LA CONFERENZA STAMPA DI NORDIO, TAJANI E PIANTEDOSI SU CASO COSPITO

«Abbiamo confermato la volontà di non scendere a patti con chi usa la minaccia e la violenza come strumento di lotta politica, mi auguro che tutti i partiti sostengano questa azione del Governo contro la violenza allo Stato»: così ha aperto la conferenza stampa da Palazzo Chigi sul caso Cospito il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Abbiamo scelto di spostare il detenuto Cospito perché all’avanguardia il carcere di Opera per l’assistenza medica-sanitaria, ma resta al regime di 41bis». Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio delinea subito dopo in conferenza stampa una breve sintesi su quale sia stato il percorso effettivo dove spesso si è fatto un po’ di confusione sul caso Cospito: «la sua situazione è bivalente, da un lato si trova in regime di 41bis per scelta della Ministra Cartabia in fase di esecuzione di una pena irrogata dalla Corte di Appello di Torino e poi è stato fatto un cumulo delle pene con definitività di 30 anni effettivi da scontare».



Tale sentenza è stata impugnata dal Procuratore generale di Torino perché la condanna irrogata era basata sul riconoscimento di un delitto non ritenuto corretto: «il Pg di Torino ha ritenuto che il reato da contestare a Cospito fosse “reato di strage” dell’articolo 285 del Codice Penale, ovvero la pena dell’ergastolo anche se non vi sono vittime (strage contro lo Stato)». La Cassazione, informa Nordio, ha “cassato” la sentenza di Torino per vizi di incostituzionalità: procedimento sospeso in attesa della sentenza della Consulta che dovrà decidere sull’effettivo regime 41bis per Cospito. «Il condannato ha fatto ricorso contro il 41bis al Tribunale di Sorveglianza che però lo ha respinto confermando tale situazione: contro questa decisione è stato fatto ricorso dalla Cassazione ed è attesa sentenza entro il prossimo marzo». Il Ministro della Giustizia sottolinea che occorre aspettare la decisione della Corte di Cassazione, «per rispettare appieno la piena autonomia della magistratura». Cospito ha poi chiesto un’ulteriore revoca del 41bis con un procedimento parallelo che spetta al Ministro della Giustizia dirimere: «questa prerogativa transita attraverso un parere delle autorità giudiziarie, ovvero l’Antimafia, il Giudice di Sorveglianza e il pubblico ministero che segue il processo in corso pendente con la Corte Costituzionale». La magistratura è «sovrana per decidere sul ricorso contro il 41bis», rileva ancora il Ministro Nordio in conferenza stampa sul caso Cospito. «Qualsiasi decisione attuale anche nella parte che mi compete sulla revoca del 41bis non può e non deve essere adottata se prima non ricevo i pareri di tutte queste autorità giudiziarie», annuncia il Guardasigilli. Sul fronte della cura e salute, il carcere di Opera è un’eccellenza in questo senso e per questo è stato deciso il trasferimento di Cospito, ma non viene messo in discussione il regime del 41bis per il momento: «una cosa è la doverosa espiazione della pena, della sicurezza pubblica e un’altra cosa è l’assoluta tutela della salute del detenuto». Gli atti intimidatori contro lo Stato, conclude Nordio, dimostra una cosa: «c’è legame tra Cospito e gli anarchici fuori, il che sembra rafforzare l’utilità di ridurre i legami il più possibile. Di fronte alla violenza non si tratta, come dissi sui casi BR e sul caso Moro nelle mie precedenti battaglie da magistrato negli anni Ottanta».



CASO COSPITO, COSA HANNO DETTO PIANTEDOSI E TAJANI

«Non siamo condizionati da quanto avvenuto fuori dal caso in questione con le minacce e le violenze: le decisioni vengono prese con valutazioni effettive, il percorso del 41bis seguirà l’iter regolare con tutti i passaggi giudiziari senza essere condizionati dalle violenze critiche del movimento anarchico», ha detto Matteo Piantedosi proseguendo la conferenza stampa sul caso Cospito. Per il Ministro dell’Interno occorre comunque innalzare il livello di attenzione sulle violenze avvenute, anche se ribadisce che «non siamo davanti ad una minaccia di terrorismo imminente». Per il Ministro Tajani invece occorre ripristinare piena sicurezza nei luoghi di consolati e ambasciate in Europa: «servitori dello Stato sono stati minacciati da gruppi anarchici, è un attacco contro lo Stato italiano. Il più grave è stato quello del 2 dicembre ad Atene contro Susanna Schlein, si è rischiato un attentato con vera strage, solamente perché non è esplosa la seconda bottiglietta molotov che avrebbe fatto esplodere l’intera palazzina doveva abitava la vice ambasciatrice».



