IL DISCORSO DI DRAGHI
«Dobbiamo affrontare un anno di realismo, con prudenza, fiducia e unità», spiega Mario Draghi aprendo la conferenza stampa sulle misure anti-Covid prese negli ultimi Decreti. «Vogliamo essere cauti ma vogliamo minimizzare gli effetti economici, sociali e soprattutto sui ragazzi che hanno risentito più di tutti delle chiusure».
La scuola è fondamentale e va tutelata, affonda Draghi nel confermare l’inizio dell’anno scolastico oggi: «la vaccinazione è il motivo per cui possiamo tenere aperte le scuole e il resto», ammette Draghi citando i dati attuali della campagna vaccini. «Gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono non vaccinati, hanno probabilità maggiori di avere più problemi anche gravi dalla malattia», attacca ancora il Presidente del Consiglio. La scuola non va chiusa, ribadisce Draghi indicando anche gli altri Paesi Ue dove le classi non sono mai state chiuse in maniera indiscriminata per lungo tempo: «ospedali sono sotto pressione ma soprattutto per l’effetto che ha sulla popolazione non vaccinata». Obbligo vaccinale per gli over-50: «lo abbiamo fatto sulla base dei dati, chi ha più di cinquanta anni ha maggiori rischi su terapie intensive e ospedalizzazioni». In merito al tema del Quirinale, Draghi è netto: «non risponderò qui a nessuna domanda in merito».
LE DOMANDE SULLE MISURE COVID
Dad, sistema scuola tiene?
Draghi: «Abbiamo deciso tutto con dialogo con Regioni e Comuni, molto costruttivo: alcune delle proposte riflettono loro proposte. Il Governo ha priorità che la scuola sia aperta e in presenza: le disuguaglianze prodotte dalla Dad lo scorso anno sono permanenti e difficili da debellare. Non ha senso chiudere la scuola se non chiudiamo tutto il resto: non ci sono i motivi per fare lockdown grazie alla vaccinazione. Certo, ci sarà aumento di classi in Dad nelle prossime settimane ma bisogna respingere il ricorso generalizzato alla didattica a distanza».
Bianchi: «Dad va bene per momenti limitati ma i casi di docenti non vaccinati sono sotto l’1%».
Misure frutto di mediazione politica?
Draghi: «occorre l’unanimità quando si applicano obblighi sul luogo di lavoro come quello del vaccino per gli over-50. Provvedimenti delicati con risvolti etici: avere unanimità della vasta coalizione è un obiettivo che se possibile si deve raggiungere, serve che la soluzione trovata abbia senso. Abbiamo puntato sugli over-50 perché occupano massimamente le terapie intensive: serve proteggere la loro salute e poi la salute di noi tutti, visto che anche chi non ha il Covid vede interventi differiti per ingolfamento degli ospedali. I colori delle Regioni dipendono dai dati dei ricoveri: importante dunque mitigare la crescita delle ospedalizzazioni».
Speranza: «meno del 10% di over-12 è non vaccinato ma occupa 50% in area medica e due terzi delle terapie intensive. 89,41% è vaccinato e questo riduce pressione sugli ospedali: serve quindi limitare ancora di più l’area dei non vaccinati, questa è stata la scelta del Governo con pieno e compiuta evidenza scientifica».
Locatelli: «nel Cts non c’è stata voce dissonante rispetto le misure adottate dal Governo e non ci sono critiche all’azione di Governo».
Come sta l’Italia?
Draghi: «5 decreti per complessità della materia negli ultimi due mesi. Nel quadro attuale occorre colpire la pandemia con il vaccino, non bisogna più tenere chiuso tutto come si è fatto lo scorso anno. Vogliamo che l’Italia resti aperta con tutte le misure di cautela possibile (stadi ridotti, etc.), l’attività economica deve andare avanti ma con prudenza. Prudenza, rispetto delle regole, vaccinazione e fiducia: in tutto questo è essenziale essere uniti».
Partiti pre-Quirinale non frenano attività Governo?
Draghi: «occorre accettare la diversità di vedute vista la maggioranza così ampia. È chiaro che ci sono divergenze ma non è stato mai di ostacolo all’azione dell’esecutivo. Draghi non decide più? Mi sembra che nel passato la scuola fosse stata chiusa, mentre ora la priorità è tenerla aperta. Mi sembra una bella differenza. Diversità di vedute? In questo Decreto abbiamo discusso molto meno rispetto alla riforma sulla giustizia mesi fa. Il Governo va avanti bene finché c’è volontà di procedere uniti, e finora c’è».
Spinta sui vaccini (fondamentali) ma non sulle cure: come mai?
Locatelli: «vi è stata attenzione per monoclonali e sui farmaci anti-virali sviluppati per inibire enzima Covid. Oggi dei monoclonali attivi su Omicron ve n’è uno, gli altri hanno perso di attività ed è il motivo per cui come Cts abbiamo sottolineato l’importanza dell’identificazione della variante prima di procedere con determinato farmaco. Variante Omicron può creare patologie gravi, anche fatali: per ora solo il vaccino mantiene protezione importante, specie oltre i 50 anni».
