Misure fino al 30 aprile, nessuna quarantena “stretta” negli Stati più colpiti ma anche nessuna riapertura di scuole e negozi non essenziali alla filiera produttiva: le scelte di Trump dopo il report della task force coronavirus guidata dal suo vice Mike Pence sono state annunciate nella lunga conferenza stampa della notte italiana. Fissa poi un obiettivo, partendo dalla previsione nefasta fatta dal suo consulente ed esimio scienziato Anthony Fauci: «Se le vittime causate dal coronavirus negli Stati Uniti non supereranno i 100mila potremo dire di aver fatto un lavoro molto buono», ha spiegato il Presidente Usa sul finire della propria conferenza stampa con discorso alla nazione.



Risponde poi alle critiche pervenute dalle aree produttive ed economiche degli Stati Uniti, «Se non le avessimo prese, a rischio c’era la vita di 2,2 milioni di persone. Speriamo ora che il numero sia quello di cui si parla, se potessimo limitarlo diciamo a 100mila che comunque è un numero orribile si potrebbe dire di aver fatto un buon lavoro». Plaude all’iniziativa presa lo stesso Fauci che interviene così «È una mossa saggia e prudente. Per l’1 giugno saremo sulla strada della ripresa. E, comunque, sono pronto a fare tutto il necessario per salvare vite umane e l’economia».



“MISURE FINO AL 30 APRILE”

Donald Trump, presidente degli USA, ha annunciato nel corso della conferenza stampa tenutasi alle 23 italiane di ieri che il picco dei decessi nella nazione a stelle e strisce sarà raggiunto nell’arco di due settimane, in buona sostanza nelle festività pasquali. Per questo, il tycoon ha comunicato che le linee guida saranno prolungate “fino al 30 aprile per rallentare la diffusione. Non c’è nulla di peggio che dichiarare vittoria prima di aver vinto. Il Coronavirus è una piaga, ma lo sconfiggeremo. Quello che voglio è riavere indietro la vita di prima negli Stati Uniti d’America e nel mondo”. Mondo davanti al quale gli americani non stanno chiudendo gli occhi: Stiamo lavorando a stretto contatto con l’Italia, ove il tasso di mortalità è alto. La stiamo aiutando molto e aiutiamo anche la Spagna. Siamo vicini a tutti”. Infine, una piccola nota polemica di Trump, che ha esortato i giornalisti e i media presenti presso la Casa Bianca a indagare sul numero di mascherine usate: “Come si fa a passare da 20-30mila mascherine a 300mila a settimana?”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



DONALD TRUMP: “TEST PER DIAGNOSI CORONAVIRUS IN 5 MINUTI”

«Ci sono tanti positivi negli Stati Uniti perché facciamo più test di tutti». Così Donald Trump in conferenza stampa ha motivato l’altissimo numero di contagi da Covid-19. Il Presidente degli Stati Uniti d’America ha però fatto un importante annuncio: ha parlato di un kit per diagnosticare il nuovo coronavirus in soli cinque minuti. «Venerdì la FDA ha autorizzato un nuovo test, sviluppato da Abbott Labs, che fornisce risultati fulminei, in soli cinque minuti. Voglio ringraziarli per l’incredibile lavoro svolto». Trump ha spiegato che normalmente ci vogliono 10 mesi per ottenere l’approvazione, ma per l’emergenza coronavirus i tempi sono stati ridotti. A partire da questa settimana verranno consegnati 50mila test al giorno. Ma Trump ha anche chiesto agli ospedali che non usano ventilatori polmonari di prestargli alle strutture sanitarie che invece ne hanno bisogno. (agg. di Silvana Palazzo)

DONALD TRUMP A HARRY E MEGHAN: “USA NON PAGA LORO SICUREZZA”

