DRAGHI SUL COLLOQUIO CON PUTIN: “NO CESSATE FUOCO PER ORA”
«Siete gli occhi e le orecchie del resto del mondo sull’Italia», introduce così il Premier Draghi con i saluti la conferenza stampa alla Stampa Estera da Roma. Subito al Presidente del Consiglio viene chiesto conto alle evoluzioni sulla guerra in Ucraina, in particolare sui rapporti con il Presidente Putin: «non ci sentivamo da prima dell’inizio della guerra, l’ho chiamato perché voglio parlare di pace».
A tale punto, il Presidente russo ha sostanzialmente acconsentito: «gli ho chiesto quando è previsto il cessate il fuoco, serve dimostrare che il desiderio di pace esiste per la Russia». Al momento le condizioni non sono mature, ammette Draghi, però è anche vero che dopo è stato aperto il corridoio umanitario su Mariupol: «abbiamo parlato con Putin delle condizioni di un accordo con l’Ucraina, ma io credo che serve un incontro a 2 con il Presidente Zelensky che lo chiede dall’inizio della guerra. La risposta è stata che i tempi non sono ancora maturi». L’impressione che Draghi ha avuto nel dialogo con Putin è che vi siano passi avanti nei negoziati di pace, «ma resto cauto sugli annunci fatti come la riduzione delle truppe russe su Kiev, l’obiettivo primario del Donbass ribadito da Mosca e l’apertura di tre corridoi umanitari». Le parti sono più vicine ma «tutti dobbiamo stare con i piedi per terra»: le sanzioni infatti, secondo il Premier italiano, stanno funzionando e occorre soprattutto arrivare prima possibile alla pace. «È presto però per superare lo scetticismo… in tutto questo comunque ho confermato a Putin l’intenzione dell’Italia di essere canale di dialogo costante e settimanale».
LE DOMANDE DELLA STAMPA ESTERA A DRAGHI
Pagamenti gas in rubli o euro?
«Putin mi ha detto ‘i contratti esistenti rimangono in vigore solo per le aziende europee che potranno continuare a pagare in Euro o in Dollari’. La conversione dal pagamento in euro con i rubli sarà un passaggio interno alla Federazione Russa: sono in corso le analisi per capire cosa significa questo e se dunque le aziende Ue potranno continuare a pagare come previsto. È tutt’altro che semplice cambiare la valuta di pagamento senza violare i contratti».
Vertice Ue-Cina, che ruolo ha Pechino nella guerra?
«Ho aspettative positive sulla Cina per il processo di pace perché può avvicinare le parti specie sul fronte Russia, bisogna vedere se Xi Jinping rispetterà tali aspettative».
Spese militari e Nato: serve aumentarla?
«Difesa europea comune è il passo più importante per lo sviluppo di una vera nazione europea unica, in quanto si dovrebbe raggiungere la politica estera unica. La difesa unica significa che in futuro saremo tutti alleati per sempre. Occorre andare su questa strada fin dai primi anni Cinquanta con il Premier De Gasperi. Attuazione difesa unica è corpo di 5mila soldati, è ancora un piccolo passo e bisognerà proseguire». Sul fronte investimenti, Draghi aggiunge: «bisogna superare l’attuale sistema di decisioni nazionali, serve un coordinamento unico e con la Difesa unica si potrà capire chi-quanto-come si spende. È un obiettivo talmente esistenziale per l’Europa che non deve essere presa alla leggera».
Gasdotto tra Barcellona e Italia
«Dopo la crisi in Est Europa, i Paesi del Sud stanno realizzando che possano essere un hub importantissimo di gas oggi ma anche di idrogeno domani. Ipotesi è il gasdotto Italia-Spagna, ma c’è altra ipotesi gasdotto East-Med, ma ora la Commissione Ue dovrà studiare per bene gli investimenti struttural. Non so se la Turchia sarà coinvolta, dipende la sostenibilità economica e la sostenibilità energetica, ovvero quali sono le fonti di approvvigionamento che verrebbero agganciati all’eventuale gasdotto East-Med».
Indipendenza dal gas russo
«Serve prima la diversificazione per cercare nuovi fornitori diversi dalla Russia ma anche nuove energie rinnovabili che sostituiscano in parte il gas. Come Governo stiamo accelerando processo autorizzativo per concedere nuove installazioni per fotovoltaico etc.. Come Italia spingiamo per un tetto al prezzo del gas: riusciremo a sostituire il 30-40% del gas russo ma sarà sempre più difficile alzare queste cifre».
