Il premier Mario Draghi ha effettuato la prenotazione per sottoporsi alla vaccinazione. «Mi vaccinerò con AstraZeneca spero la settimana prossima. Sto aspettando che mi rispondano». Invece sulla scuola in presenza in conferenza stampa ha mandato un messaggio alle Regioni: «Ci sono state scelte dei governatori che dovranno essere riconsiderate alla luce della riaffermazione dell’obiettivo della scuola in presenza come obiettivo primario della politica del governo». Non sono mancate delle battute in conferenza stampa. In merito ad un possibile decreto per obbligare gli operatori sanitari a sottoporsi alla vaccinazione, sulla scorta di quello per il morbillo approvato dalla stessa Marta Cartabia, ora ministro della Giustizia, il premier ha aggiunto: «Non lo sapevo, allora non avrà molto da leggere».



Quando gli è stato chiesto un commento sul libro di un magistrato che ha definito “acqua di fogna” i vaccini anti Covid, Draghi ha replicato: «M’avesse detto uno scienziato forse lo avrei letto». Più serio si è fatto parlando di crescita economica, in quanto bisogna gettare ora le basi per riuscire a ottenerla. «Per la ripresa è necessaria una politica economica ben organizzata nei prossimi sei mesi. È necessario sostenere le imprese. Sarà necessario creare nuovi posti di lavoro nel post Covid». (agg. di Silvana Palazzo)



DRAGHI “VACCINI? QUALCUNO LI HA VENDUTI 2-3 VOLTE”

Il premier Mario Draghi ha commentato anche le dichiarazioni di Matteo Salvini. Il leader della Lega ha espresso le sue perplessità sulla proroga delle misure restrittive. «Non sono misure campate per aria. È desiderabile riaprire, ma ciò dipende dai dati a disposizione». Il presidente del Consiglio, oltre a smentire che è stata discussa la proroga dello stato d’emergenza, ha commentato anche le dichiarazioni del ministro Garavaglia in merito alle vacanze estive: «Io se potessi andare in vacanza, ci andrei volentieri». Quindi, è tornato sulla questione dell’export dei vaccini: «Non bisogna decidere chi ha ragione ma se aspettare gli avvocati con i vaccini bloccati. Quindi, bisogna trovare un accordo. Dopo queste schermaglie legali, questa è la strada verso cui ci si indirizzerà. Il blocco comunque è totalmente condiviso. Non ne usciamo con i blocchi, ma con la produzione dei vaccini».



E quindi sulla discussione relativa alle dosi aggiuntive di Pfizer ha chiarito: «Pensare ad un cambio di modello di distribuzione non va bene per noi e Germania, ovviare ad una situazione di temporanea debolezza in questo trimestre, dividendoci una quota di Pfizer si può fare, ma bisogna decidere i criteri per la divisione dei 10 milioni di vaccini in più di Pfizer». Il premier Mario Draghi inoltre ha escluso un blocco contro la Gran Bretagna: «Il blocco va valutato nei confronti delle società che non rispettano i patti. Non faccio nomi, ma si ha l’impressione che alcune società si siano vendute le cose due-tre volte». Quindi, sullo scostamento di bilancio: «Non ne abbiamo discusso, né dell’entità. Non bisogna annunciare numeri per fare effetto, bisogna capire dove indirizzare l’azione di governo alla luce dei bisogni». (agg. di Silvana Palazzo)

DRAGHI “REGIONI? NON SERVE MINACCIARLE”

