Il premier Mario Draghi non teme una crisi Usa-Russia: «Per ora c’è uno scambio di complimenti (sorride, ndr), non so se questo porterà ad una crisi. Noi siamo un paese fondato sull’europeismo e l’atlantismo, i rapporti non sono in discussione». Tornando all’Italia, in conferenza stampa dopo Cdm su Decreto Sostegni, ha parlato del blocco licenziamenti: «Lo abbiamo fatto su certe previsioni epidemiologiche ed economiche, quindi poi vedremo». Invece sul turismo: «È un settore dove vale la pena continuare a investire perché sappiamo per certo che ritornerà ad essere un’industria prospera». Sollecitato di nuovo sulla decisione di sospendere temporaneamente AstraZeneca, Draghi ha chiarito: «La decisione non è stata politica, ma dire che non ci siamo sentiti non sarebbe vero. Tutti eravamo sospesi da questa risposta dell’Ema. Abbiamo condiviso un’incertezza, non il fatto che si sia fermata prima la Germania. Io penso di aver fatto bene e che il ministro Speranza abbia fatto molto bene». Infine, ha commentato le indiscrezioni sulle “battaglie” della Lega per il condono delle cartelle fiscali: «Oggi è un momento di grande condivisione. Tutti i partiti sono entrati in questo Governo portandosi un’eredità di vedute e convinzioni, di annunci fatti in passato. Tutti hanno delle bandiere identitarie. Ora si tratta di chiedersi quali siano quelle di buonsenso e quali a cui si può rinunciare senza far danni né alla propria identità né all’Italia». (agg. di Silvana Palazzo)
MARIO DRAGHI, DECRETO SOSTEGNO “QUEST’ANNO SI DANNO SOLDI, NON SI CHIEDONO”
«Questo è un anno in cui si danno soldi, non si chiedono soldi, per accompagnare le persone fuori dalla crisi», ha dichiarato il premier Mario Draghi in conferenza stampa in merito al debito italiano. Quindi sul Patto di stabilità: «Non bisogna guardare al debito, sicuramente arriverà quel momento, ma non è ora il momento di pensare al Patto di stabilità, le cui regole verranno discusse e difficilmente resteranno uguali. Tutti i Paesi chiederanno modifiche. Germania, Francia e Spagna incrementeranno il debito». In merito al condono delle cartelle esattoriali: «Questo è un condono di multe di oltre dieci anni fa. Lo Stato non ha funzionato se ha permesso l’accumulo di milioni e milioni di cartelle che non si riescono ad esigere. Quindi, bisognerà fare una modifica delle norme di riscossione. Ci vuole una piccola riforma. E questo serve per la lotta all’evasione».
Sulla scuola: «La scuola sarà la prima a riaprire quando la situazione dei contagi lo permetterà, perlomeno riprendendo la presenza fino alla prima media». Il presidente del Consiglio non esclude nuovi stop all’export di vaccini: «Lo continueremo a fare, ma non verso il Regno Unito. È riferito al mancato rispetto degli accordi». Non mancano critiche sulla strategia contrattuale dei vaccini, infatti si allinea alla cancelliera tedesca Angela Merkel: «La Germania potrebbe usare il vaccino Sputnik V della Russia in attesa dell’approvazione dell’EMA? Sono d’accordo. Se il coordinamento europeo non funziona, bisogna far da soli».
Non è mancata neppure una domanda sul Mes: «Occorre essere pragmatici, al momento il livello dei tassi di interesse è tale per cui non è una priorità. Il Mes è investito nella sanità, quando avremo un piano condiviso dal Parlamento, allora forse arriverà il momento se val la pena prenderlo, altrimenti vuol dire buttar via soldi». Tornando sulla campagna vaccinale, registra difformità regionali: «Le Regioni vanno in ordine sparso e questo non va bene. Bisogna darsi regole comune. Se ci sono problemi di capacità, lo Stato c’è. Comunque, ho visto disponibilità alla collaborazione». (agg. di Silvana Palazzo)
DRAGHI “PRONTO A VACCINARMI CON ASTRAZENECA”
Il premier Mario Draghi non si è sbilanciato sullo scostamento di bilancio. «Al momento non lo abbiamo quantificato, i prossimi giorni saranno cruciali. Vedremo come va l’epidemia, l’economia e la campagna vaccinale», ha dichiarato in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. «In sostanza, la sensazione che ho avuto io dal Consiglio dei ministri è un’esperienza soddisfacente. Per me è stata una prima esperienza andata molto bene. Quel che condividiamo è che sia un primo passo, sarà necessario un secondo», ha proseguito il presidente del Consiglio. Inevitabilmente le domande sono poi ricadute sul caso AstraZeneca. «Io non ho ancora fatto la prenotazione, ma la mia classe di età è tra quelle per le quali è stata avviata. Farò AstraZeneca, mio figlio si è vaccinato con AstraZeneca in Inghilterra». Riguardo la decisione di sospendere la vaccinazione: «Quando l’Ema ci dice di continuare a vaccinare ma chiede tempo per valutare la sicurezza, è normale prendere una decisione del genere. Gli scienziati erano di pareri diversi. Non è stata una decisione presa per imitazione o interessi tedeschi da temere. Non c’è niente del genere, ma la responsabilità di un governo che si mette nei panni dei cittadini».
