«L’adesione sarà elevata, il problema sarà avere tante dosi di vaccino a disposizione. Non rischieremo di non usarne». Il professor Giovanni Rezza è fiducioso riguardo la campagna di vaccinazione di massa. A tal proposito ha aggiunto: «C’è l’intenzione di iniziare con altri paesi europei, magari lo stesso giorno. Penso che partiremo molto presto, anche se è presto parlare di date». In merito alle immagini di assembramenti in strada: «Ciò che non vediamo potrebbe essere più pericoloso». Il riferimento è agli incontri in casa per le feste. «L’economia non è rallentata dalle misure, ma dalla circolazione del virus». E quindi aggiunge: «In corso di epidemia le agenzie regolatorie tendono ad essere più generose, ma nel senso che vedono subito i dati e si valutano i dossier in corso d’opera. È stata fatta anche una scommessa da parte dei governi per essere pronti. C’è stata un’accelerazione, ma non sono state saltate fasi di controllo. Ema si è presa più tempo, ma sono quasi sicuro che autorizzerà il vaccino». (agg. di Silvana Palazzo)



DIRETTA CONFERENZA STAMPA “RIENTRO A SCUOLA? PRESTO PER PARLARNE”

Il professor Giovanni Rezza comincia la conferenza stampa convocata dall’Istituto superiore di sanità analizzando i dati del bollettino di oggi del Ministero della Salute. «È un dato drammatico. Il numero di persone che si è infettato è elevato, abbiamo avuto una ripresa imponente dell’epidemia, come all’estero». Il picco dei morti, dunque, non sembra essere stato raggiunto. «Quando l’epidemia matura si arriva a casi più gravi e decessi». Poi analizza i dati regionali: «Mentre la Lombardia va meglio, il Veneto ha numeri alti, anche se fa più tamponi. La Campania mostra un netto miglioramento, anche il Piemonte». La chiave è nell’equilibrio tra restrizioni, non facile però da trovare. Ma nella conferenza stampa si affronta anche il tema del rientro a scuola: «Molti auspicano possa avvenire dopo le feste natalizie, ma credo sia ancora presto per dirlo. Bisogna tenere bassa la circolazione virale. L’incidenza è ancora elevata. Bisognerà fare queste valutazioni passo passo». (agg. di Silvana Palazzo)

DIRETTA CONFERENZA STAMPA ISS: IL PUNTO SULL’EPIDEMIA

Come ogni martedì l’Istituto Superiore di Sanità convoca la settimanale conferenza stampa in diretta video streaming sul canale YouTube del Ministero della Salute (dalle ore 16 in poi, ndr) per l’analisi epidemiologica del 15 dicembre: sono questi giorni decisivi per capire le prossime stringenti misure di Natale, con gli scienziati del Cts e dell’Iss che sia ieri che oggi si ritrovano per discutere del piano da consegnare al Governo entro stasera, al massimo domani. Dopo l’accelerata di proclami d’allarme da parte dell’esecutivo e dal Comitato Tecnico Scientifico – e dopo il lockdown annunciato dalla Germania – anche il Premier Conte si sarebbe convinto a fare dietrofront ai suoi stessi decreti sul Natale approvati solo 2 settimane fa e che già contenevano norme più stringenti delle “fasce di colore” per i giorni di Natale, Capodanno ed Epifania. «La mia opinione è chiara: le nuove misure ci possono aiutare soprattutto nelle settimane delle vacanze di Natale ad evitare una terza ondata a scongiurare una nuova recrudescenza», ha spiegato ieri sera il Ministro della Salute Roberto Speranza nell’intervista al Tg3.

RICCIARDI: “NATALE IN LOCKDOWN”

Nella conferenza stampa odierna i vertici dell’Iss saranno ovviamente interpellati sui dati che sottendono queste potenziali nuove misure stringenti, con la concreta possibilità che si possa tornare in lockdown (o in zona arancione “rafforzata”) dal 24 dicembre al 6 gennaio prossimi. In particolare, si cercherà di capire come mai dietro alle scelte di gestione pandemica si è sempre appellati ai famosi 21 parametri del piano Iss, eppure ora con aggiornamenti epidemiologici non “drammatici” si arriva comunque ad ipotizzare una zona rossa nazionale. «Chiudere tutto sul modello di quanto sta avvenendo in Germania dal prossimo weekend? Se continua così assolutamente sì, quando si fanno solo le raccomandazioni – spiega Walter Ricciardi, consigliere del Ministro Speranza – le persone fanno tutto quello che è consentito, e questo riduce il contagio soltanto del 3%. Con questo tasso non riusciremo mai, non solo ad appiattire la curva epidemica, ma a diminuirla. Invece il lockdown riduce del 15%, e con altri interventi si arriva a dimezzare i contagi». Nel vertice col Governo ieri il Presidente Iss Silvio Brusaferro ha sottolineato come la soglia per pensare alla ripartenza post-seconda ondata è con contagi tra i 5mila e i 10mila (ieri erano 12mila, ndr), mentre il Presidente Css Franco Locatelli ha aggiunto come l’Rt nazionale debba rimanere allo 0,5 (oggi siamo allo 0,8) per considerarsi “fuori pericolo” di una potenziale prossima terza ondata.