Il premier Mario Draghi in conferenza stampa oggi ha annunciato che il Governo sta lavorando ad una misura contro gli operatori non vaccinati. «Non va bene che siano a contatti con malati. La ministra Cartabia sta preparando un provvedimento a riguardo». Si è parlato poi dei rapporti tra Europa e Stati Uniti. «Biden ha portato aria nuova nel rapporto tra Usa e Ue. Ha riaffermato che il pilastro della politica estera americana è l’Europa. Un tempo si diceva che guardassero all’Asia, oggi c’è solo un alleato fondamentale ed è l’Unione europea. Ha voluto riaffermare la sua diversità rispetto alla precedente amministrazione. Il secondo punto su cui ha insistito molto è il tipo di relazioni da avere con altri Paesi, come Russia e Cina». Quindi, è entrato nel merito dei rapporti con Cina e Russia. «La Cina è un rivale per gli Stati Uniti, ma la competizione è anche benvenuta per lui. Le differenze restano profonde dal punto di vista dei diritti umani. La Russia è un concorrente meno minaccioso, ma bisogna trattare, devono smettere di interferire con le politiche interne dei paesi e nei processi elettorali. Bisogna essere franchi sulle differenze ed espliciti sulle violazioni dei diritti umani».

A tal proposito, ha citato anche la Turchia: «Ne ha parlato, rilevandone l’importanza e l’efficacia di molte azioni di politica internazionali. Anche in questo caso, ci sono differenze fondamentali nei valori, anzi disvalori, quindi bisogna essere franchi». Quindi, ha osservato una importante novità: «L’amministrazione precedente in tema di tassazione delle multinazionali digitali aveva una posizione di chiusura, stavolta c’è stata un’apertura ad un accordo internazionale. Questo è un grosso cambiamento».

Parlando in conferenza stampa del Decreto Covid, il premier Mario Draghi ha spiegato che a fronte della diminuzione del tasso di crescita dei contagi si è deciso di concedere come unico allentamento la riapertura delle scuole fino alla prima media. «Naturalmente la situazione resta critica e preoccupante», la precisazione del presidente del Consiglio. Dunque, come aveva promesso, appena possibile ha deciso di far ritornare la didattica in presenza fino alla prima media anche in zona rossa. «La scuola fino alla prima media di per sé non è fonte di contagio, tutto ciò che incide è quanto accade fuori alla scuola. Le evidenze scientifiche confermano che le scuole non sono fonte di contagio se restano ferme le altre restrizioni», ha aggiunto in merito agli ultimi studi. Invece sul rapporto con le Regioni: «C’è una linea di fondo, che è quella di vaccinare i più fragili e gli over 80, per poi proseguire per età. Ci sono categorie vaccinate prima e non si capisce perché siano più fragili ed esposte degli ultra 70enni. La risposta delle Regioni è stata ampiamente positiva. Inutile mettere divieti e minacciare misure, si può andare avanti così e bene». (agg. di Silvana Palazzo)

DRAGHI “SPUTNIK V? APPROVAZIONE EMA IN 3-4 MESI”

La conferenza stampa del premier Mario Draghi sul nuovo Decreto Covid si è aperta con una domanda sul caso vaccini e le esportazioni. «Il criterio dell’Ue modifica in parte quello precedente. Prima per bloccare le esportazioni dei vaccini era il mancato rispetto dei contratti, come nel caso di AstraZeneca. Ieri invece sono state aggiunte le parole proporzionalità e reciprocità. Quindi, conta anche cosa fa il Paese verso cui sono diretti e la percentuale di vaccinati. Il requisito importante resta il mancato rispetto dei contratti». Il presidente del Consiglio ha spiegato che il tema è stato sollevato dall’Italia ma ora è all’attenzione di tutti. «Alcuni vaccini sono prodotti in più punti. Nel caso, quindi, della Pfizer se si bloccano le esportazioni verso gli Usa, che a loro volta hanno bloccato le esportazioni, si interrompe anche la catena di produzione».

Non è mancata una domanda sulle Regioni che stanno chiudendo autonomamente contratti con Sputnik V, come la Campania: «Mi riservo di esaminare la parte giuridica di questi ultimi contratti, ma qui c’è in gioco la salute delle persone. Dobbiamo far di tutto per rafforzare il coordinamento europeo, poi cercherei altre strade. Io comunque starei attento ai contratti, perché da un’indagine della Commissione Ue sul vaccino Sputnik, loro possono produrre massimo 55 milioni di dosi». A tal proposito ha spiegato che non è stata ancora chiesta l’approvazione, quindi «l’Ema non si pronuncerà prima di 3-4 mesi». (agg. di Silvana Palazzo)