Il premier Mario Draghi ha parlato della campagna vaccinale: «Le vaccinazioni sono scese, poi sono state compensate dall’uso di altri vaccini. Il rallentamento non è stato disastroso. Se necessario si faranno delle campagne, l’esempio sarà anche importante, ma alla fine la razionalità degli italiani prevarrà. Se ci sarà un effetto, mi aspetto che sia temporaneo. Siamo partiti da 69mila vaccinazioni ora siamo a 150-160, ma arriveremo a 500mila in aprile. I siti vaccinali stanno aumentando, sono cresciuti del 25% in questi ultimi giorni». (agg. di Silvana Palazzo)
DL SOSTEGNI, DRAGHI “PAGAMENTI AD APRILE”
«Questo decreto è una risposta significativa, molto consistente, alle povertà, al bisogno di aiuto delle imprese e ai lavoratori». Comincia così la conferenza stampa del premier Mario Draghi, la prima da quando è presidente del Consiglio. Si è detto subito consapevole che «è una risposta parziale, ma è il massimo che abbiamo potuto fare all’interno di questo stanziamento». Quindi, ha spiegato: «Il decreto è complesso, si indirizza ad una grande platea, ma i capisaldi sono: aiuti alle imprese, al lavoro e la lotta contro la povertà. L’obiettivo è dare più soldi possibile a tutti, più velocemente possibile. Abbiamo già considerato l’ipotesi di un secondo stanziamento in occasione della presentazione del Def».
Tre quarti dei 32 miliardi sono destinati alle imprese, inoltre le altre novità sono abbandono dei codici Ateco e velocità pagamenti. Inoltre, prevede estensione reddito di emergenza, come importi e platea. «Ci sarà una piattaforma per effettuare i pagamenti che cominceranno l’8 aprile. Se tutto va come previsto, 11 miliardi entreranno nell’economia nel mese di aprile». (agg. di Silvana Palazzo)
CDM E CONFERENZA STAMPA PER DRAGHI OGGI
Al termine del Consiglio dei Ministri di oggi è convocata la conferenza stampa del Premier Mario Draghi, la prima in assoluto dall’inizio del nuovo Governo, con diretta video streaming dal canale YouTube di Palazzo Chigi: lo stile dell’ex Presidente BCE era noto e si è confermato anche all’inizio di questo esecutivo, asciutto, molto poco propenso allo “show” mediatico a cui l’Italia era stata abituata negli ultimi 2 anni, con conferenze stampa “notturne” e in diretta Facebook. Il momento è però molto delicato e per l’occasione della prima vera manovra finanziaria approvata dal suo Governo – il Decreto Sostegni da 32 miliardi con gli aiuti a imprese, famiglie e lavoratori – il Presidente Draghi decide di metterci la faccia per elencare e spiegare nel dettaglio tutte le nuove misure adottate dall’esecutivo.
Dalle ore 15 di oggi, con il via libera dell’EMA al vaccino AstraZeneca dato ieri, è possibile ripartire immediatamente con la campagna vaccinazioni anche per docenti e forze dell’ordine bloccata lunedì scorso: «Il Governo italiano accoglie con soddisfazione il pronunciamento dell’Ema. La somministrazione del vaccino AstraZeneca riprenderà già da domani (oggi, ndr). La priorità del Governo rimane quella di realizzare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile», è la nota firmata ieri da Mario Draghi non appena conclusasi la conferenza stampa dell’Agenzia Europea del Farmaco.
LA PRIMA CONFERENZA STAMPA DI DRAGHI: IL DL SOSTEGNI
«Ricordare ci aiuta a fare buone scelte per la tutela della salute pubblica e per la salvaguardia del lavoro dei cittadini» ha spiegato ieri il Premier Draghi da Bergamo durante la commemorazione per la Giornata nazionale delle vittime Covid. Sul fronte vaccini ha poi aggiunto come «Il governo – e lo sapete bene – è impegnato a fare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile. Questa è la nostra priorità. La sospensione del vaccino AstraZeneca, attuata lunedì con molti altri Paesi europei, è stata una decisione temporanea e precauzionale». Piano vaccini, lockdown, feste di Pasqua ma soprattutto ristori e aiuti concreti alle imprese: di questo parlerà in conferenza stampa il Premier Draghi, con ogni probabilità affiancato dal Ministro dell’Economia Daniele Franco, illustrando le 5 direttrici principali del Decreto Sostegno (indennizzi imprese; Sanità; Scuola-famiglie-Lavoro; Fisco; Turismo-Enti Locali).
La “mini-manovra” vedrà non solo ristori però ma anche saldo-stralcio cartelle, piano vaccini (5 miliardi per rafforzarlo, dando il via libera anche ai farmacisti di poter vaccinare dal mese di aprile), blocco dei licenziamenti (proroga fino al 30 giugno) e fondi per il turismo: è previsto poi nella bozza un rialzo delle percentuali per calcolare i nuovi aiuti nel Decreto legge. In sostanza, l’intervento a fondo perduto del Governo – dal costo complessivo di 11 miliardi – verrà infatti parametrato sulla media della perdita mensile tra annualità 2019 e 2020, risarcendo dal 60% al 20% per fasce fino a 10 milioni di fatturato.