12 dicembre a La Paz ordigno nel palazzo dell’ambasciata, il 23 novembre a Lugano: ambasciata a Santiago del Cile tra novembre e gennaio con manifestazioni di anarchici, poi ancora Basilea, Stoccarda, Porto Alegre, Madrid, Barcellona tutti con azioni intimidatorie e atti vandalici. «È stata rafforzata la rete e il sistema di difesa dei nostri contingenti diplomatici all’estero: abbiamo rinforzato con ulteriori unità di Carabinieri nelle ambasciate dove ritenevamo potessero esserci più problematiche», ha spiegato ancora il vicepremier e Ministro degli Esteri Tajani illustrando le varie azioni per innalzare i livelli di sicurezza delle sedi italiane nel mondo.

LE DOMANDE IN CONFERENZA STAMPA SU CASO COSPITO E 41BIS

41bis funziona o va cambiato?

Nordio: «sono gli uomini che fanno i tempi o i tempi che fanno gli uomini? A questo mondo non c’è nulla di eterno e le leggi stesse possono avere evoluzione liberale o restrittiva a seconda del pericolo dell’immunità pubblica: in questo momento storico il 41bis è indispensabile e necessario mantenerlo, è auspicabile che venga ridotto di fatto con un mutamento di atteggiamento da parte di chi vi è sottoposto. Il 41bis è introdotto per chi dal carcere continua a predicare la violenza e l’illegalità: non solo non danno segni di minima redenzione in senso laico e giuridico, ma continuano a costituire un pericolo. Vale per i mafiosi ma vale anche per chi è stato ritenuto, come Cospito, dall’autorità giudiziaria su organi diversi. In prospettiva il 41bis può cambiare solo se le questioni dovessero modificarsi nel futuro».

Asse anarchici-Mafia sul 41bis?
Piantedosi: «L’asse anarchici-mafiosi contro il 41 bis può concettualmente esistere, non so se sia già in atto e se ci sia una saldatura formale. Il rischio di coalizzarsi delle battaglie tra gruppi diversi purtroppo c’è anche nel mondo dell’antagonismo in generale. Il rischio di compattamento tra anarchici e terroristi rossi e neri c’è, c’è anche qualche segnale. Le forze di polizia stanno monitorando».
Nordio: «41bis non si tocca e va bene così. Possono essere cambiate condizioni detenzione in base allo sciopero della fame? No, se noi accedessimo a questa interpretazione allora domani i circa 400 mafiosi al 41bis potrebbero fare stesso iter mettendo lo Stato in difficoltà. I nemici dello Stato, tutti, hanno una cosa in comune: tendono a coalizzarsi sia pure occasionalmente contro il nemico comune. Mafia, neri, rossi, anarchici il rischio c’è di “coalizione”, ma noi evitiamo nelle carceri questi tipi di contatti per lasciare la situazione assolutamente sotto controllo».

41bis, quale iter da seguire per Cospito?
Nordio: «per il momento niente revoca ma aspettiamo tutti i pareri e gli iter previsti. I ricorsi finora sono stati respinti perché la decisione del 41bis è stata congrua in tutti i suoi aspetti: ora è però Cospito che dovrà spiegare perché secondo lui sarebbero venute meno le condizioni per mantenere il 41bis deciso dal Ministero della Giustizia, è invertita l’onere della prova per questo ultimo ricorso».

Rete anarchici in tutto il mondo
Tajani: «non esiste il partito anarchico mondiale ma c’è una rete di solidarietà internazionale e quindi l’attacco contro l’Italia viene effettuato in tutto il mondo. Alziamo il livello di sicurezza ovunque perché esiste una internazionale anarchica mobilitata contro lo Stato italiano».

Stato è con le spalle al muro? Con Cospito morto o creando situazione di massima sicurezza? Ridestando allarme terrorismo anarchico…
Tajani: «lo Stato sta dalla parte della democrazia e della legge, non siamo noi ad attaccare qualcuno. Non si può mettere sullo stesso livello l’anarchico che dà fuoco l’ambasciata e lo Stato che decide su Cospito: non vogliamo mettere in discussione la salute di nessuno, tant’è che abbiamo trasferito il detenuto da un carcere ad un altro. Il 41bis non lede la salute del cittadino: se c’è un rischio allora si attuano trasferimenti dove le strutture sanitarie sono migliori, come è il carcere di Opera».
Piantedosi: «non è vero che gli anarchici erano spariti dai radar delle forze dell’ordine. Impegnano da anni attività di prevenzione delle forze di polizia: a parte il 41bis, gli anarchici nella loro narrazione fanno contrasto ad ogni misura detentiva per loro stesso statuto. Non può essere lo sciopero della fame per far cambiare leggi e strumenti democratici».
Nordio: «non si poteva prevedere o evitare tale situazione su Cospito. Fenomeno anarchici cova sotto la cenere da anni e ogni tanto riemerge. La compromissione della salute voluta dal detenuto non può determinare la modifica della detenzione, così’ come non può essere messa in discussione la decisione del 41bis in base alle diversità di posizioni politiche. La legge è uguale per tutti, una volta che è stato applicato il 41bis io mi adeguo alla decisione sovrana della magistratura: che sia a quel punto mafioso o anarchico per me non cambia».

