«Rt a 0,91, abbiamo riportato in basso la curva del contagio», spiega il Premier Giuseppe Conte annunciando che nel giro di 2 settimane tutte le Regioni saranno gialle. Ma non per questo va tolta questa guardia alta, «evitiamo il lockdown ma dal 21 dicembre al 6 gennaio sono vietati tutti gli spostamenti anche per aggiungere le seconde case. Ma a Natale, Santo Stefano e Capodanno sono vietati gli spostamenti da un Comune all’altro». Parte dunque l’elenco delle regole che entreranno in vigore con il nuovo Dpcm 3 dicembre: dal 7 gennaio cominciano le lezioni in presenza al 75%, mentre sul tema delle cene in casa il Premier aggiunge «non possiamo entrare nelle case delle persone per vietare qualcosa, dunque raccomandiamo fortemente di non ricevere a casa persone non conviventi. Serve cautela essenziale per noi stessi e per i nostri cari». Gli alberghi rimangono aperti in tutta Italia ma saranno vietati veglioni e cene (chiusura alle 18 la cucina, solo servizio in camera permesso a Capodanno); sul tema dei negozi, aperti fino alle 21 ma centri commerciali chiusi nel fine settimana. Viene confermata la misura dell’extra cashback di Natale per sostenere gli acquisti con carte e app digitali ma solo nei negozi di prossimità. «Dobbiamo continuare con questa strada attendendo che il piano di vaccini sia operativo, arriverà tutto nel nuovo anno: questo sarà un Natale diverso da tutti gli altri ma non meno autentico». Per tutte le altre regole del nuovo Dpcm, qui il focus con la bozza del testo



LE DOMANDE AL PREMIER CONTE

Tema scuola: riapre il 7 gennaio, cosa non ha funzionato finora?

«Abbiamo garantito tutte le condizioni per un rientro in sicurezza, ma la curva è stata troppo alta per tenerli in classe i nostri ragazzi, specie per i movimenti prima e dopo le lezioni. Come regolarci: abbiamo introdotto la nuova modalità, ovvero la Didattica integrale nel nuovo Dpcm, ma anche nuovi tavoli presso i prefetti per tenere costante il dialogo tra territori, Miur, Governo e trasporti. Il 7 gennaio torneremo con la didattica in presenza anche per le superiori. Doppi turni mattina-pomeriggio? Non lo escludiamo, nei tavoli che faremo nelle prefetture valuteremo tutte le opzioni: se alcuni dirigenti scolastici lo reputeranno positivo, allora ben vengano. Dobbiamo favorire la flessibilità ma decideranno i territori».



Mes, caos Governo: cosa succederà?

«La riforma è di un anno e mezzo fa, sono già stato in Parlamento: il 9 dicembre non c’è da decidere se si attiverà il Mes, ma farò comunicazioni sul Consiglio Europeo e condividerò tutti i passaggi con le forze di maggioranza, poi saranno votate. La riforma del Mes e l’eventuale attivazione sono tutte decisioni che passeranno sempre dal Parlamento».

Scorta e accuse su regole disubbidite con la compagna Olivia Palladino: cosa è vero?

«Non sono mai stato a cena con la mia compagna in un ristorante dopo il Dpcm, è falso e diffamatorio. Sono stato lì a fine settembre; non solo, mi hanno accusato per uso improprio della scorta, ma anche questo è completamente falso. Olivia non ha mai preso l’auto della scorta, io non sapevo nulla prima e durante, ho saputo solo al termine: la scorta era li per me e in attesa che scendessi un uomo della scorta è intervenuto per difendere la mia compagna».



Temi divisivi nel Governo: non serve un rimpasto? Temi Mps, Ilva, Autostrade e Recovery Fund, solo ritardi?

«Noi stiamo correndo su diversi dossier, altro che ritardi: Ilva, Mps vanno avanti da lustri e noi stiamo risolvendo tutto. Autostrade, nessuno si era accorto che loro facevano miliardi mentre non controllavano le strade italiane: siamo intervenuti ma i negoziati sono molto difficili, stiamo arrivando in porto anche qui ma ci siamo quasi. Stiamo risolvendo e stiamo correndo: Recovery Fund, non siamo in ritardo ma lunedì prossimo avremo un Consiglio straordinario per approvare il nostro piano di rilancio sui punti fondamentali (ma non ancora tutti i progetti specifici). Lunedì approveremo la struttura di governance, non ci sono gelosie e volontà di protagonismi nel Governo: non ci sarà un rimpasto, se qualcuno mi chiederà valutazioni sulla squadra non mi tirerò indietro, io sono il capitano della squadra e dobbiamo uscire tutti insieme da questa grave emergenza. L’abbiamo affrontato insieme e lo dico con serietà: i miei Ministri sono i migliori».