Italia garante sicurezza dell’Ucraina?
«Presto per definire il contenuto delle garanzie, dipenderà dal livello dei negoziati tra Russia e Ucraina: dovremo garantire nel caso che le clausole negoziate siano rispettate (Donbass, Crimea, pace, neutralità, etc…). L’aspetto positivo è l’Italia è richiesta come garante sia dall’Ucraina ma sia anche dalla Russia, come mi ha detto Putin».
Governo tiene sull’aumento delle spese militari
«Nel Def non ci sarà nessun indicazione specifico sulle spese militari, ma la maggioranza terrà su tutto. Ad oggi non vedo nessun problema per il Governo: Conte mi ha chiesto l’allungamento dell’obiettivo delle spese Nato come 2% del PIL al 2030, io invece ho detto che si fa come il Ministro Guerini sosteneva, ovvero arrivando al 2028 come obiettivo finale. Poi anche il M5s ha fatto uscire comunicato che il 2028 era quanto richiesto da loro: quindi non ci sono problemi. Vincolo del 2024 era un’indicazione, dunque occorre perseguirlo con continuità e realismo, non c’è sorpresa nell’estensione dell’obiettivo fino al 2028». .
Pagamento in rubli è accettabile?
«No perché i contratti sono stati stipulati su Euro o Dollari: non è facile cambiare valuta di riferimento. È chiaro che forzare gli scambi su una moneta la può rendere più forte negli scambi commerciali mondiali».
Destino della globalizzazione e del multilateralismo
«Quello che noi stiamo facendo oggi aiutando l’Ucraina e mostrandosi così uniti e compatti come Ue è anche la difesa dell’ordine multilaterale, difendere le regole della fine Seconda Guerra Mondiale che hanno concesso democrazia e benessere a tanta parte del mondo. Oggi non c’è solo globalizzazione c’è anche protezione dei lavoratori e standard di qualità, ma bisogna crescere e far crescere questi valori. Multilateralismo significa protezione della pace e del rispetto reciproco, è quello che fa la Nato».
Italia-Germania stanno finanziando la guerra di Putin?
«Sono d’accordo, purtroppo l’Italia assieme a tutti coloro che importano gas, grano, olio e alimenti dalla Russia. Ma per questo l’Italia ha spinto così tanto come la Spagna, il Belgio e la Grecia verso l’attuazione di un tetto al prezzo del gas perché non c’è nessun motivo sostanziale perché il prezzo del gas sia così alto per gli europei. Non è facile, l’Europa importa il 70% del gas mondiale, dunque la Russia non può venderlo a nessun altro che a noi: se loro però ci chiudessero i rubinetti? Ecco, bisogna superare i timori di una risposta russa: per ridurre i finanziamenti a Mosca occorre abbassare il prezzo del gas, siccome non possiamo rinunciare immediatamente al gas serve abbassarlo».
Turchia, quale ruolo?
«Ruolo importantissimo della Turchia sulla pace: lo può fare per sua situazione geostrategica e per i rapporti con la Russia. Abbiamo concordato che Francia-Italia-Turchia si vedano a breve per ricostruire le relazioni commerciali rispetto a qualche anno fa».
Putin che uomo è? È informato sulla guerra?
«La risposta è complessa, credo di aver notato un cambiamento nel tono ma sono molto cauto perché la situazione è sempre in evoluzione. Non so se sia vero oppure no il suo “nuovo” carattere. Non informazione? Non lo si capisce da una telefonata di 40 minuti: di certo pare che non ci sia stata una buona preparazione informativa sulla guerra, ma mi limito a seguire i giornali».
Presidenza Francia nell’Unione Europea
«Trovo l’attivismo di Macron molto positivo e non è stato condizionato dalla sua campagna elettorale».
Chi più sincero tra Putin e Zelensky per trattative di pace?
«Quanto si desideri una trattativa dipende dagli obiettivi che si vogliono raggiungere: l’Ucraina ha disponibilità immediata a trattare per fare finire il massacro, la disponibilità di Zelensky è sempre stata totale. Il problema è vedere se le condizioni della Russia per la pace siano vere, finora i fatti dicono che non c’è stato questo desiderio a Mosca: finora solo Kiev e la sua difesa ha rallentato l’operazione russa e ha consentito l’inizio delle trattative di pace».