In attesa della conferenza stampa di oggi, con cui potrebbe annunciare nuovi interventi economici o restrittivi, il Presidente Usa Donald Trump fa discutere per un tweet sul principe Harry e Meghan Markle. «Gli Stati Uniti non pagheranno per la loro sicurezza». Il presidente americano ha spiegato di essere «un grande amico e un ammiratore della Regina e del Regno Unito», poi ha aggiunto quanto era stato detto nelle scorse settimane, cioè che «Harry e Meghan avrebbero vissuto in Canada in modo permanente». Ora hanno lasciato il Canada per gli Stati Uniti. Da qui la scelta di Donald Trump di intervenire per ribadire che non intende finanziare il loro sistema di sicurezza. «Gli Stati Uniti non pagheranno per la loro sicurezza. Devono pagare loro», ha concluso Trump. Per il suo status Harry potrebbe ottenere la cittadinanza degli Stati Uniti, essere classificato come diplomatico britannico, ottenendo un visto A1. Altrimenti dovrebbe richiedere la carta verde per diventare un residente permanente e lavorare. (agg. di Silvana Palazzo)

OGGI CONFERENZA STAMPA DONALD TRUMP

Alle ore 5 pm negli Stati Uniti (le ore 23 circa in Italia) il Presidente Usa Donald Trump terrà una conferenza stampa per aggiornare la nazione sulle misure da adottare da domani 30 marzo: il motivo è semplice, scadono domani mattina le norme fissate 15 giorni fa per rallentare la diffusione del coronavirus e il Presidente repubblicano dopo l’intensa fase odierna della task force anti-Covid 19 (guidata dal vicepresidente Mike Pence) dovrà dare tutte le nuove spiegazioni su quali comportamenti gli americani dovranno tenere per le prossime settimane.

La scelta è sostanzialmente una: stretta maggiore, lockdown serrato in tutta la nazione, oppure consentire all’economia di “respirare” aprendo parzialmente alcune aree degli Stati Uniti. Gli ultimi dati di questi giorni sono tutt’altro che rassicuranti per la Casa Bianca con il contagio da coronavirus che cresce più di tutti al mondo: 124mila contagiati con oltre 2mila vittime con una previsione giunta proprio oggi dall’epidemiologo tra i più celebri al mondo, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases Anthony Fauci, che spaventa l’intera comunità. «Si temono milioni di casi e tra i 100.000 e i 200.000 morti. Siamo davanti ad una situazione in continuo cambiamento ma la previsione è comunque ragionevole».

CORONAVIRUS USA, I DUBBI DI TRUMP

I dubbi sulle decisioni da prendere per Donald Trump sono parecchi: dopo aver messo una “toppa” all’emergenza economica con il provvedimento straordinario “helicopter money” da 1200 dollari per ogni adulto americano e 500 per ogni bambini (votato bipartisan da Rep e Dem al Congresso), il problema ora riguarda l’emergenza sanitaria crescente in alcune aree del Paese, New York in primis. Il Governatore dello Stato di New York ha bollato la quarantena proposta dal tycoon come una «dichiarazione federale di guerra agli Stati, probabilmente non legale»: così al momento Trump ha affermato di volerci comunque pensare senza per ora imporre l’isolamento totale per New York, New Jersey e Connecticut, ma il dubbio resta e per le prossime ore si dovrà arrivare ad una decisione uniforme da proporre per i prossimi 15 giorni.

«Gli presenteremo i dati. Il presidente deciderà nel miglior interesse degli americani», ha spiegato Mike Pence consegnando il report della task force coronavirus dopo la previsione nefasta di Fauci. La speaker della Camera americana Nancy Pelosi chiede cautela in una intervista alla Cnn «Donald Trump non dovrebbe affrettarsi a riaprire scuole e imprese in mezzo alla pandemia». I Governatori come Cuomo (ma non solo) spingono per non “uccidere l’economia” e Trump è come “chiuso” in una morsa tra chi spinge per limitare le restrizioni e chi invece afferma non vi sia altra strada per evitare un’autentica strage nazionale sul medio-lungo periodo. Appuntamento alle ore 23 con la diretta video streaming sui canali social della Casa Bianca e del Presidente Trump per rispondere al dubbio per eccellenza: quarantena o economia?