Vaccini saranno obbligatori?

«Dobbiamo avere un approccio liberale, noi dobbiamo gestire la curva del contagio così come ora allora non sarà necessario imporre un trattamento sanitario obbligatorio. Fino all’ultimo preserveremo la facoltatività della vaccinazione».

NUOVO DPCM 3 DICEMBRE: LA CONFERENZA STAMPA

Alla vigilia dell’entrata in vigore del nuovo Dpcm, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte torna in conferenza stampa per annunciare al Paese tutte le nuove regole in vigore dal 4 dicembre per le festività di Natale: con la consueta diretta in video streaming sui canali social di Palazzo Chigi, il Capo del Governo illustra nel dettaglio i contenuti del nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri. «Con il nuovo Dpcm del 3 dicembre dobbiamo continuare con misure chiare e rigorose. Bisogna limitare gli spostamenti e ridurre i contatti. Le prossime festività vanno affrontate con estrema serietà se non vogliamo nuove, pesanti chiusure tra gennaio e febbraio», ha spiegato in Parlamento il Ministro della Salute Roberto Speranza, anticipando i temi oggi affrontati dal Premier Conte tanto sulle regole di Natale quanto sul piano vaccini anti-Covid in avvio da gennaio. Dopo gli svariati confronti (e gli scontri) degli ultimi giorni con Cts, Regioni, Ministri e capi delegazione, il Presidente Conte si appresta all’annuncio alla nazione di tutte le nuove regole che serviranno ad evitare la terza ondata di pandemia in attesa della maxi campagna di vaccinazione.

LE ANTICIPAZIONI DEL NUOVO DPCM

Il tema più delicato resta quello degli spostamenti nei giorni più a ridosso del Natale: è questo il motivo per cui il Dpcm è “normato”da un decreto-legge “ad hoc” per le festività approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri, regolando tanto gli spostamenti quanto il coprifuoco in tutto il Paese. Fermo restando la presenza delle divisioni in fasce di colore (gialla, arancione e rossa) anche nel nuovo Dpcm, il Governo ha però valutato che entro metà dicembre quasi tutte le Regioni potrebbero entrare in zona gialla: e così sono state decise regole ulteriori e più restrittive fino al prossimo 6 gennaio. Si bloccano gli spostamenti tra le Regioni gialle a partire dal 21 dicembre, mentre nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno si profila una sorta di “mini-lockdown” vietando anche il movimento all’interno dei Comuni, proprio per evitare spostamenti e viaggi verso parenti, amici o seconde case di vacanza. Sembrano dunque escluse deroghe per ricongiungimenti di parenti stretti, con la linea “dura” di Speranza e Boccia che dovrebbe alla fine avere la meglio: «Bisogna limitare gli spostamenti e ridurre i contatti. Le prossime festività vanno affrontate con estrema serietà se non vogliamo nuove, pesanti chiusure tra gennaio e febbraio». Ecco invece in sunto tutte le altre regole che saranno contenute nel nuovo Dpcm 3 dicembre: quarantena per chi rientra dall’estero dopo il 21 dicembre, scuole aperte ma solo dal 7 gennaio (nonostante il tentativo del Premier Conte di far tornare gli studenti in presenza già dal 14 dicembre, ipotesi però naufragata); divieto di spostarsi verso le seconde case dopo il 21 dicembre; shopping ok fino alle 21 ma con centri commerciali chiusi nel fine settimana; bar-ristornati aperti ma solo fino alle 18 in zona gialla, aperti solo a pranzo a Natale e Capodanno; coprifuoco fissato alle 22, dunque niente Messe di Mezzanotte; chiusura totale di impianti sci e alberghi di montagna fino almeno al 7 gennaio; cenoni, raccomandazioni su presenza di soli conviventi ma nessun divieto “esplicito”.

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