Dopo aver illustrato il bollettino sul coronavirus di oggi, il numero uno della Protezione Civile Angelo Borrelli ha reso noto in conferenza stampa che l’ospedale da campo degli alpini sarà installato a Bergamo. Rispondendo ai giornalisti presenti in sala, il commissario ha poi commentato il dato dei nuovi casi positivi, che è il più alto dall’inizio dell’emergenza, in controtendenza rispetto a ieri: «Credo che sia nel trend dei dati che stiamo vivendo in questo periodo, penso che la prossima settimana potremmo avere dei dati più adeguati, soprattutto in relazione alle misure che sono state utilizzate». Poi sui possibili trasferimenti dalle terapie intensive in Lombardia dopo i 50 di giorni e l’emergenza registrata a Bergamo: «Attiveremo tutte le risorse che servono, non ci sono stati problemi fino ad oggi e credo che non ce ne saranno nei prossimi giorni. Bergamo? Ho letto di questa cosa ma a me non è stato comunicato». Sono state poi rese note le prime sperimentazioni farmaci: il farmaco anti artrite è stato testato su 330 pazienti, dati più chiari entro breve. L’Aifa ha evidenziato che l’Italia risponde in modo eccezionale, mentre l’Oms ha invocato l’aumento dei tamponi su sanitari in prima linea e non raccomanda test di massa. (Aggiornamento di MB)



CONFERENZA STAMPA PROTEZIONE CIVILE, BOLLETTINO CORONAVIRUS: +345 MORTI

Conferenza stampa Protezione Civile

, Angelo Borrelli ha reso noti i dati di oggi relativi all’emergenza coronavirus: partiamo dal dato dei guariti, che registra un +192 per un totale di 2941 persone. Le persone positive al Covid-19 sono 2989 in più rispetto a ieri, per un totale di 27.062. Il bilancio dei morti è di 345 persone, per un totale di 2503 decessi. Il numero uno della Protezione Civile ha poi reso nota la consegna di 366 ventilatori complessivamente in tutti gli ospedali del Paese, ma non solo: consegnate 1 milione 400 mila mascherina chirurgiche e 50 mila occhiali protettivi. Il commissario Borrelli ha poi reso noto che oggi sono stati trasferiti dagli ospedali della Lombardia 50 pazienti in terapia intensiva. (Aggiornamento di MB)



BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE CORONAVIRUS, VENETO +163

In attesa del bollettino ufficiale della Protezione Civile in arrivo dalla sede centrale di Roma con i dati su tutte le Regioni, in mattinata il Governatore della Regione Veneto Luca Zaia ha dato i suoi aggiornamenti in merito alla diffusione del coronavirus: 81 morti totali, 2794 persone positive al coronavirus, con l’aumento di 4 decessi e 163 “infetti” rispetto alla giornata di ieri. Molto importante il dato invece che riguarda il contagio nelle zone ex focolaio: non ci sono infatti nuovi contagi a Vo’ Euganeo (dove restano i 82 casi v) e in provincia di Rovigo (qui ancora 28 casi). Dalla Regione Piemonte invece i dati si fanno preoccupanti visto che sono 12 le persone morte nelle ultime 24 ore per effetti legati al coronavirus, arrivando ad un totale di 133 decessi dall’inizio dell’emergenza. Sono invece 1.897 le persone finora risultate positive  in Piemonte: 323 in provincia di Alessandria, 90 ad Asti, 96 a Biella, 119 a Cuneo, 150 a Novara, 749 a Torino, 113 in provincia di Vercelli e 76 nel Verbano-Cusio.Ossola. Dalla Regione Lombardia l’assessore Gallera ha invece annunciato l’apertura da domani di 16 nuovi posti di terapia intensiva presso l’ospedale San Carlo e altrettanti saranno pronti tra meno di 7 giorni nella stessa struttura ospedaliera di Milano.



VERSO IL BOLLETTINO DELLA CONFERENZA STAMPA

E anche oggi alle 18, l’ora “X” che l’Italia ha imparato ad attendere, è atteso l’ultimo bollettino aggiornato della Protezione Civile con tutti i dati e i numeri sulla diffusione del coronavirus in Italia: con la consueta diretta streaming video della conferenza stampa (su canali social della Protezione Civile, in primis l’account YouTube) il commissario Capo Angelo Borrelli darà lettura degli aggiornamenti da tutte le Regioni per poi poter fare il punto della situazione assieme alle analisi scientifiche ed epidemiologiche dell’Istituto Superiore di Sanità. Dopo l’ultimo bollettino aggiornato prima del 17 marzo, se da un lato la questione contagi ha ricevuto una “battuta d’arresto” generalizzata, dall’altro il numero dei contagi è pur sempre in crescita costante specie nella Lombardia che continua ad essere la Regione più colpita: 23073 contagi positivi in Italia, 2749 guariti ma anche 2158 decessi che fanno della proporzione coronavitus italiana un numero complessivo di 27980 contagiati dall’inizio dell’emergenza. A livello regionale, gli attualmente positivi sono 10.861 in Lombardia, 3.088 in Emilia-Romagna, 2.274 in Veneto, 1.185 nelle Marche, 1.405 in Piemonte, 841 in Toscana, 575 in Liguria, 472 nel Lazio, 363 in Campania, 346 in Friuli Venezia Giulia, 367 nella Provincia autonoma di Trento*, 235 nella Provincia autonoma di Bolzano, 212 in Puglia*, 203 in Sicilia, 159 in Umbria, 165 in Abruzzo, 87 in Calabria, 105 in Sardegna, 103 in Valle d’Aosta, 15 in Molise e 12 in Basilicata.

Qui la diretta video della conferenza stampa (dalle ore 18)

BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE, RUMORS SU DIMISSIONI BORRELLI

In attesa degli effetti si spera positivi sulle restrizioni operate ormai l’11 marzo scorso nell’ultimo Dpcm del Governo Conte, da ieri sono disponibili anche i primi aiuti immessi con 25 miliardi di euro stanziati dal Decreto economico anti-coronavirus. Al suo interno anche diversi finanziamenti legati alla sanità e alla stessa Protezione Civile, come aveva del resto anticipato già il Capo Angelo Borrelli nella conferenza stampa di domenica e anche in quella di ieri. Nel frattempo circolano diversi rumors sulla possibilità che l’attuale n.1 della Protezione Civile possa arrivare addirittura a dimissioni una volta che questa enorme emergenza coronavirus avrà una presumibile fine: secondo quanto rivelato dal Messaggero, la nomina a commissario straordinario di Domenico Arcuri sarebbe stata vista come una sorta di bocciatura per Borrelli. La conferma della “ingiustizia subita” sarebbe poi giunta con il testo del decreto economico che conferisce ad Arcuri poteri importanti: «dall’emergenza sanitaria, con l’organizzazione, l’acquisizione e la produzione di ogni genere di bene strumentale utile a contenere e contrastare l’emergenza stessa, al reperimento delle risorse umane». Secondo fonti dello stesso Messaggero, addirittura si sarebbe rischiata la rottura nell’ultima riunione tra il Governo, Boccia, Arcuri e lo stesso Borrelli «avrebbe detto che se il decreto non veniva rimodulato avrebbe lasciato. E che comunque, per evitare di farlo in un momento cosí difficile per il paese, avrebbe eventualmente rinviato la decisione alla fine dell’emergenza».