«La Lega ha 69 sindaci in più rispetto a ieri. 46 al nord, 17 al centro e 6 al sud»: così comincia la conferenza stampa del leader della Lega Matteo Salvini, decidendo di cominciare il suo discorso sul fronte Amministrative invece che la questione calda della riforma fiscale dove poi invece arriverà il messaggio più forte e netto a Palazzo Chigi. «Qualcuno dica a Letta che vorrei avere sconfitte con 69 sindaci in più ogni settimana. È chiaro che nelle grandi città ha vinto il centrosinistra, ho fatto personalmente gli auguri ai sindaci di Napoli, Bologna e Milano», spiega ancora il segretario del Carroccio, aggiungendo «A Milano passiamo da 4 a 6 consiglieri, siano il primo partito in tutta la Lombardia. A Novara il sindaco leghista ha vinto col 72% dei voti. Chiederò agli amici del centrodestra di decidere i candidati della prossima primavera entro novembre».



Sulla riforma fiscale, Salvini sottolinea «non voto per motivi di criterio, non abbiamo votato perché gli accordi non sono quelli precedenti. Non si può avere mezz’ora di tempo per esaminare il futuro degli italiani, occorre un cambio di modalità operativa. Nel merito c’era qualcosa non deciso in Parlamento, come la riforma del catasto». Molto polemico sull’andamento dell’ultimo Cdm e Cabina di regia, «I ministri della Lega non possono avere i documenti alle 10 per discutere alle 14. Non è possibile avere mezz’ora di tempo per esamare il pensiero degli italiani». Riferendosi direttamente al Premier Draghi, Salvini sottolinea «Ricordo a me e a Draghi che la legge Delega non ha più bisogno del parere del parlamento, ma solo di un parere non vincolante della commissione». Salvini ricorda come il Parlamento non potrà avere più parere effettivo sulla legge delega e per questo il documento non viene votato dalla Lega, almeno per il momento: «Il parlamento non ha parere vincolante sull’iva. Chi paga di più, chi di meno. Boh. Non c’è nulla sulla flat tax, si ipotizza l’aumento al 23% della mini flat-tax. Il superamento dell’iva è generico. Tutti i ministri, di tutti gli altri partiti, ci hanno dato ragione. Per ipocrisia e paura hanno alzato la manina e abbassato il capo». Salvini non toglie l’appoggio al Governo ma si fa molto netto in merito a quanto occorrerà fare ancora nei prossimi mesi: «Se c’è di mezzo la casa e il portafoglio degli italiani, non temiamo nulla. Io mi fido di Draghi, ma se tra qualche anno qualcun altro vorrà aumentare le tasse la Lega non vuole avvallare questa delega in bianco». Lo stesso leader del Carroccio aggiunge in conferenza stampa, «La delega prevista oggi è completamente diversa da quella della commissione Marattin e del governo. L’ok della Lega non può esserci. Non c’è un taglio delle tasse, c’è un ipotetico aumento». Salvini spiega che questa non è una crisi di Governo, «ma serve chiarire che non si vogliono aumentare le tasse. Dal documento che ci è arrivata mezz’ora prima si legge invece un ipotetico aumento». Ancor più netto rispondendo alle domande dei giornalisti in conferenza stampa, l’ex Ministro degli Interni «Non abbiamo strappato noi. Il governo deve chiarire che non è il momento di aumentare le tasse».



SALVINI CONVOCA LA CONFERENZA STAMPA SUL NODO FISCO

Alle ore 17 il leader della Lega Matteo Salvini ha convocato una conferenza stampa per spiegare i motivi per cui la Lega oggi pomeriggio ha disertato il Consiglio dei Ministri convocato sulla legge delega alla riforma fiscale: il giorno dopo la batosta delle Amministrative 2021, con il subbuglio generato dai risultati non eccellenti nelle tante città al voto, l’ex Ministro aveva già spiegato di volersi dedicare anima e corpo ai «veri problemi del Paese, come il non aumentare le tasse».

Avviene così che in cabina di regia a Palazzo Chigi, dopo aver ricevuto la bozza della legge sul fisco presentata da Draghi e Franco, il rappresentante del Carroccio al tavolo di maggioranza Massimo Garavaglia (in sostituzione di Giancarlo Giorgetti, assente) ha chiesto più tempo per approfondire il testo, lasciando subito dopo la riunione. «Questa riforma del catasto per noi non va bene», ha fatto sapere il leghista Massimo Bitonci anticipando il nucleo sul quale si concentrerà la conferenza stampa in diretta video streaming sui canali social della Lega a breve.



LEGA DISERTA CDM: ECCO IL PERCHÈ

Secondo fonti vicine al Carroccio dell’Agenzia AGI, la riforma degli estimi catastali annunciata da Draghi nella Nadef non convince appieno i tecnici della Lega e perciò è stato chiesto più tempo prima di approvare la legge delega. A quanto pare dalle stesse fonti, Salvini contesta il metodo della decisione di Draghi presa senza coinvolgere appieno i partiti. Nonostante la richiesta del Carroccio però il Governo ha tirato dritto e ha approvato la delega fiscale senza la presenza della Lega in CdM: a quel punto il leader Salvini ha convocato una conferenza stampa per spiegare i motivi della scelta da lui presa assieme ai Ministri leghisti. Dalla revisione dell’Irpef e dell’Ires alla razionalizzazione dell’Iva: la bozza di delega al governo per la revisione del sistema fiscale è composta da 10 articoli ma – secondo l’ANSA – è ancora suscettibile di modifiche. Una volta che sarà stata approvata dal Parlamento, il Governo avrà 18 mesi per attuare la delega fiscale emanando i decreti attuativi. Questi gli obiettivi fondamentali: «crescita dell’economia, attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione; la razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario, preservandone la progressività, da attuarsi anche attraverso la riduzione degli adempimenti e l’eliminazione dei cosiddetti ‘micro-tributi’, la riduzione dell’evasione».