Dopo aver confermato che il richiamo va fatto dopo 4-12 settimane, l’Ema ha spiegato che non ci sono limiti al vaccino per fasce d’età per AstraZeneca. “L’attuale analisi non costituisce una valutazione del rapporto rischi-benefici del vaccino, che rimane positivo per gli adulti in tutte le fasce d’età“. L’Agenzia europea per i medicinali ha ribadito che il vaccino Vaxzevria “è approvato nell’Ue perché i suoi benefici superano i rischi per un individuo potenzialmente esposto all’agente che causa la malattia“. D’altra parte, si precisa che “le autorità nazionali in seguito considerano altri fattori quando decidono come utilizzare al meglio i vaccini“. Trattandosi di un intervento di sanità pubblica, “potrebbero anche considerare i benefici per la popolazione nel suo insieme, poiché i vaccini possono proteggere più persone di quelle vaccinate“. Il Vaccino AstraZeneca comunque è sicuro: “I benefici complessivi del vaccino AstraZeneca nella prevenzione del Covid-19 superano i rischi di effetti collaterali molto rari e insoliti. Il vaccino AstraZeneca è una parte importante del nostro portafoglio di vaccini, è un vaccino efficace che protegge da malattie gravi e morte, nell’Ue e nel mondo“, ha dichiarato la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, riguardo il parere dell’Ema. “Oggi ho scritto a tutti i ministri della Salute dell’Ue per informarli sull’esito provvisorio di questa valutazione e sul massimo coordinamento possibile dei nostri approcci, basati sulla scienza, tenendo conto delle diverse situazioni nazionali“.
Noel Wathion, invece, in merito alla somministrazione del vaccino: “La situazione di uno Stato non è la stessa rispetto a un altro. La situazione in un Paese in questo momento potrebbe non essere la stessa in un altro. Quindi gli Stati membri possono vedere sulla base della nostra metodologia dove sono in questo momento e qual è la migliore decisione che possono prendere per la loro strategia vaccinale“. Inoltre, ha evidenziato che è presto “per considerare un cambiamento nell’autorizzazione“, in quanto “servono ulteriori dati in termini di rischi e benefici“. Invece Peter Arlett, capo della farmacovigilanza dell’Ema: “I vaccini in tutti gli scenari prevengono i ricoveri e i decessi. Questi benefici aumentano con l’età e aumentano con il tasso di contagio“. (agg. di Silvana Palazzo)
EMA SU ASTRAZENECA: RICHIAMO DOPO 4-12 SETTIMANE
Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha ulteriormente analizzato i dati disponibili sul vaccino AstraZeneca. Dopo due settimana di raccolta dati, raccomanda di continuare a somministrare la seconda dose di Vaxzevria tra le 4 e le 12 settimane dalla prima. Il Comitato ha preso in considerazione ha preso in considerazione la possibilità di somministrare il richiamo dopo un intervallo più lungo di tempo, di non somministrare affatto la seconda dose o di somministrare un vaccino mRNA come seconda dose, ma ritiene che si debba continuare come precedentemente stabilito. In un parere aggiornato sul vaccino, Ema informa che quello di AstraZeneca è efficace nel prevenire ricoveri, ricoveri in terapia intensiva e decessi dovuti al Covid. “Gli effetti collaterali più comuni sono generalmente lievi o moderati e migliorano entro pochi giorni. Gli effetti collaterali più gravi sono casi molto rari di coaguli di sangue insoliti con piastrine basse, che si stima si verifichino in 1 su 100 mila persone vaccinate“. Per quanto riguarda i casi rari di trombosi, non è emerso alcun nesso di genere. “I dati disponibili in tutta l’Ue non sono sufficienti per fornire ulteriore contesto sui benefici e sui rischi in relazione al sesso“, quindi per confermare o smentire la potenziale maggiore esposizione della donne ai casi di trombosi. Ema, inoltre, non limita l’uso di AstraZeneca per fasce d’età. “Il rapporto rischi-benefici del vaccino di AstraZeneca rimane positivo per gli adulti in tutte le fasce d’età“. Ed evidenza che “i benefici della vaccinazione aumentano con l’aumentare dell’età e dei tassi di infezione“. (agg. di Silvana Palazzo)
EMA SU ASTRAZENECA: OGGI CONFERENZA STAMPA
Si terrà a partire dalle 16 di oggi, venerdì 23 aprile 2021, la conferenza stampa dell’EMA (Agenzia europea del farmaco) sugli aggiornamenti del vaccino AstraZeneca, come spiegato in una nota ufficiale ripresa da numerose agenzie. In particolare, dall’appuntamento odierno potrebbe emergere una novità in grado di ridisegnare e snellire le campagne vaccinali in ogni singolo Paese dell’orbe terracqueo: secondo alcuni studi, infatti, potrebbe essere sufficiente una sola dose di AstraZeneca, ora ribattezzato Vaxzevria, per ridurre drasticamente le chance di infezione da Covid-19 nei pazienti sottoposti all’inoculazione. In particolare, è stata l’Università di Oxford a chiarire, a margine di un lavoro di approfondimento condotto in collaborazione con l’ufficio di statistica della Gran Bretagna, che una sola dose del siero anglo-svedese (ma anche di quello prodotto da Pfizer) è in grado di ridurre di quasi due terzi il rischio di contagio. Il tutto, partendo da un concetto conclamato e che non deve mai essere perso di vista: le persone vaccinate possono comunque contrarre il Coronavirus e trasmetterlo, nonostante possiedano già gli anticorpi.
ASTRAZENECA RISCHIA AZIONE LEGALE DELL’UE?
In attesa dunque della diretta streaming video della conferenza stampa dell’EMA sul vaccino AstraZeneca, è d’uopo riportare quanto sta accadendo in queste ore a livello continentale. La Commissione europea ha infatti manifestato l’intenzione di portare in tribunale AstraZeneca, con il supporto di almeno ventisei nazioni che compongono l’Unione Europea (resta in bilico l’Ungheria). Tuttavia, come ha specificato Eric Mamer, portavoce capo della Commissione Europea, nel corso di un incontro con i giornalisti andato in scena nelle scorse ore a Bruxelles, una vera e propria decisione definitiva in merito a quelli che potrebbero essere i passi legali mossi contro AstraZeneca “ad oggi non è ancora stata presa”. Gli ha fatto eco Ursula von der Leyen, intercettata dalla stampa belga in occasione della visita a un impianto di produzione di Pfizer: “L’Unione europea non ha ancora deciso se avviare un’azione contro AstraZeneca per le mancate forniture da parte della società”.