La Protezione Civile come sempre dopo la diffusione del bollettino ha aggiornato le mappe con tutti gli aggiornamenti sul coronavirus, entrando anche nei dettagli delle singole Regioni italiane coinvolte purtroppo tutte dall’emergenza Covid-19: e allora nel dettaglio si scopre come, al netto della Lombardia che resta la Regione più martoriata dal contagio del Sars-Cov-2, è l’Emilia Romagna a segnare il maggior numero di infetti anche se per fortuna con cifre molto più contenute rispetto ai lombardi. Sono 3.088 le persone ammalate di coronavirus (tra positivi ricoverati, domiciliati e in terapia intensiva) in Emilia-Romagna, 2.274 in Veneto, 1.185 nelle Marche, 1.405 in Piemonte, 841 in Toscana, 575 in Liguria, 472 nel Lazio, 363 in Campania, 346 in Friuli Venezia Giulia, 367 nella Provincia autonoma di Trento, 235 nella Provincia autonoma di Bolzano, 212 in Puglia, 203 in Sicilia, 159 in Umbria, 165 in Abruzzo, 87 in Calabria, 105 in Sardegna, 103 in Valle d’Aosta, 15 in Molise e 12 in Basilicata. Dopo gli ultimi appelli della Croce Rossa e della stessa Protezione Civile durante la conferenza stampa degli ultimi giorni, iniziano ad essere molto positive le risposte dei donatori di sangue: autentico record nelle ultime ore, spiega il Centro Nazionale Sangue, con le scorte «ricostituite in tutte le regioni e si è creato un surplus di quasi 900 sacche da destinare alle regioni in difficoltà». La risposta degli italiani all’appello di donare più sangue dopo le carenze evidenziate dai tanti ricoveri Covid-19 è davvero commovente oltre che grandiosa in termini di numero.
2158 MORTI, 2749 GUARITI, 23073 POSITIVI
Sono 2470 nuovi casi di coronavirus in Italia in 24 ore e 349 morti in più rispetto a ieri: è il primo dato che salta all’occhio nell’ultimo bollettino aggiornato al 16 marzo e presentato in diretta video nella conferenza stampa quotidiana del Capo Angelo Borrelli oggi assieme al membro del Consiglio Superiore di Sanità dott. Franco Locatelli. I numeri a livello totale mostrano 2749 guariti, 2158 morti, 23073 positivi e a livello complessivo sono 27980 le persone contagiate dal Covid-19 dall’inizio dell’emergenza in Italia. Il bollettino letto da Borrelli si addentra poi nei casi specifici e spiega come siano 414 i nuovi guariti-dimessi, portati a 2749 totali; sul fronte decessi, da registrare purtroppo 349 decessi in più (sono 19 meno di ieri), 2158 a livello generale. Per i contagiati da coronavirus al giorno 16 marzo, i positivi sono 2470 in più, numero al ribasso rispetto ai trend precedenti anche se non sono pervenuti i dati di Puglia e Trento: «trend in lombardia è al ribasso. Totale coronavirus positivi sono 23073, 10197 in isolamento docmiliare, 1851 in terapia intensiva», spiega Borrelli. A margine della conferenza stampa, Locatelli ha spiegato come «in una situazione emergenziale in cui il nostro Paese mette in campo le migliori risorse e intelligenze per affrontarla nella maniera più efficace possibile. È il tempo della massima attenzione per valutare nuovi approcci terapeutici molto promettenti ma la cui efficacia deve essere comprovata senza lasciarci andare ad emotività immediate, serve sempre responsabilità nella comunicazione da parte di tutti». Boom di contagi a Brescia e Bergamo? Per Locatelli il numero «non è anomalo vedendo i dati che avevamo già in mano due settimane fa».
I BOLLETTINI IN LOMBARDIA E VENETO
Nel bollettino emesso questo pomeriggio da Veneto e Lombardia sono importanti e in un certo modo “propedeutici” gli aggiornamenti che poi vedremo a breve nella conferenza stampa della Protezione Civile nazionale dove invece avremo i dati dell’intero panorama nazionale sul contagio da coronavirus: 2 morti in più in Veneto rispetto a ieri, che diventano purtroppo 202 in Lombardia, la Regione ancora più martoriata dagli effetti del contagio da Covid-19. Nel bollettino della Regione Veneto il Governatore Zaia ha spiegato che rispetto a domenica, i contagi sono aumentati di 227 arrivando a quota 2473 con complessivi 70 decessi. Per quanto riguarda invece la Lombardia, il punto tenuto dall’assessore Gallera ha riportato dati ancora allarmanti: 14.649 positivi al coronavirus (+1377 rispetto a ieri) e 1.420 decessi, 202 in più rispetto a domenica. Per quanto riguarda le terapie intensive e i ricoveri, ancora Gallera spiega «823 persone, 66 in più; in provincia di Milano i positivi sono 1.983, 233 in più, ancora un risultato fortunatamente contenuto». Si attende ora l’inizio della conferenza stampa in diretta video streaming con il Capo della Protezione Civile per sapere i dati complessivi di tutta Italia sul contagio da coronavirus, aggiornati al 16 marzo 2020.
