LA CONFERENZA STAMPA DI MARIO DRAGHI SULL’INCONTRO CON I SINDACATI

«Ringrazio i sindacati per la disponibilità e contributo, oltre ai ministri che hanno partecipato all’incontro di oggi», spiega il Presidente del Consiglio Mario Draghi aprendo la conferenza stampa sul “nuovo patto sociale” per i prossimi mesi. Lo scopo del patto è la continuazione della crescita, dice il Premier, e la protezione del potere d’acquisto di lavoratori, pensionati e famiglie. «L’economia italiana cresce ma le previsioni sono piene di rischi, primi tra tutti l’aumento del costo della vita (inflazione, ndr): al momento la nostra economia va meglio delle attese ma sarei esistente da estrapolare questo nei prossimi trimestri; Draghi annuncia l’intento di difendere famiglie, pensioni e salari: «per fare questo occorre essere insieme, Governo e parti sociali».



Nella riunione odierna Draghi sottolinea il metodo di lavoro dei prossimi incontri: energia, trasformazione settori produttivi come automotive e acciaio, incontri PNRR più attivi, Manovra, precariato, contratti collettivi e riduzione cuneo fiscale. «Abbiamo concordato che ci rivediamo tra due settimane quando il Governo presenterà un provvedimento “corposo” e lo discuteremo in CdM e con le parti sociali», spiega ancora il Premier in conferenza stampa. «Dobbiamo ridurre il carico fiscale dei lavoratori, a partire dai salari più bassi», ribadisce Mario Draghi, dando una stoccata anche agli industriali, «La contrattazione collettiva è uno dei punti di forza del nostro modello industriale, non è accettabile avere contratti scaduti da 3 o 9 anni». Inoltre, per il Governo è necessario «incrementare il netto salariale. Dobbiamo rinnovare i contratti scaduti, come quelli del commercio e dei servizi».



ORLANDO: LA PROPOSTA SUI CONTRATTI FUORI DA CCNL

Secondo il Premier Draghi, un altro punto all’ordine del giorno del Governo sarà «la questione di un salario per tutti i lavoratori, anche quelli non coperti dai CCNL»: a questo punto la parola è passata al Ministro del Lavoro Andrea Orlando che ha introdotto la sua proposta su salari e contratti collettivi.

«Stiamo cercando di costruire un meccanismo che tenga insieme i CCNL e la necessità di un minimo salariale», introduce il Ministro in quota Pd, «stiamo lavorando sull’ipotesi di utilizzare i contratti più diffusi e poi vorremmo legare il minimo salariale per comparto alla migliore o alla più diffusa contrattazione». Il tema della precarietà del lavoro, assieme all’inflazione in salita, sono i punti più delicati per il prossimo futuro secondo il Ministro Orlando, «è una tara per la nostra economia».



DOMANDE DEI GIORNALISTI A DRAGHI, ORLANDO E GIORGETTI

Documento M5s-Conte, risposta oggi con queste proposte?
Draghi: «Quando ho letto quella lettera ho trovato molti punti dell’agenda di Governo: l’incontro di oggi sono in quella direzione, sono punti necessari da sollevare (come l’ipotesi di un salario minimo sulle contrattazioni più diffuse) ed è giusto ribadirle. Se il nostro lavoro coincide con l’agenda che mi ha dato Conte bene, sono molto contento. Credo anche lui.: c’è l’esigenza di fare qualcosa sul lavoro povero, i numeri sono drammatici».

Rischi per la crescita, intervento prima della Manovra?
Draghi: «ci sarà decreto verso fine luglio che riguarderà strumenti per mitigare aumento prezzi dell’energia (bollette, accise, benzina, gasolio, ricchezza-reddito individuo), abbiamo già speso 33 miliardi di euro e ne spenderemo ancora».

Incontro con Letta e fiducia al Senato
Draghi: «abbiamo parlato della prospettiva attuale, non mi ha dato né buone né cattive intenzioni sul comportamento del M5s verso la fiducia di domani. Dobbiamo fare interventi strutturali su tutti i settori in crisi, interventi ad hoc per tutelare inflazione devono essere superati se il fenomeno da temporaneo diventa stabile, come sta succedendo»

M5s fuori dal Governo: Draghi pronto alla verifica?
Draghi: «va chiesto al Presidente Mattarella il cosa fare dopo. Non c’è un Governo senza i M5s, per me non c’è un Governo Draghi altro che l’attuale. Questa è la situazione e le fibrillazioni finora le ha affrontate bene ormai da tanto: le fibrillazioni diventano importanti se il Governo non riesce a lavorare. Il governo ora riesce lavorare. Un governo con ultimatum non lavora e il governo perde il suo senso di esistere: lo dico a quelli che minacciano sfracelli per settembre. La Lega? Io ho fatto esempio, ma il punto è più profondo. Se il Governo lavora allora continua, se non riesce allora non continua».

Elezioni in autunno?
Draghi: «non commento scenari ipotetici, anche perché essendo uno degli attori non sono distaccato ma sono parte di quello che succede. Questo Decreto è un anticipo di finanziaria? No, sono risposte che si possono dare immediatamente e non è pensabile aspettare ottobre, novembre e dicembre. Inflazione e potere d’acquisto corrono e serve intervenire subito con azione mitigatrice: quando flettono i consumi il resto del sistema va in declino»

Rinvio alle Camere per verificare la maggioranza?
Draghi: «Lo si chieda al Presidente della Repubblica»

Crisi Ucraina, si sente meno la solidarietà: l’Europa non è troppo timida anche sul fronte economico?
Draghi: «noi poniamo il problema della capacità fiscale comune in ogni riunione europea, avere la possibilità che sia la Commissione Ue a finanziarsi sui mercati per poter prestare i soldi ai Paesi europei per avviare programmi su energia, investimenti pubblici. In altre parole, ripetere solo per la parte dei prestiti, quanto avvenuto con il PNRR. L’Unione è spaccata su questo: quanto più la situazione economica diviene difficile, anche per la mancanza dell’Europa, tanto più si attenuta la sensibilità dei cittadini verso la guerra in Ucraina. Noi stiamo lavorando ad un nuovo meccanismo SURE ma è complesso se l’Unione resta così divisa».