DIRETTA CONFERENZA STAMPA PREMIER DRAGHI

Alle ore 14

il Presidente Mario Draghi ha convocato una conferenza stampa in diretta video streaming (sul canale YouTube di Palazzo Chigi) presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio: l’intento di voler accelerare tanto nel piano vaccini quanto nell’anticipare le prossime regole anti-Covid dopo la Pasqua, ha portato il Presidente del Consiglio a scegliere la strada della comunicazione alla stampa e alla nazione dell’orientamento che il Governo intende adottare nelle prossime decisive settimane di lotta contro la pandemia Covid-19. Alle ore 12 nella cabina di regia a Palazzo Chigi Draghi incontra i rappresentanti dei singoli partiti e responsabili dei settori più delicati (Economia, Imprese, Regioni) e proverà a fare una sintesi dello schema da adottare per il prossimo Decreto legge: l’attuale provvedimento scade il prossimo 6 aprile, appena dopo Pasqua, e il Governo si ritrova ancora una volta diviso tra “chiusuristi” e “aperturisti” sulle regole da adottare.

Difficilmente si vedranno grosse variazioni nel pacchetto di misure – sebbene il picco dei contagi sembra finalmente esser stato scollinato in questa lunga terza ondata – ma alcune novità potrebbero intervenire: una zona “giallo rafforzato” con aperture di bar e ristoranti fino alle ore 16, una zona arancione perenne durante i weekend e lockdown per il weekend 1-2 maggio. Si potrebbero rivedere finalmente aperture anche in zona rossa per barbieri, parrucchieri ed estetisti ma soprattutto gli studenti fino alla prima media potranno tornare in presenza già dal 7 aprile con il piano scuola che sta mettendo a punto il Ministro Miur Patrizio Bianchi (tamponi in classe ogni settimana e stretto tracciamento).

GLI ALTRI TEMI DELLA CONFERENZA STAMPA DI DRAGHI

Ma la conferenza stampa di Mario Draghi oggi non affronterà soltanto il nodo del Decreto Covid, visto anche l’attualità di questi ultimi giorni fatta soprattutto di piano vaccini, aggiornamento delle linee guida nazionali e caos in Europa sui contratti di AstraZeneca, Pfizer e del possibile ‘prossimo’ con Sputnik-V. Il tandem Curcio-Figliuolo sta imprimendo una netta accelerazione sulla campagna vaccinale, con maggiore coordinamento nazionale e aggiornamento costante delle dosi distribuite e degli HUB vaccinali in rapida strutturazione (parcheggi, palazzetti, stadi) su tutto il territorio. Nel confronto ieri al Consiglio Europeo il Premier Draghi è stato netto nel ribadire che l’unico modo per ripartire dalla crisi è imprimere netta accelerazione – tanto nazionale quanto europea – sulla campagna di vaccini anti-Covid: maggior sinergia nella distribuzione, pragmatismo nella somministrazione (seguendo il metodo inglese) e possibile forzature come il blocco dell’export per quelle aziende che non rispettano i contratti.

Il Presidente del Consiglio ha intimato poi l’Europa a fare presto e fare meglio su quanto riguarda la distribuzione delle dosi, sbloccando ogni freno burocratico che finora ha visto gli Stati europei pagar dazio rispetto ai “competitor” Usa, Israele e Regno Unito. Il nodo AstraZeneca resta centrale anche per Draghi, come ribadito all’Eurosummit «I cittadini europei hanno la sensazione di essere ingannati da alcune case farmaceutiche, in particolare da AstraZeneca, per questo bisogna fare in modo che le dosi prodotte in Ue restino in Ue, anche attraverso il meccanismo di controllo dell’export», ma importanti sono anche gli accordi con Pfizer e Sputnik per far produrre i sieri anti-Covid direttamente sul nostro territorio italiano. Di questo e di tanto altro (Recovery Plan, nuovo scostamento di bilancio, turismo per l’estate, proroga stato di emergenza) Draghi discuterà alle 14 nella sua seconda conferenza stampa ufficiale da quando è Presidente del Consiglio.