Bollettini coronavirus: Lombardia e Veneto
VERSO LA CONFERENZA STAMPA PROTEZIONE CIVILE
24747 contagi dall’inizio dell’emergenza coronavirus in Italia: nel bollettino della Protezione Civile di questo pomeriggio – con consueta diretta video della conferenza stampa con Borrelli e Brusaferro dal canale YouTube del Dipartimento Nazionale (e sui principali canali all news) – si ripartirà da questi dati per vedere se la curva del contagio sia ulteriormente in aumento e con quale pericolosità. 20603 positivi attualmente, 2335 guariti ma anche l’enormità di 1809 morti: questi numeri spaventano e per questo ancora questa mattina il Premier Conte, dopo aver dato il via libera al Decreto “Cura Italia” con tutte le misure economiche, ha lanciato nuovo appello a tutta la cittadinanza per seguire al dettaglio le indicazioni e i divieti della Protezione Civile. «Se continueremo a rimanere a casa evitando contatti a rischio, saremo più efficaci nel contenere il virus. Gli scienziati ci dicono che non abbiamo ancora raggiunto il picco, queste sono le settimane più rischiose e ci vuole la massima precauzione. Non possiamo abbassare la guardia. È la sfida più importante degli ultimi decenni, per vincerla serve il contributo responsabile di 60 milioni di italiani», ha spiegato Conte al Corriere della Sera. In merito ai dissidi e scontri dei giorni passati tra alcune Regioni del Nord e la medesima Protezione Civile per il Governo devono esaurirsi data l’emergenza del momento: «dobbiamo collaborare tutti insieme per rendere la risposta del sistema sanitario quanto più efficiente possibile. Bertolaso non lo conosco di persona, ma giudico positivo che la Regione sia affiancata da una persona che conosce la macchina organizzativa della Protezione civile. Ne uscirà agevolato il dialogo con la centrale che opera a Roma, sotto la direzione di Borrelli e Arcuri», ha ribadito il Presidente del Consiglio nell’intervista al CorSera.
BOLLETTINO CORONAVIRUS: LA PREVISIONE DI PREGLIASCO
Nel nuovo bollettino aggiornato al 16 marzo 2020 come sempre il Capo della Protezione Civile assieme al Presidente dell’Iss Silvio Brusaferro mostreranno i nuovi numeri del contagio da coronavirus con le ulteriori raccomandazioni sullo stile di vita da seguire in questo particolare e delicato momento del Paese. Nella conferenza stampa di ieri il commissario Borrelli ha diffuso anche i dati delle singole Regioni, con la conferma dell’emergenza totale che sta vivendo la Lombardia a livello sanitario: 10.043 lombardi contagiati, 2.741 in Emilia-Romagna, 1.989 in Veneto, 1.087 nelle Marche, 1.030 in Piemonte, 763 in Toscana, 493 in Liguria, 396 nel Lazio, 296 in Campania, 316 in Friuli Venezia Giulia, 367 nella Provincia autonoma di Trento, 199 nella Provincia autonoma di Bolzano, 212 in Puglia, 179 in Sicilia, 139 in Umbria, 128 in Abruzzo, 66 in Calabria, 75 in Sardegna, 56 in Valle d’Aosta, 17 in Molise e 11 in Basilicata. In un’intervista odierna al Messaggero, il virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco ha spiegato come purtroppo il picco del coronavirus potrebbe ancora essere “lontano” a vedersi: «Siamo ancora nella fase acuta dell’epidemia di coronavirus, ma qualche timido segnale positivo lo possiamo osservare sul numero dei ricoveri e delle terapie intensive». È ancora il noto esperto a tracciare una possibile ma ancora ipotetica previsione sulle tempistiche del Covid-19: «Difficile fare previsioni, ma in base all’andamento del coronavirus in Cina e ai dati italiani, possiamo stimare uno scenario con picco a fine marzo e la fine del problema in Italia tra maggio e giugno. Sarà interessante vedere come si comporterà la Cina nei prossimi giorni, ora che sembra quasi essere uscita dall’emergenza».