile la pandemia e la diffusione del virus Sars CoV-2. “Il metodo a zone ha funzionato, abbiamo evitato il lockdown generalizzato. Nei prossimi giorni tutte le regioni potrebbero rientrare nell’area gialla. La situazione però rimane difficile e in tutta Europa. E tra i nostri esperti c’è forte preoccupazione che nel periodo natalizio la curva dei contagi possa subire un’impennata”, ha spiegato il Premier, evidenziando come la decisione sia stata sofferta ma condivisa da maggioranza e opposizione, alla quale Conte ha rivolto il suo ringraziamento per lo spirito collaborativo. In particolare Conte si è soffermato poi sui ristori che sosterranno economicamente le categorie più colpite dalle chiusure, in particolare bar e ristoranti: “Chi subisce dei danni economici deve essere subito ristorato. Questo decreto dispone subito un ristoro di 645 milioni per i ristoranti e bar. Con il nuovo dl ristori di gennaio provvederemo a compensare delle perdite anche gli altri operatori oltre ai ristoranti e bar e creeremo delle misure perequative”.



CONFERENZA STAMPA CONTE: I TEMI SUL TAVOLO

Non era attesa dopo l’ultimo appuntamento dello scorso 4 dicembre, ma il “dietrofront” del Governo sulle festività del Natale portano ora il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ad annunciare in conferenza stampa alla nazione il nuovo Dpcm sui divieti “natalizi”. Con la consueta diretta video streaming sui canali social di Palazzo Chigi, il Capo del Governo illustrerà agli italiani quali e quanti divieti dovranno rispettare dal 24 dicembre prossimo fino al giorno dell’Epifania. Il 2 dicembre scorso il Governo nel Decreto Natale introdusse due semplici ma importanti articoli che limitavano le libertà dei cittadini nella fascia dal 21 dicembre fino al 7 gennaio.



Era di fatto il decreto “cornice” per contenere il Dpcm 3 dicembre che introdusse il divieto di spostamento fuori dalle Regioni dal 21 dicembre all’Epifania e fuori dai Comuni i giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno. Poi però la curva epidemica che è rallentata troppo gradualmente, il parallelo lockdown in Germania e il fortissimo pressing di Cts e “ala rigorista” nel Governo ha portato il Presidente Conte a firmare il nuovo Dpcm che chiude ulteriormente in casa gli italiani non solo il giorno di Natale ma per l’intero periodo delle feste.

CONFERENZA STAMPA CONTE: IL NUOVO DPCM

L’impianto del decreto che a breve Conte presenterà alla nazione vede un’Italia in zona rossa praticamente per tutti i prossimi giorni di festività, impostando il lockdown “duro” per tutti i festivi e prefestivi dalla Vigilia di Natale fino all’Epifania: la zona rossa varrà dunque il 24-25-26-27-31 dicembre e l’1-2-3 gennaio, con i rimanenti tre giorni (28-29-30 dicembre) in cui rimarranno le regole da zona arancione, con divieto di spostamenti fuori regione ma senza i divieti imposti dal lockdown “rosso” (negozi chiusi assieme a bar e ristoranti, uscita di casa solo con autocertificazione per comprovate esigenze). Le ipotesi di “completa zona arancione” o ancor più dura “zona rossa totale dal 24 al 6 gennaio” sono state alla fine scartate dalle profonde interlocuzioni sia nella maggioranza e sia tra Governo e Regioni nella giornata di venerdì mattina: restano da capire nelle parole che proferirà il Presidente del Consiglio tutte le possibili deroghe su cene e spostamenti.



Si è parlato infatti a lungo della possibilità di permettere nei pranzi-cene di Natale la presenza di solo 2 congiunti “non conviventi” per dare così “ristoro” umano e sociale alle tante famiglie sparse magari su tutto il Paese e che nel giorno di Natale trovano l’unico momento per un ritrovo intimo e familiare: così come si è discusso a lungo anche della possibilità di consentire un allentamento negli spostamenti tra Comuni piccoli e adiacenti, anche se in questo caso – con il lockdown totale adottato il giorno di Natale e Capodanno – tale deroga rischia fortemente di essere cancellata. Nel Consiglio dei Ministri di venerdì pomeriggio è stato infine presentato il Decreto “cornice” con tutte le regole e i poteri “concessi” al Dpcm per poter aver validità nelle prossime settimane.