Inflazione, quali soluzioni
«Occorre scorporare il prezzo delle energie rinnovabili da quello del gas: bisogna poi coltivare tutta la terra disponibile e poi diversificare visto che vengono meno le importazioni da Russia e Ucraina (in parte), è troppo importante sospendere per il momento le limitazioni sullo sfruttamento intensivo delle materie prime alimentari. Ci sarà un periodo in cui i prezzi rimarranno più alti e qui il Governo deve intervenire in vario modo, serve una risposta strutturale e variegata».
In pericolo le forniture di gas dalla Russia verso l’Europa?
«No, non sono in pericolo le forniture!».
Italia-Spagna-Portogallo-Grecia: proseguirà la partnership?
«Spero vivamente di ripetere brevemente l’incontro, c’è una solida alleanza».
LA CONFERENZA STAMPA DI DRAGHI CON LA STAMPA ESTERA
Si terrà alle ore 12 presso la sede dell’Associazione Stampa Estera la nuova conferenza stampa del Premier Mario Draghi: l’incontro con i giornalisti esteri sarà l’occasione per fare il punto sull’attuale situazione della guerra in Ucraina, specie dopo il colloquio telefonico di mercoledì tra Draghi e il Presidente russo Vladimir Putin.
La diretta in video streaming della conferenza stampa con la stampa estera sarà trasmessa come sempre dai canali YouTube e social di Palazzo Chigi a partire da mezzogiorno, appena terminato il Consiglio dei Ministri tenutosi stamane. Si partirà inevitabilmente dalla telefonata tra Roma e Mosca di ieri pomeriggio, dove sono stati poste le basi per una cadenza settimanale degli incontri in videoconferenza tra Draghi e lo “zar” russo. «Presidente, la chiamo per parlare di pace», ha esordito così l’ex Bce incontrando da remoto Vladimir Putin: «Al centro del colloquio l’andamento del negoziato tra la Russia e l’Ucraina e i suoi ultimi sviluppi. Il Presidente Draghi ha sottolineato l’importanza di stabilire quanto prima un cessate il fuoco, per proteggere la popolazione civile e sostenere lo sforzo negoziale. Il Presidente Draghi ha ribadito la disponibilità del governo italiano a contribuire al processo di pace, in presenza di chiari segni di de-escalation da parte della Russia. Il Presidente Putin ha descritto il sistema dei pagamenti del gas russo in rubli. I due leader hanno concordato sull’opportunità di mantenersi in contatto», si legge nella nota di Palazzo Chigi che oggi in conferenza stampa sarà molto probabilmente sviscerata in ogni suo dettaglio.
DRAGHI E I POSSIBILI TEMI DELLA CONFERENZA STAMPA
Sulla guerra in Ucraina e soprattutto sui negoziati di pace in corso in questi giorni si gioca tutto l’impegno del Premier Draghi come possibile elemento di “mediazione” interna all’Ue assieme a Macron e Scholz. La piena adesione alla Nato e la scelta di imporre dure sanzioni contro Mosca non stanno impedendo il ripristino – molto fragile, va detto – dei colloqui con Putin.
Sul piatto – e saranno tutti temi da condurre nella conferenza stampa con la Stampa Estera di questo pomeriggio – la guerra energetica come diretta conseguenza della battaglia sul campo tra russi e ucraini: il pagamento del gas russo in rubli, minaccia lanciata fino a ieri dal Presidente Putin, ha visto una sorta di “proroga” della deadline voluta dallo stesso Cremlino, davanti al fronte compatto di Ue e G7 contrari alla rottura dei contratti stipulati con moneta Euro. Da Gazprom però la situazione è tutt’altro che stabile, visto le indiscrezioni dalla Russia che parlano di possibile “blocco totale del gas verso i Paesi ostili”, ovvero coloro che hanno lanciato sanzioni contro Mosca dopo il primo mese di guerra in Ucraina. Di questo Draghi proverà a darne aggiornamenti, così come sulla crisi delle materie prime, il costo dell’inflazione (dati Istat del marzo 2022 vedono cifre mai così alte dal 1991, sfiora il 7%) e infine le spese militari frutto degli impegni Nato (accordi del 2014). Su questo particolare punto negli ultimi giorni il M5s di Conte ha provato a puntare i piedi contestando l’inserimento dell’adeguamento sul riarmo all’interno del prossimo Def: Draghi si è opposto con forza al tentativo di “strappo” dei 5Stelle ma le tensioni nella maggioranza restano e sarà lo stesso Premier a informare, probabilmente, nel punto stampa odierno.