41bis da abolire tout court?
Nordio: «se c’è un minimo di rieducazione della pena o redenzione laica allora ha senso mettere in discussione il 41bis, ma se come avvenuto con Cospito vi è rischio per reiterazione del reato allora il regime del 41bis serve proprio per prevenire ulteriori reati».

LA CONFERENZA STAMPA DEL GOVERNO SUL CASO COSPITO: PARLANO NORDIO, TAJANI E PIANTEDOSI

Si terrà alle ore 11 da Palazzo Chigi la conferenza stampa successiva al Consiglio dei Ministri conclusosi ieri sera sul caso di Alfredo Cospito: dopo aver presentato l’informativa ieri in CdM, i Ministri Matteo Piantedosi (Interno), Carlo Nordio (Giustizia) e Antonio Tajani (Esteri, vicepremier) intervengono in conferenza stampa con diretta video streaming sul canale YouTube di Palazzo Chigi, presso  la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio.

Il tema è quello ormai noto a livello nazionale (e non solo) della richiesta di annullamento del 41bis (regime di carcere “duro”) applicato dallo scorso maggio – per volontà della ex Ministra della Giustizia Marta Cartabia – al leader degli anarchici Alfredo Cospito. Dopo lo sciopero della fame indetto ormai diversi mesi fa proprio contro il 41bis nel carcere di Sassari, l’uomo è in precarie condizioni di salute e per questo motivo nella giornata di ieri è stato trasferito nel carcere di Opera a Milano: ha perso 40 chili per lo sciopero della fame negli ultimi mesi e le condizioni dettate dai medici vengono date in costante peggioramento. Nel carcere milanese continuerà a permanere il regime di 41bis, deciso per il timore che Cospito dalla detenzione potesse ancora eterodirigere le frange anarchiche in giro per l’Italia e l’Europa.

CONFERENZA STAMPA DOPO INFORMATIVA SU COSPITO: NORDIO “RESTA AL 41BIS”

Nelle ultime settimane le tensioni sono cresciute a dismisura con attentati dinamitardi contro alcune cancellerie e ambasciate italiane all’estero, non da ultimo le auto bruciate della Polizia Locale ieri a Milano e a Roma: il fronte anarchico violento chiede la liberazione di Cospito dal 41bis, ma ha finora trovato il “muro” del Governo Meloni che intende confermare la misura già decisa dall’esecutivo Draghi-Cartabia. Nella conferenza stampa di oggi i Ministri Piantedosi, Tajani e Nordio illustreranno i contenuti dell’informativa tenutasi ieri in CdM: in particolare, il Ministro della Giustizia ha ricordato le ragioni che hanno determinato l’autorità giudiziaria a proporre e confermare il regime detentivo di cui all’articolo 41 bis attualmente in essere a carico di Alfredo Cospito e, nel pieno rispetto dell’autonomia di valutazione della stessa autorità giudiziaria, ha rilevato che la Corte di cassazione è chiamata a rendere una decisione in merito nel prossimo mese di marzo.

Per la parte di propria competenza, recita il comunicato di Palazzo Chigi dopo il CdM, Nordio ritiene di «non revocare il regime di cui all’articolo 41 bis» e ha inoltre precisato che «sentite tutte le istituzioni interessate, si è fatto carico delle condizioni di salute del detenuto, avendone disposto in data odierna il trasferimento, sempre in regime di 41 bis, nell’istituto di pena di Opera, che è munito degli adeguati presidi sanitari». In particolare per le carceri milanesi è a disposizione anche un reparto specializzato di penitenziaria presso l’Ospedale San Paolo di Milano, qualora le condizioni di salute di Cospito dovessero ulteriormente peggiorare durante lo sciopero della fame. Il Ministro Piantedosi ha poi informato gli altri Ministri della rete di supporto nei confronti di Cospito, «manifestatasi in plurimi episodi di atti vandalici o incendiari e in manifestazioni di piazza, anche violente, rassicurando che gli accresciuti rischi per la sicurezza hanno determinato un innalzamento dell’attenzione e delle misure necessarie per fronteggiarli». Da ultimo, il Ministro degli Esteri Tajani ha riferito del «rafforzamento del sistema difensivo della rete diplomatica italiana all’estero, reso necessario dalle ostilità manifestate nei confronti di sedi di ambasciate e consolati, in varie località, da Atene a La Paz, da Barcellona a Madrid, fino a quelle più recenti di Berlino, oltre che nei confronti di beni appartenenti a personale diplomatico». Il CdM in maniera unanime con la Premier Giorgia Meloni ha ribadito – e verrà confermato anche nella conferenza stampa di oggi – «nel rispetto della decisione assunta dal Ministro della giustizia, la volontà di non scendere a patti con chi usa violenza e minaccia come strumento di lotta politica».