No restrizioni in Uk e il contagio scende: Italia ha fatto il contrario…
Draghi: «difficile dare giudizio su politiche estere. Ho già difficoltà a farlo con quanto avviene in Italia…».
Ristori e sostegni: Decreto a breve?
Draghi: «già previsti in Manovra stanziamenti di risorse per settori in difficoltà. Per il momento usiamo queste, facciamo riflessione per affrontare nella maniera più soddisfacente i bisogni della società. Per ora no necessario scostamento di bilancio».
Rientro in classe e tamponi
Bianchi: «attività di tamponi per tutta la scuola secondaria con task force generale Figliuolo».
Quirinale si intreccia alla pandemia, intende guidare il Governo per portare a termine l’emergenza?
Draghi: «non posso rispondere. Siamo pronti a reagire a qualsiasi bisogno del Paese per contrastare la pandemia».
Caos bollette frena la crescita?
Draghi: «eventi non favorevoli a crescita del Pil non solo italiano. È presto per capire valutazione adeguata, i rischi alla crescita ci sono come le bollette, il prezzo del gas, i rischi geopolitici. Dobbiamo aspettare ancora un po’, anche se molte di queste cose si possono affrontare a livello europeo: noi abbiamo fatto molte proposte in merite e la discussione è attiva in Consiglio Ue (stoccaggi comuni, acquisti comuni, etc.). Il prezzo del gas ha avuto caduta improvvisa negli ultimi giorni, non me lo spiego ma dimostra che i fattori geopolitici condizionano spesso questi eventi».
Tamponi rientro dall’estero: ci saranno novità?
Speranza: «ordinanza fino al 31 gennaio, faremo valutazioni. 10 Paesi hanno seguito la nostra stessa misura».
In conclusione, salutando i giornalisti, il Premier Draghi dichiara un po’ a sorpresa: «Questa conferenza stampa è una risposta alle critiche ricevute per non avere fatto la conferenza stampa lo scorso giovedì dopo l’approvazione del Decreto: da parte mia c’è stata sottovalutazione delle attese per quella conferenza, vi chiedo scusa e spero questo sia stato un atto riparatorio».
IL COVID E LE MISURE: QUANDO PARLA DRAGHI
Con gli ultimi 100mila casi di contagio in 24 ore e con quasi 700 nuovi ricoverati (e 2 milioni di italiani attualmente positivi al virus), il tema Covid riempirà quasi totalmente la conferenza stampa del Premier Draghi a breve in diretta da Palazzo Chigi. Gli interventi di Miur, Ministero Salute e Cts aiuteranno a consegnare i dati in mano al Governo per indirizzare una lotta alla pandemia con molte “aperture” e alcune “restrizioni”.
Arriveranno ovviamente domande sull’obbligo vaccinale, sulla scuola e sul lavoro, ma non è da escludere che il Presidente del Consiglio lasci in qualche modo trasparire l’indirizzo di possibili prossimi nuovi provvedimenti. Su tutti, allargamento dell’obbligo vaccinale (agli over-40) e i decreti suoi sostegni alle imprese, come anche l’abolizione del Green Pass “base” a favore di quello unicamente “rafforzato”. Sul fronte scuola, il Tar della Campania ha accolto i ricorsi presentati dall’esecutivo contro l’ordinanza De Luca: per questo motivo da domani 11 gennaio 2022 tutte le scuole campane saranno riaperte per la prima volta dopo le vacanze di Natale.
RUMORS P. CHIGI: “DRAGHI SI RITIRA DA QUIRINALE”
Misure anti-Covid, ripartenza scuola e “ratio” sull’obbligo vaccinale: ma niente Quirinale. Questo filtra da Palazzo Chigi nelle ore immediatamente precedenti alla conferenza stampa prevista per le ore 18 con Draghi, Speranza, Bianchi e Locatelli.
Un Mario Draghi che viene dato dai vari retroscena come deciso a ribadire l’azione forte del Governo nel suo ultimo anno di legislatura, convinto che non si debba “galleggiare” verso le Elezioni visto le importanti scadenze che attendono l’Italia (PNRR, riforme e prosecuzione lotta anti-Covid). Non solo, il Premier vorrebbe superare le tante polemiche sorte sulle ultime decisioni prese in merito alla contenimento dell’emergenza virus: per farlo sarebbe orientato a non trattare il tema del Colle o, se proprio arriveranno domande (e ce ne saranno, questo è certo) di spiegare di non essere intenzionato a “concorrere” alla candidatura come successore di Sergio Mattarella. Secondo “Il Giornale”, Draghi avrebbe manifestato i suoi forti dubbi a divenire Presidente della Repubblica in un colloquio telefonico con Matteo Renzi: dubbi espressi oggi anche da Carlo Calenda («la candidata ideale è Marta Cartabia») e ieri da Matteo Salvini («non si lascia il lavoro a metà»). Intanto sul fronte scuola due notizie dirimenti che verranno di certo portate in conferenza stampa: il Governo ha presentato l’atto di impugnazione contro l’ordinanza di Regione Campania sulla chiusura delle scuole fino al 29 gennaio e il Tar della Campania ha successivamente sospeso l’ordinanza siglata dal Presidente Vincenzo De Luca.
