«Possiamo confermare il trend decrescente. Ci sono aree del Paese a più alta circolazione, altre a circolazione intermedia ed altre ancora a circolazione rallentata. Ma il virus circola ovunque», lo ha spiegato introducendo la nuova conferenza stampa sull’andamento epidemiologico e gli aggiornamenti tecnico-scientifici. Nel nuovo bollettino Iss, il presidente Brusaferro ha poi spiegato che l’età media dei contagiati è di 62 anni: «purtroppo confermiamo la maggioranza di decessi negli uomini, l’incidenza sulle donne è del 30%. La letalità risente del fatto che vengono fatti tamponi solo a soggetti con sintomi. L’età mediana dei decessi è di 80 anni, mentre quella degli infetti è di 62 anni. Le donne rappresentano il 31,4% dei decessi».



Brusaferro poi conferma i “dubbi” sollevati dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori in merito alla letalità nella provincia bergamasca «Da dati Bergamo appare evidente un eccesso di mortalità molto elevato. Solo una parte è stata censita con tampone positivo». È poi intervenuto anche il professor Gianni Rezza, direttore Dipartimento Malattie Infettive Iss «Siamo moderatamente ottimisti sul fatto che il sud finora è stato risparmiato. Questo è il frutto del distanziamento sociale attuato». Qui sotto la conferenza stampa integrale con diretta video dalla sede Iss.



VERSO LA CONFERENZA STAMPA DI BRUSAFERRO

I contagi da coronavirus calano in Italia, o quantomeno calano gli aumenti “giornalieri” con una curva che ha raggiunto il suo “picco” o “pianoro” come ribadito nell’ultima conferenza stampa dell’Iss del 31 marzo scorso. Come ogni venerdì (e martedì) il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro alle ore 12 tiene un nuovo punto stampa sui dati epidemiologici del “bollettino Iss” che dalle prossime ore sarà disponibile sul sito ufficiale dell’Istituto. Dopo gli ultimi aggiornamenti forniti ieri dalla Protezione Civile – 3.915 morti (+760), 83.049 contagiati (+2.477) – la sensazione che già nei prossimi giorni possa esserci la tanto auspicata curva in giù dell’epidemia si accresce: «La curva che ci mostra le nuove diagnosi positive ai tamponi ci indica che stiamo arrivando a un plateau. Le misure messe in pratica nel nostro Paese stanno funzionando. Ma raggiungere il plateau non vuol dire aver raggiunto l’obiettivo, perché ora deve iniziare la discesa», lo diceva già Brusaferro nella precedente conferenza stampa di martedì scorso e i dati dei giorni successivi lo stanno confermando.



Questo non significa però che l’emergenza possa definirsi conclusa dal mese di maggio, purtroppo concorrono altri fattori da tenere in forte considerazione: «Quando l’Italia potrà riaprire bisognerà comunque mantenere il distanziamento sociale tra le persone. E andrà messo in piedi un programma di individuazione rapida di eventuali casi» ha spiegato ieri una intervista a Repubblica Giovanni Rezza, a capo delle malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità.

Qui la diretta video conferenza stampa Iss

BOLLETTINO ISS, I DATI AL 31 MARZO

Razza ha poi spiegato che il coronavirus «Circolerà tra la popolazione fino al momento in cui non si creerà un’immunità di gregge. Per questa ragione rischiamo continua reintroduzioni perché persisterà nella popolazione e dobbiamo essere attenti a intercettare eventuali focolai. Forse d’estate si trasmetterà di meno, ma in autunno ci sarà il rischio che riparta. Ci vuole una strategia», La proposta avanzata da Rezza e ribadita poi anche dall’Iss a livello ufficiale per limitare la seconda ondata di Covid in autunno è la seguente: «Se abbattiamo finalmente la trasmissione, poi dobbiamo evitare che tutto riparta. Dico che vanno intercettati i casi grazie ai medici di famiglia e ai dipartimenti di prevenzione delle Asl, e messi subito in quarantena». Nel frattempo sono attesi nuovi raffronti sui dati epidemiologici che servono a conoscere di più i numeri e le conseguenze di questa dannata pandemia: dalle malattie presenti nei decessi per Covid-19, al numero di tamponi effettuati ai test sierologici, dal rapporto tra dimessi-guariti fino alle percentuali dei positivi sui tamponi effettuati (il numero riportato dalla Protezione Civile valuta infatti il complessivo dei tamponi che però tiene dentro anche i multipli fatti dalle persone positive tra le 2 e le 3 volte).

A tutto questo proverà a rispondere nella conferenza stampa il n.1 dell’Iss presentando il nuovo bollettino epidemiologico: «L’indice di contagiosità è ora vicino a 1 (R1). L’obiettivo è andare al di sotto dell’1 e il fine ultimo quello di arrivare a zero (R0)», aveva spiegato Brusaferro lo scorso martedì aggiungendo poi una considerazione che sarà utile riconsiderare con i nuovi dati anche nella conferenza stampa di oggi, «E’ verosimile una sottostima rispetto ai morti riportati: riportiamo le persone che sono morte alle quali è stato fatto un tampone risultato positivo. I numeri riportati sono i decessi con tamponi positivi, che intercettano una larga parte, ma non tutta la parte. E’ un approfondimento su cui stiamo lavorando l’altro approfondimento in corso è con l’Inps per arrivare a una stima più precisa di questa, come Iss cerchiamo di uscire quando abbiamo dati consolidati e non lanciamo ipotesi. Nei prossimi giorni potremmo dare una dimensione più precisa della stima».