SCUOLA, L’INTRODUZIONE DI DRAGHI-BIANCHI-MESSA

«Ogni cabina di regia fa il punto sul piano di sviluppo del Pnrr: con quella di oggi si inizia il percorso con scuola, università e ricerca. Dobbiamo cominciare a disegnare il futuro dei nostri giovani e dopo il Nobel a Parisi abbiamo pensato che in effetti il valore della nostra ricerca è una risorsa da sfruttare sempre meglio»: così apre la conferenza stampa da Palazzo Chigi il Presidente del Consiglio Mario Draghi. «I giovani e le donne sono al centro del futuro del Paese, ringrazio i Ministri Bianchi e Messa che hanno presentato in Cabina di regia il piano sulla scuola».



Il Ministro della Scuola Patrizio Bianchi sottolinea la centralità delle due componenti essenziali per il Pnrr: «riforme e investimenti». Per le riforme sono al centro gli studenti, con tre progetti come «istituti tecnici professionali, istituti tecnici superiori e orientamento che deve partire dalle scuola medie». Attesa poi la riforma della riorganizzazione del sistema didattico: «dimensionamento degli istituti e numerosità delle classi». Servono ambienti per la nuova didattica molto più partecipata e laboratoriale, spiega ancora Bianchi: «13 miliardi di investimenti per ambienti, 5,4 miliardi per la didattica». Il Governo punta a partire dagli asili nido per consentire l’uguaglianza di genere sul fronte lavoro, permettendo alle mamme di lavorare senza il timore di non sapere dove mettere i figli: «segue poi il piano sulla scuola 4.0, il piano di estensione del tempo pieno, la riforma dell’Its, la riforma della didattica digitale per tutto il personale». Annunciati bandi da 5 miliardi entro fine 2021, «Entro novembre siamo pronti a bandi per 5 miliardi, un punto fondamentale per sostenere la ripartenza del Paese. Si tratta di 3 miliardi per asili e scuole infanzia, 400 milioni per le mense, 300 per le palestre, 800 per le scuole nuove e 500 per la ristrutturazione degli istituti, con il 40% di tutti questi fondi per le aree del Mezzogiorno». Per investimenti sulla scuola servirà un passaggio con le Regioni coordinato dalla Ministra Gelmini.



La Ministra dell’Università Messa tratteggia gli interventi nel Pnrr per il settore della ricerca: «scadenze riforme già entro fine 2021, come classi di laurea, lauree abilitanti, alloggi studenti, dottorati di ricerca e riforme anche sull’ambito di ricerca come il sostegno a semplificazione e mobilità». Il Governo in Cabina di regia ha messo nero su bianco il tema della ricerca di filiera applicata: «il principio di merito è il vero cardine, tutte le proposte sul fronte ricerca verranno valutate sulla progettualità da un organo terzo». Ci saranno 6 miliardi di finanziamento per 60 progetti sulla ricerca: «si vuole dare concentrazione della ricerca che rispetti la massa critica, di creare impatto dalla ricerca e che coinvolga le strutture già presenti nel nostro Paese per aiutarle a crescere come capitale umano e come infrastrutture». Sul fronte parità di genere, conclude Messa, «ci saranno misure a bando di assunzione per un 40% a donne, ma le filiere dovranno dimostrare al proprio interno numeri e programmi per parità di genere, senza non saranno ammessi ai finanziamenti».



LE RISPOSTE AI GIORNALISTI

«I bandi per la ricerca sono manifestazioni di interesse valutati su qualità ricerca, sostenibilità a lungo termine e analisi dell’impatto delle misure. No a nuove strutture ma si cercherà di rendere al meglio quelle già esistenti per meglio competere a livello europeo»: spiega Messa, con Draghi che parla di «terzietà e merito per i centri di ricerca». Bianchi risponde poi sul tema spinoso della quarantena in classe: «serve un’unica indicazione nazionale del Cts, servirà contenere le quarantene a livello locale senza chiudere le scuole, anche perché gli studenti sono vaccinati». L’accelerazione dei prossimo Cdm (due in media a settimana entro fine anno) dipende dai tempi corti per i provvedimenti sul PNRR, spiega Draghi «abbiamo sempre mantenuto i nostri impegni e continuamo a farlo, non acceleriamo per rispondere alle scadenze politiche elettorali, il Governo non segue questo calendario come ho già detto ieri».

PNRR E SCUOLA, DIRETTA VIDEO CONFERENZA STAMPA DRAGHI

Alle ore 12 è stata convocata una nuova conferenza stampa del Premier Mario Draghi, questa volta in compagnia dei Ministri Patrizio Bianchi (Scuola-Miur) e Maria Cristina Messa (Università) sul tema della scuola e del Pnrr: la diretta video streaming, come sempre, sui canali social di Palazzo Chigi a cominciare dal canale YouTube.

Dopo il NaDef, la legge delega fiscale e il Consiglio Europeo, con la conferenza stampa odierna Draghi torna per la quarta volta in poco tempo davanti ai giornalisti: nell’occasione di oggi il Capo del Governo illustrerà le novità emerse nella prima cabina di regia tenuta sul Pnrr con a tema scuola, l’educazione, l’Università e futuro. I primi miliardi del Recovery Plan sono pronti per essere assegnati e probabilmente già nel Consiglio dei Ministri delle prossime ore (dove è atteso anche il varo del Decreto riaperture) dovrebbero essere elencati nel dettaglio.

I TEMI DELLA CONFERENZA STAMPA DRAGHI-BIANCHI-MESSA

Piano asili nido, il progetto scuola 4.0 con le classi connesse a livello digitale, ma anche palestre nelle scuole di periferia, concorsi docenti: sono questi solo alcuni dei progetti pronti ad essere “incardinati” nel Pnrr con le prime assegnazioni dei fondi europei, con annesse linee guida per poter far decollare finalmente i partenariati pubblico-privato e spingere gli investimenti nella ricerca. Il progetto sulla scuola è molto ambizioso e il Governo Draghi ha deciso di partire da qui per iniziare il lungo percorso di assegnazione dei fondi Pnrr con una agenda molto stretta che porterà nei prossimi mesi almeno due Cdm a settimana per seguire passo dopo passo il piano del Recovery Plan concordato con la Commissione Europea. Nella cabina di regia precedente alla conferenza stampa, oltre a Draghi, Bianchi e Messa, v’erano presenti anche i Ministri Bonetti (Famiglia e Pari Opportunità), Carfagna (Sud) e Gelmini (Affari Regionali), ma anche Garofoli (sottosegretario all Presidenza) e Franco (Economia). Come ben definisce il focus della “Tecnica della scuola” sulla cabina di regia per la scuola, i finanziamenti del Recovery plan «non potranno avere ricadute sul capitolo contrattuale e quindi stipendiale: per quello, bisognerà attingere, come sempre, dalle Leggi di Bilancio».