DIRETTA CONFERENZA STAMPA DRAGHI: DOVE, QUANDO, I TEMI
Alle ore 18 a Palazzo Chigi è convocata oggi 10 gennaio la conferenza stampa con il Presidente del Consiglio Mario Draghi, il Ministro della Salute Roberto Speranza, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e il coordinatore del Cts Franco Locatelli. Sul tavolo i temi più “caldi” del momento sull’emergenza Covid-19, in particolare il Premier illustrerà nel dettaglio le tante novità sulle misure varate negli ultimi tre Decreti Covid approvati il 23 dicembre, il 29 dicembre e l’ultimo il 5 gennaio scorso.
La conferenza stampa di Draghi – saltata lo scorso giovedì dopo che era stata convocata in un primo momento dopo la conclusione del lungo CdM – avrà luogo presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio: sarà trasmessa oltre alle tv all news nazionali anche in diretta video streaming sul canale YouTube di Palazzo Chigi. Dopo l’inserimento di nuove importanti regole anti-Covid – dall’obbligo vaccinale per gli over-50 alle nuove misure sulla scuola, fino alle più strette restrizioni per chi senza Super Green Pass – Draghi sente di dover comunicare alla nazione (e ai partiti del Governo impegnati nelle fitte trame per il Quirinale, ndr) spiegando nel dettaglio la “ratio” degli interventi decisi, anche di fronte al vasto mare di polemiche sollevate sui presunti ritardi del nostro Paese nel contrastare l’emergere della variante Omicron.
TRE DECRETI, NUOVE REGOLE COVID: ECCO LE PRINCIPALI
Di cosa si parlerà dunque durante la conferenza stampa di Draghi? Tre Decreti anti-Covid – quattro, se ci aggiungiamo pure quello del 6 dicembre scorso – nel giro di un mese hanno consegnato l’Italia da miglior Paese in Europa nella gestione Covid degli ultimi mesi a territorio tra i più colpiti dalla variante Omicron e dalla quarta ondata del virus. Il continuo cambiare di norme e regole hanno portato non pochi malumori all’interno del Governo, tanto che nell’ultimo CdM il Premier Draghi è tornato a far sentire la propria linea assieme ad un surplus di diplomazia e mediazione: risultato, sono stati introdotti provvedimenti molto importanti per la vita quotidiana dei cittadini e così oggi verranno espressi e motivati nella diretta della conferenza stampa di Draghi che si terrà dalle ore 18.
Dall’obbligo vaccinale imposto a tutti gli italiani over-50 – sia lavoratori che disoccupati – all’obbligo di Super Green Pass anche per salire sui mezzi di trasporto, passando per le nuove norme su quarantena e Dad a scuola (qui il focus dettagliato, con la situazione Regione per Regione) e finendo con le multe comminate a chi non rispetterà le nuove norme scandite dal Governo (con relativi controlli incrociati per i circa 2 milioni di no vax ultra cinquantenni).
CONFERENZA STAMPA DRAGHI, ‘CI METTE LA FACCIA’: INDIZI PER IL QUIRINALE?
Dell’emergenza Covid, inevitabilmente, parlerà nella conferenza stampa convocata dopo l’approvazione dell’ultimo Decreto Covid, ma non solo: saranno i temi al centro della conferenza stampa di Draghi. Il Premier Mario Draghi torna davanti alla stampa nazionale dopo la tradizionale conferenza di fine anno lo scorso 22 dicembre. In quell’occasione le sue parole sul Quirinale diedero l’impressione di una sorta di “auto-candidatura” di Draghi come successore di Sergio Mattarella: sarà dunque inevitabile che alcune domande verteranno su quanto sta per avvenire in Parlamento dal prossimo 24 gennaio.
I dissapori visti nelle ultime settimane con Lega, Pd e M5s mettono Draghi ancora più in “ricerca” di una soluzione diplomatica sul medio-lungo raggio, tanto sul Covid quanto sulle altre sfide che attendono il Governo nei prossimi mesi (leggasi PNRR). Come ha sottolineato l’editorialista de “La Stampa” Marcello Sorgi, «Dov’è andato a finire il Draghi decisionista di questi ultimi mesi? Può aver giocato, e quanto, la sua disponibilità a partecipare alla corsa per il Quirinale, nel costringerlo a una mediazione eccessiva? Il governo traballa, è arrivato al capolinea o è pronto a rimettersi in marcia? E guidato da Draghi, che in questo caso rinuncerebbe al Colle?». Di queste domande probabilmente verrà chiesto di rendere conto, anche se il fatto di presentarsi in conferenza stampa Draghi, potrebbe già far presagire che molte delle risposte siano in realtà pronte ad essere formulate già questa sera.