Nell’audizione di ieri presso la Camera dei Deputati, il ministro Dario Franceschini ha tracciato un quadro chiaro dello stato del settore del turismo italiano e ha individuato “una serie di misure efficaci e necessarie per favorire da subito il rilancio di un ambito che da troppi mesi è in crisi nera”: così si legge in una nota di Confindustria Alberghi, che sottolinea come siano di grandissima rilevanza gli sgravi contributivi per i lavoratori degli alberghi che rientrano in servizio dalla CIG, che possono costituire davvero una spinta alla ripresa dell’attività per molti operatori che oggi, schiacciati tra l’aumento dei costi e una domanda troppo debole, non sono nelle condizioni di poter riaprire le loro imprese. Si tratta di una misura che avevamo proposto nella scorse settimane per dare – senza oneri aggiuntivi per lo Stato – una spinta alla ripartenza e favorire il ritorno in servizio ed alla retribuzione piena per i lavoratori del settore”.



CONFINDUSTRIA ALBERGHI: “ORA FACCIAMO PRESTO”

Secondo quanto comunicato da Confindustria Alberghi, la ripartenza dell’industria alberghiera può rimettere in movimento l’indotto che queste imprese muovono (d’altro canto, il turismo rappresenta un’importante fetta del PIL annuo italiano, ndr). Da un’analisi realizzata nei mesi scorsi insieme a CDP e EY Hospitality, l’indotto solo nella filiera a monte dell’albergo vale circa 6 miliardi tra servizi all’impresa, alimentari, manutenzioni, edilizia e design. “Ora però dobbiamo fare presto – proseguono i vertici nazionali del sodalizio –. Si è aperta una finestra, quella della stagione estiva, e bisogna poterne cogliere le possibilità ora. Dobbiamo fare presto, i prossimi giorni sono cruciali. L’Italia è leader mondiale del turismo e farsi trovare pronta anche in questa complicata stagione 2020 può essere una spinta a rilancio del settore e dell’intero Paese”.

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