Nel corso della conferenza stampa dei talebani di oggi pomeriggio, il portavoce Zabihullah Mujahid, ha chiesto alle persone di fare ritorno in Afghanistan, perché “abbiamo una vita in comune, un Paese in comune, viviamo assieme. Tornate a Kabul! Vogliamo portare la pace e ricostruire il nostro Stato. Qui le organizzazioni internazionali ci aiutano e collaborano con noi. Nessuna ambasciata ha smesso di cooperare. Ci assumiamo la responsabilità dell’incolumità fisica e della tutela della loro salute. Potete riprendere le vostre operazioni. Grazie per stare nel nostro Paese, grazie per servire il nostro Paese”.



I talebani hanno aggiunto che presto annunceranno il nostro Governo. Per quanto riguarda il lavoro della donna, “devo ammettere che è una procedura molto temporanea. Le forze di sicurezza ora non sono operative, non sono addestrate nell’affrontare la donna, nel parlare con le donne. Dobbiamo fermare le donne fino a quando non ci sarà una piena sicurezza per loro. Quando ci saranno misure sicure, potranno tornare a lavorare e a percepire lo stipendio. Fino a quel momento, devono restare a casa”. Il 31 agosto è la data prevista dagli Stati Uniti d’America per abbandonare definitivamente l’Afghanistan: “Gli USA hanno avuto tutte le opportunità per portare via la loro gente, ma non consentiremo agli afghani di andarsene”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



“L’OCCUPAZIONE DELL’AFGHANISTAN DEVE FINIRE”

Alle ore 17 in Afghanistanore 14.30 in Italia – i talebani hanno convocato una nuova conferenza stampa, la seconda nel giro di una settimana, per informare sulle ultime decisioni in merito al ritiro delle truppe Nato dall’aeroporto di Kabul. Lo ha spiegato il portavoce del movimento, Zabihullah Mujahid, con un tweet apparso questa mattina. Nel giorno in cui si riunisce in videoconferenza il G7, con le spinte di Draghi e del resto d’Europa per una proroga della deadline fissata per il 31 agosto prossimo, il regime tornato da poco al potere in Afghanistan non intende mollare la presa sull’accordo siglato con la Presidenza Biden e con la NATO.



«L’occupazione dell’Afghanistan deve finire e sarebbe una chiara violazione un’eventuale proroga della deadline del 31 agosto, che se dovesse essere annunciata porterebbe a decidere come procedere e cosa fare»: è il nuovo ultimatum lanciato da un portavoce dei Talebani, Suhail Shaheen, con evidente recapito al G7 in queste ore convocato. Il rischio di ripercussioni e scontri militari già ieri era stato minacciato dai talebani, tanto che Biden rimane il più restio ad estendere la data dell’abbandono sul campo dell’Afghanistan. Di contro, Draghi, Macron e Merkel ragionano per coinvolgere il Pakistan e altre forze mondiali per trovare al più presto un accordo “rinviabile” per consentire la piena fuga da Kabul.

I CONTATTI TRA CIA E TALEBANI: COSA STA SUCCEDENDO

Le cancellerie di Madrid, Berlino e Londra hanno spiegato stamane come sia al momento impossibile portare via tutti dall’Afghanistan – non solo militari occidentali, ma anche civili collaboratori dell’ex Governo afghano e della NATO – se rimane il 31 agosto l’unica deadline concessa dai talebani. Si attende dunque di sapere nella conferenza stampa a breve da Kabul – diretta video streaming concessa da RaiNews24 – quale sarà l’input lanciato all’Occidente, anche se non si promette nulla di buono. Mentre l’ONU denuncia esecuzioni sommarie da parte dei talebani contro civili e uomini prima collaboratori degli occidentali, l’agenzia russa Sputnik, citando fonti talebane, rivela come l’Afghanistan sarà guidato da un Consiglio di 12 membri, 7 dei quali sarebbero già stati decisi dai leader islamisti. Si tratterebbe, tra gli altri, dell’ex presidente Hamid Karzai, il capo dell’Alto Consiglio per la riconciliazione nazionale Abdullah Abdullah e uno dei co-fondatori dei Talebani, Abdul Ghani Baradar. Nelle scorse ore sarebbe avvenuto un primo incontro “segreto” tra il direttore della CIA William Burns in Afghanistan con il leader talebano di maggior “dialogo” ovvero proprio Baradar: «Non c’è alcuna conferma da parte della Cia, ma Burns sarebbe il più alto rappresentante americano ad avere avuto un incontro con i talebani da quando hanno preso il potere in Afghanistan», spiega Askanews citando le fonti anonime del Washington Post. In tutto questo, sono importanti le parole in arrivo dalla Cina dal Governo comunista che apertamente parla di «occasione per pacificazione storica in Afghanistan» la situazione che si sta creando con il nuovo Governo talebano: rifiutando le sanzioni dell’ONU contro Kabul (come invece richiesto dal Regno Unito), Pechino esce allo scoperto con quella che appare in tutti i modi come un appoggio ufficiale della Cina al “nuovo” Afghanistan de-occidentalizzato.